Tecniche di Nostradamus

sabato 14 novembre 2015

I misteri dell'epitaffio

L’intestazione dell’epitaffio, con la sua anomalia della “T”, viene seguita da un testo in doppia lingua, latino e francese, e in doppio carattere, stampatello e corsivo.

Il raffronto con la struttura dell’epistola a Enrico II è spontaneo. A chi si è avvicinato da poco tempo al “codice Nostradamus”, ricordo che quell’epistola è un vero e proprio manuale, che spiega in modo geniale le modalità per l’ordinamento delle quartine e, almeno in parte (per quanto finora scoperto), quelle per la loro interpretazione.
Anche nell’epistola, esattamente come nell’epitaffio, abbiamo un’anomalia nell’intestazione (una “M”, che risolve l’enigma delle famose “tre centurie che completano il migliaio” – cfr. “Il vero codice di Nostradamus”), un doppio testo (in latino ed in francese) e un doppio carattere (normale ed in corsivo), con le frasi in latino che costituiscono la chiave per scardinare tutto il sistema organizzativo.

Dunque, prima ancora di scendere nel dettaglio delle specificità dell’epitaffio, è lecito supporre che, seguendo lo stesso modello dell’epistola,  anche in esso Nostradamus abbia celato delle indicazioni per il solutore di quell’immenso rebus che sono le Centurie. Ne sarà prova, più avanti, la soluzione di uno dei misteri dello stesso epitaffio; inoltre, pur non arrivando alla dimostrazione definitiva, anche su alcuni degli altri misteri possiamo fare qualcosa di più che delle semplici congetture, rilevando, nello stesso tempo, il ricorso a tecniche crittografiche o steganografiche1; tecniche peraltro utilizzate sistematicamente in tutta l’opera di Nostradamus.

Trascrivo di seguito il testo della metà superiore dell’epitaffio, in latino, cercando di mantenere, nei limiti del possibile, le sue particolarità grafiche. Prima ancora di esaminarne i dettagli, faccio osservare che la differenziazione della rappresentazione di alcune lettere costituiva uno dei cardini principali della crittografia, che proprio intorno all’epoca di Nostradamus ha raggiunto un ineguagliato fulgore con Tritemio, Della Porta, Alberti, Bacone, Dee… e lo stesso Nostradamus.

CLARISSIMI OSS A MICHAELIS NOSTRADAMI,VNIUS OMNIUM MORTALIUM IUDICIO DIGNI CUIUS PENE DIVINO CALAMO TOTIUS ORBIS. E? ASTRORUM. IN  F L U X U FUTURI EUENTUS CONSCRIBERENTUR ; ViXIT ANNOS. LXII. MENSES. VI. DIES. XVII. OBIIT SALLONE’ ANNO M. D. LXVI. QUIETEM POSTERI NE INVIDETE’ ANNA PONTIA. GEMELLA SALLONIA CONIUGI. OPT. V. FELICIT.






1 La crittografia consiste nella rielaborazione di uno scritto in una forma incomprensibile per chi non conosce la chiave di conversione; la steganografia consiste nell’occultamento di un testo sotto una qualsiasi forma che non dia nell’occhio. “MBOAB” è una forma crittografata del mio cognome “LANZA”, con la banalissima sostituzione di ogni lettera con quella che la segue nel normale alfabeto. L’espressione “LA BALLERINA ANNOIATA DANZAVA PIGRAMENTE” ha un autonomo senso compiuto, ma in realtà è una forma di steganografia, perché nasconde il mio cognome, formato dalla prima lettera della prima parola, dalla seconda lettera della seconda parola, dalla terza etc.

2 commenti:

  1. Forse la stegaganografia è stata usata solo per far sapere che c'è un messaggio diverso, ma magari è stata utilizzata una forma diversa appositamente, altrimenti sarebbe troppo elementare.

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  2. E se non fosse vixit in realta fosse : VI e XII ?

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