Ricordate come esordisce la prima
quartina delle centurie, la ex I, 4? “Nell’universo sarà fatto un monarca”.
Sarà fatto! Da chi? Da dove proviene questo monarca universale? Troviamo la
risposta nella quartina I, 50. E dove sennò? Nostradamus sta rispettando
rigorosamente la teoria di costruzione di una griglia. Scoperto il trucco, la
riorganizzazione di tutto non è più questione di “se” ma di “quando”: forse un
mese, forse un anno, forse dieci anni, ma la strada è ormai segnata.
Nascerà
dall’acquatica triplicità,
Da uno che farà il
giovedì come sua festa:
La sua fama, lode,
regno, la sua potenza crescerà,
Per terra e per mare
tempesta agli orientali.
Chiaro? Per nulla! Nascerà
dall’acquatica triplicità. Ecco! Cominciamo a percepire il filo lungo il quale
si snoda il ragionamento. Ci viene presentato un re. Ci si dice di che pasta è
fatto. Adesso ci si danno informazioni sulla sua origine. Ci verrà poi dato il
suo nome. Ci verrà spiegata la sua attività e, per finire…. Bum! Scacco matto!
Questo re non nasce in maniera
normale, come voi e me; non nasce da donna, ma dall’acquatica triplicità. Ma
davvero ci vuole tanto a capire che non si tratta di un uomo, contrariamente a
quanto affermano tutti gli studiosi di questa quartina? Questa strana
espressione designa uno dei periodi di tempo in cui Richard Roussat, un
predecessore di Nostradamus, ha suddiviso le età del mondo. A quanto pare, la
ricerca delle epoche del mondo era il passatempo più impegnativo tra quella
gente. Scrive Roussat:
… quando la presente triplicità
acquatica sarà terminata (siamo nel 1548 e restano dunque 94 anni) verrà la
triplicità del fuoco…
Sommando 1548 e 94 si
arriva al 1642. L’onnipresente 642, la rappresentazione della prima parte delle
centurie. E’ lì che troviamo l’origine del monarca universale, nella quartina
I, 4 appunto. O forse Nostradamus intende piazzarne l’origine nell’epistola a Enrico
II, dopo le 642 quartine. Il risultato non cambia. Comunque la si metta, il
monarca universale non è un personaggio in carne ed ossa. E’ un personaggio che
nasce nelle centurie, da uno che festeggia il giovedì.
Confesso timidamente che a me
avevano sempre insegnato che si nasce esclusivamente da “una”, non da “uno”. Mi
avranno istruito male e lo apprendo adesso.
Per la verità, si può nascere
figurativamente da “uno”, ma solo se si intende che si nasce dalla “penna di
uno”. E allora, il monarca universale che viene fuori dalle centurie, grazie
alla penna di qualcuno, è esattamente come Topolino che nasce nei fumetti,
dalla matita di Walt Disney. Non c’è alcuna differenza, se non nel fatto che
Topolino ha delle belle orecchie a sventola.
Diversamente da Walt Disney,
suppongo, il nostro “uno” è un tizio che festeggia il giovedì. Per curiosità,
sono andato a verificare in quale giorno della settimana cadeva la data di
nascita di Nostradamus: 14 dicembre 1503. Secondo voi, di che giorno si
trattava? In effetti l’ho fatto solo per scrupolo, in quanto ero certissimo
dell’esito della verifica. Se mi fossi sbagliato, questo avrebbe significato
che stavo costruendo un castello di sabbia.
Abbiamo dunque un re maligno,
dominatore della scacchiera-griglia, che getta scompiglio tra le quartine.
Questo re trova la sua origine in una quartina e, come è ovvio, viene creato
dalla penna di Nostradamus. Questo è il significato chiaro, limpido, lampante
delle prime tre quartine delle centurie; Legis cantio a parte.
Gli ultimi due versi della
quartina in esame riguardano il potere che questo re, il protagonista della
quartina, esercita sul campo di gioco. Lo vedremo. Nello stesso tempo troviamo
un primo accenno al tema dominante di tutto lo scenario: quello di oriente o
contrario; cioè, coerentemente con l’origine ebraica di Nostradamus, della
scrittura da destra verso sinistra. Un tema martellante che Nostradamus
ripeterà ad ogni occasione in maniera asfissiante. Non è un tema staccato dalla
“bestia”, come non lo è quello di “settore di sette” della I, 45. Ogni frase è
organica all’altra ma, come vi ho già anticipato, io sono costretto a procedere
sequenzialmente. Quando alla fine ci sarà tutto chiaro e rileggeremo di seguito
le varie quartine, ci accorgeremo come tutta la narrazione segua un binario
continuo, senza salti e senza interruzioni.
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