Tecniche di Nostradamus

lunedì 9 marzo 2020

Chiusura del cerchio


Mi spiace per voi, ma è come con le ciliegie: l’una tira l’altra. La "M3" di invictissime è la chiave d’ingresso nelle centurie. Cerchiamo di capirne subito il motivo.
Sempre nella sezione iniziale della sua lettera, Nostradamus cita Plutarco e la sua opera “la vita di Licurgo”. Naturalmente è un tema completamente fuori contesto che può scaturire solo dalla mente di un pazzo irrecuperabile oppure…  da uno che vuole dare un’indicazione ai suoi “colleghi” crittografi.
E qui mi pare che Nostradamus commetta un errore, che fortunatamente non pregiudica il segnale che intende dare. Credo che confonda due personaggi. Voleva citare “La vita di Lisandro” ed ha citato “La vita di Licurgo”. Plutarco scrive di entrambi in “Vite parallele”, ma quella a cui Nostradamus è interessato è la vita di Lisandro, non di Licurgo.
Perché Lisandro? Perché è nella “Vita di Lisandro” che Plutarco parla della scitala, forse il più antico strumento crittografico del quale si ha notizia.
La scitala era un bastone attorno al quale veniva arrotolata una striscia di pelle sulla quale veniva scritto un messaggio in direzione trasversale. Srotolato il bastone, la strisciolina conteneva una successione di lettere apparentemente senza senso. Il destinatario, nel nostro caso lo spartano Lisandro, riarrotolava la striscia in un bastone dello stesso diametro e poteva così leggere il messaggio. La chiave, evidentemente, stava nel diametro del bastone. Una dimensione diversa comportava un riarrotolamento diverso da quello di scrittura.



Nell’immagine dell’esempio, il messaggio è “MANDARE SUBITO RINFORZI ALL’ALA DESTRA”. Sulla striscia srotolata si leggerebbe: “MUFAABOLNIRA……”.

Capite da soli che gli spartani non erano delle aquile. E’ già tanto se 2500 anni fa sono riusciti a progettare un congegno come la scitala. Oggi farebbe ridere. Poiché un briciolo di formazione matematica ce l’abbiamo tutti, capiamo al volo che non c’è affatto bisogno della scitala per scrivere o leggere un messaggio del genere. Infatti, quale che sia lo spessore del bastoncino, il fattore dominante è quello della cadenza. Nel caso dell’esempio, abbiamo una cadenza o passo di 8. Basta spostare la seconda lettera del messaggio cifrato (la “U”) al nono posto (otto posti dopo la prima), la lettera “F” al diciassettesimo e così via, salvo ricominciare, dopo qualche semplice tentativo, con le lettere che vanno al secondo posto, al decimo, al diciottesimo e così via fino al completamento dell’intero messaggio.
Insomma, la scitala era semplicemente uno strumento basato sugli intervalli tra lettere, cominciando a contare dalla prima. E Nostradamus, con il suo 3 che completa il migliaio, ci sta consegnando una scitala virtuale; esattamente come, con le lettere latine, ci consegna una mascherina virtuale. 
Qual è il messaggio da lui scritto sulla strisciolina? E’ quello che contiene la “M”, cioè la parola “INVICTISSIME”; un appellativo che Enrico II non merita ma di cui Nostradamus ha bisogno. Occorre solo seguire le sue istruzioni. Procedendo con cadenza di 3 (questo è il motivo del 3 sulla M), e prendendo la prima, la quarta, la settima e la decima lettera cosa otteniamo? Un bel “IIII” romano.
Così, tanto per provare, diamo un’occhiata alla quarta quartina delle centurie e leggiamo, guarda caso, alcuni versi che parlano di un monarca universale.

Dal monarca universale partiamo, al monarca universale arriviamo. Il cerchio si chiude. Se non ne siete convinti, allora alzo le braccia e mi arrendo. Non saprei cosa rispondere a chi vuol scegliere di coprirsi gli occhi per il timore di dover rinunciare a delle inesistenti profezie. La verità resta ugualmente lì, scolpita sulla pietra. E la verità, che è quella che preme a me, è che noi siamo stati indirizzati qui dall’enigma delle 3 centurie con uno scopo ben preciso. Non era un enigma campato in aria, ma un segnale che trova una sua puntuale finalizzazione.
Quale dovrebbe essere il suo scopo? Perché è così importante da meritare uno specifico enigma nelle primissime righe dell’epistola? E che c’entrano i famosi “primo” e “secondo”? E infine, chi è questo misterioso monarca universale, se non è Enrico II?
Nel prossimo post la risposta a tutte queste domande.



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