L’intestazione dell’epitaffio, con la sua anomalia della
“T”, viene seguita da un testo in doppia lingua, latino e francese, e in doppio
carattere, stampatello e corsivo.
Il raffronto con la struttura dell’epistola a Enrico II è
spontaneo. A chi si è avvicinato da poco tempo al “codice Nostradamus”, ricordo
che quell’epistola è un vero e proprio manuale, che spiega in modo geniale le
modalità per l’ordinamento delle quartine e, almeno in parte (per quanto finora
scoperto), quelle per la loro interpretazione.
Anche nell’epistola, esattamente come nell’epitaffio,
abbiamo un’anomalia nell’intestazione (una “M”, che risolve l’enigma delle
famose “tre centurie che completano il migliaio” – cfr. “Il vero codice di
Nostradamus”), un doppio testo (in latino ed in francese) e un doppio carattere
(normale ed in corsivo), con le frasi in latino che costituiscono la chiave per
scardinare tutto il sistema organizzativo.
Dunque, prima ancora di scendere nel dettaglio delle
specificità dell’epitaffio, è lecito supporre che, seguendo lo stesso modello
dell’epistola, anche in esso
Nostradamus abbia celato delle indicazioni per il solutore di quell’immenso
rebus che sono le Centurie. Ne sarà prova, più avanti, la soluzione di uno dei
misteri dello stesso epitaffio; inoltre, pur non arrivando alla dimostrazione
definitiva, anche su alcuni degli altri misteri possiamo fare qualcosa di più
che delle semplici congetture, rilevando, nello stesso tempo, il ricorso a
tecniche crittografiche o steganografiche1;
tecniche peraltro utilizzate sistematicamente in tutta l’opera di Nostradamus.
Trascrivo di seguito il testo della metà superiore dell’epitaffio,
in latino, cercando di mantenere, nei limiti del possibile, le sue
particolarità grafiche. Prima ancora di esaminarne i dettagli, faccio osservare
che la differenziazione della rappresentazione di alcune lettere costituiva uno
dei cardini principali della crittografia, che proprio intorno all’epoca di
Nostradamus ha raggiunto un ineguagliato fulgore con Tritemio, Della Porta,
Alberti, Bacone, Dee… e lo stesso Nostradamus.
CLARISSIMI OSS A MICHAELIS NOSTRADAMI,VNIUS OMNIUM MORTALIUM IUDICIO DIGNI CUIUS PENE DIVINO CALAMO TOTIUS ORBIS. E?
ASTRORUM. IN F L U X U FUTURI EUENTUS CONSCRIBERENTUR
; ViXIT ANNOS. LXII. MENSES. VI. DIES. XVII. OBIIT SALLONE’ ANNO M. D.
LXVI. QUIETEM POSTERI NE INVIDETE’ ANNA PONTIA. GEMELLA
SALLONIA CONIUGI. OPT. V. FELICIT.
1
La crittografia consiste nella rielaborazione di uno scritto in una forma
incomprensibile per chi non conosce la chiave di conversione; la steganografia
consiste nell’occultamento di un testo sotto una qualsiasi forma che non dia
nell’occhio. “MBOAB” è una forma crittografata del mio cognome “LANZA”, con la
banalissima sostituzione di ogni lettera con quella che la segue nel normale
alfabeto. L’espressione “LA BALLERINA ANNOIATA DANZAVA PIGRAMENTE” ha un autonomo senso compiuto, ma in realtà è una
forma di steganografia, perché nasconde il mio cognome, formato dalla prima
lettera della prima parola, dalla seconda lettera della seconda parola, dalla terza
etc.
Forse la stegaganografia è stata usata solo per far sapere che c'è un messaggio diverso, ma magari è stata utilizzata una forma diversa appositamente, altrimenti sarebbe troppo elementare.
RispondiEliminaE se non fosse vixit in realta fosse : VI e XII ?
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