Tecniche di Nostradamus

lunedì 24 febbraio 2020

Quartine riposizionate


Vi presento la tabella con alcune quartine riposizionate. Dico subito che questa è una ricostruzione semplificata, per rendere la tabella agevolmente leggibile in questa sede. Presentare quella più articolata alla quale sto effettivamente lavorando mi costringerebbe ad una serie infinita di precisazioni, annotazioni, spiegazioni che, alla fine, avrebbero l’unico effetto di confondere le idee.
Lo stralcio di chiave riportato va dalla frase latina “(per t)empus & in occasione temporis” fino all’ultima frase “huy huy”. Ricordo che Nostradamus ricorre alla “e” stilizzata o quella che oggi viene chiamata “e commerciale” invece che alla corretta congiunzione latina “et”. D’iniziativa ho messo in fondo la Legis cantio (in giallognolo) al solo scopo di offrirvi un panorama più completo e diversificato.
La chiave scorre da sinistra verso destra e dall’alto verso il basso. La distanza tra quartine va conteggiata scorrendo da destra verso sinistra e dal basso verso l’alto. Ad ogni tema corrisponde una lettera ben precisa. Ogni colore rappresenta un tema: in verde (lettera “S”) Chiren/Selin, in rosso (lettera “L”) Venere, in azzurro (lettera “T”)  il Gallo e l’Aquila. La quartina VIII 36, benché non menzioni né il Gallo e né l’Aquila, è interna al relativo gruppo ed il criterio seguito esige che tratti lo stesso argomento. Se così non fosse, resterebbe isolata ed appesa al nulla. Infatti, tra due quartine successive non deve esistere alcuna lettera scoperta dello stesso tipo di quella impegnata (questo principio vale ovviamente solo in questi “punti critici”, in queste “falle” dove si vedono le cose come stanno, non in quelli dove la cifratura ha dispiegato pienamente il suo effetto, sparpagliando le lettere).
Interessante notare come il tema di “Venere” impegni la medesima lettera “L” sia nella sezione delle frasi latine vere e proprie che nella sezione della Legis Cantio.


(Se la tabella vi sembra difficoltosa da leggere, cliccateci sopra una volta col tasto sinistro; cliccate poi col tasto destro sulla nuova tabella che appare, quindi copia e incolla in Paint. Vedrete che è tutt'altra cosa.)

 Nei limiti del possibile, ho cercato di eliminare incroci, salti, inversioni, sovrapposizioni. In termini di stravolgimento dello schema, il prezzo pagato per mantenere una buona corrispondenza tra la tabella proposta e quella in sperimentazione è sopportabile. Giusto per intenderci, la distanza tra la quartina A e la quartina B rimane sempre la stessa sia che la chiave venga letta da destra verso sinistra, sia che venga letta al contrario; rimane la stessa sia che la centuria venga scritta dalla prima quartina all’ultima che viceversa, fatta salva l’esigenza di mantenere l’abbinamento con le lettere giuste.
Non è stato in alcun modo possibile mettere le quartine in ordine crescente. Quale che sia il tema trattato, esse devono restare necessariamente collocate in direzione contraria alla chiave. Il fatto che tutte subiscano la stessa sorte è ulteriore indizio dell’esistenza di un deliberato criterio sottostante. Del resto, sappiamo benissimo già da quando ho aperto il blog, ormai da molti anni, che il concetto di “contrario” domina l’intero sviluppo delle centurie. Pur senza conoscerne le implicazioni, l’ho sempre sostenuto a chiare lettere anche nei miei libri. Devo aggiungere che mi sto riferendo alle sezioni esposte nel riquadro che stiamo osservando. Sembra che la sezione superiore della tabella, qui non riportata, segua delle regole di diverso tipo, forse anche più complesse.

Guardate la tabella, studiatela se ne avete voglia, la prossima volta ne parleremo ancora, verificando anche le probabilità che il fenomeno osservato non sia stato predisposto intenzionalmente.


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