Vi presento la tabella con alcune
quartine riposizionate. Dico subito che questa è una ricostruzione
semplificata, per rendere la tabella agevolmente leggibile in questa sede.
Presentare quella più articolata alla quale sto effettivamente lavorando mi
costringerebbe ad una serie infinita di precisazioni, annotazioni, spiegazioni
che, alla fine, avrebbero l’unico effetto di confondere le idee.
Lo stralcio di chiave riportato
va dalla frase latina “(per t)empus & in occasione temporis” fino
all’ultima frase “huy huy”. Ricordo che Nostradamus ricorre alla “e” stilizzata
o quella che oggi viene chiamata “e commerciale” invece che alla corretta
congiunzione latina “et”. D’iniziativa ho messo in fondo la Legis cantio (in
giallognolo) al solo scopo di offrirvi un panorama più completo e
diversificato.
La chiave scorre da sinistra
verso destra e dall’alto verso il basso. La distanza tra quartine va
conteggiata scorrendo da destra verso sinistra e dal basso verso l’alto. Ad
ogni tema corrisponde una lettera ben precisa. Ogni colore rappresenta un tema:
in verde (lettera “S”) Chiren/Selin, in rosso (lettera “L”) Venere, in azzurro
(lettera “T”) il Gallo e l’Aquila. La
quartina VIII 36, benché non menzioni né il Gallo e né l’Aquila, è interna al
relativo gruppo ed il criterio seguito esige che tratti lo stesso argomento. Se
così non fosse, resterebbe isolata ed appesa al nulla. Infatti, tra due
quartine successive non deve esistere alcuna lettera scoperta dello stesso tipo
di quella impegnata (questo principio vale ovviamente solo in questi “punti
critici”, in queste “falle” dove si vedono le cose come stanno, non in quelli
dove la cifratura ha dispiegato pienamente il suo effetto, sparpagliando le
lettere).
Interessante notare come il tema
di “Venere” impegni la medesima lettera “L” sia nella sezione delle frasi
latine vere e proprie che nella sezione della Legis Cantio.
(Se la tabella vi sembra difficoltosa da leggere, cliccateci sopra una volta col tasto sinistro; cliccate poi col tasto destro sulla nuova tabella che appare, quindi copia e incolla in Paint. Vedrete che è tutt'altra cosa.)
Nei limiti del possibile, ho
cercato di eliminare incroci, salti, inversioni, sovrapposizioni. In termini di
stravolgimento dello schema, il prezzo pagato per mantenere una buona
corrispondenza tra la tabella proposta e quella in sperimentazione è
sopportabile. Giusto per intenderci, la distanza tra la quartina A e la
quartina B rimane sempre la stessa sia che la chiave venga letta da destra
verso sinistra, sia che venga letta al contrario; rimane la stessa sia che la
centuria venga scritta dalla prima quartina all’ultima che viceversa, fatta
salva l’esigenza di mantenere l’abbinamento con le lettere giuste.
Non è stato in alcun modo
possibile mettere le quartine in ordine crescente. Quale che sia il tema
trattato, esse devono restare necessariamente collocate in direzione contraria
alla chiave. Il fatto che tutte subiscano la stessa sorte è ulteriore indizio
dell’esistenza di un deliberato criterio sottostante. Del resto, sappiamo
benissimo già da quando ho aperto il blog, ormai da molti anni, che il concetto
di “contrario” domina l’intero sviluppo delle centurie. Pur senza conoscerne le
implicazioni, l’ho sempre sostenuto a chiare lettere anche nei miei libri. Devo
aggiungere che mi sto riferendo alle sezioni esposte nel riquadro che stiamo
osservando. Sembra che la sezione superiore della tabella, qui non riportata,
segua delle regole di diverso tipo, forse anche più complesse.
Guardate la tabella, studiatela se ne avete voglia, la
prossima volta ne parleremo ancora, verificando anche le probabilità che il
fenomeno osservato non sia stato predisposto intenzionalmente.
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