Il 13 maggio del 2000, in
occasione della beatificazione di Francesco e Giacinta, cuginetti di Lucia, il
Card. Sodano, Segretario di Stato, annuncia
l’intenzione del Papa di rendere noto il terzo segreto di Fatima.
Il segreto verrà poi pubblicato
il 26 giugno del 2000 con un commento teologico del Card. Ratzinger, Prefetto
della Congregazione per la dottrina della fede. Tuttavia, già al momento
dell’annuncio, il card. Sodano ne anticipa il contenuto, collegandolo
all’attentato del 1981 a Giovanni Paolo II.
Un comportamento assai strano!
Infatti, appare a prima vista inspiegabile questa frettolosa decisione, peraltro
incompatibile con il riserbo tenuto per molti decenni, di anticipare di poco
più di un mese l’interpretazione ufficiale del testo, prima ancora che venga reso noto.
In realtà non è difficile, ad
un esame attento delle circostanze, individuare un tentativo prematuro, forse
concordato con lo stesso Papa, di condizionare l’opinione pubblica ed il successivo
giudizio di Ratzinger, i cui sforzi di prendere le distanze dalla “versione
Sodano” appariranno evidenti. Una lotta interna, della quale non è
possibile sapere di quanto il pontefice, ormai vecchio e malato, fosse
consapevole.
Per una lettura integrale del
segreto, rinvio alle varie pubblicazioni facilmente rintracciabli in rete e, in
particolare, al testo rintracciabile nel sito del Vaticano. In questa sede mi limito a una sintesi.
I pastorelli avrebbero visto un
Angelo che, impugnando una spada di fuoco, invitava alla penitenza. Le fiamme
della spada si spegnevano al contatto con la Madonna, pure presente nella
scena.
Contemporaneamente, si vedeva
un Vescovo vestito di bianco, identificato come il Santo Padre, che, unitamente
a vari religiosi, saliva una montagna ripida, in cima alla quale c’era una
grande Croce di tronchi grezzi.
Prima di arrivare in cima, il
Papa attraversava una città in rovina piena di cadaveri. Giunto alla vetta,
veniva ucciso da alcuni soldati che gli spararono vari colpi di arma da fuoco e
frecce. Assieme a lui venivano uccisi i vari religiosi del seguito. Ai lati
della Croce c’erano due Angeli, ognuno con un innaffiatoio di cristallo in
mano, che raccoglievano il sangue dei martiri e con esso irrigavano le anime
che si avvicinavano a Dio.
Si vede subito, da questa
descrizione, che la profezia non corrisponde alle paradossali spiegazioni di
Sodano visto che, a differenza del Vescovo della visione, Giovanni Paolo II è
sopravvissuto all’attentato. Un “trascurabile” dettaglio che non sconvolge le
convinzioni del Papa e di Sodano, sicuri che la Madonna abbia deviato la
pallottola mortale, sconfessando la sua stessa profezia di 83 anni prima.
Si potrebbe facilmente
obiettare che la Madonna avrebbe dovuto e potuto prevedere sin dall’inizio
l’esito dell’attentato, ma non so più come dire che tutta la vicenda di Fatima
è solo una burla, comunque la si giri. In particolare, proprio questa
incongruenza rappresenta il principale motivo, per i fatimisti, di sospettare che il
vero segreto sia stato taciuto.
Mi piacerebbe però capire sulla
base di cosa essi ritengano che il Vaticano sia popolato da complottisti
stupidotti che, pensando di ingannare il mondo intero, hanno scelto
volontariamente la strada di una poco credibile spiegazione, anziché continuare
a tacere, come avevano fatto per decenni; in fondo, la gente si era da tempo
assuefatta al silenzio e l’attesa della rivelazione non era affatto spasmodica.
La verità, per quanto sgradita,
è un’altra, assai semplice e logica: non c’è e non c’è mai stato nessun
complotto, se si esclude lo sforzo di mettere a tacere le corbellerie di Lucia.
Purtroppo adesso un Papa, l’unico di tutta la serie dall’epoca delle visioni di
Fatima, cade nell’imboscata della suora e sente il dovere di far sapere al
mondo che quella stessa Madonna che aveva previsto la sua morte adesso gli ha
salvato la vita. I collaboratori che non la pensano come lui, benché costretti
a subire questa irremovibile decisione, tentano quanto meno di trasformarla in
un’occasione storica di chiudere la vicenda nel miglior modo possibile, che
vede opposte due fazioni: da una parte il Card. Sodano, allineato alla
paradossale interpretazione del Papa, e dall’altra il Card. Ratzinger che,
neanche troppo velatamente, dice pane al pane e vino al vino.
Mi perdoni sig. Lanza ma perchè insiste con Fatima e suor Lucia?
RispondiEliminaCosa ci azzecca una profezia vera od inventata che sia con la sua interpretazione delle quartine e sestine del Nostradamus che esclude siano profetiche?
Entrambi la suor Lucia, a dire dell'interessata e Nostradamus secondo la sua (di lei Lanza) decodifica, sono latori di un messaggio.
E' l'unico punto in comune che vedo tra i due.
O ce ne sono altri che non colgo?
La rimando alla mia risposta di giugno, che trova al seguente link:
RispondiEliminahttp://codicenostradamus.blogspot.it/2015/06/scambio-di-opinioni.html
Comunque, siamo quasi alla fine, sia con Lucia che con Nostradamus.