Tecniche di Nostradamus

mercoledì 12 febbraio 2020

Grigliata mista


Rileggendo i miei scritti più recenti, nutro il timore di non riuscire del tutto comprensibile a chi non possieda nozioni di crittografia. Che significa che Nostradamus ha criptato il suo messaggio? Che vuol dire trovare la chiave? Che senso hanno tutte le mie argomentazioni sulla direzione della scrittura delle frasi latine?

Mettendo un attimo in pausa il discorso che stiamo portando avanti, vorrei tentare di fare un po’ di chiarezza, aiutandomi con un esempio attinto dal “Manuale di crittografia” del Gen. Luigi Sacco. Si tratta di un testo fondamentale della materia, ben noto agli addetti al settore di tutto il mondo.





L’esempio riguarda un messaggio cifrato con una tecnica presumibilmente molto simile a quella utilizzata da Nostradamus nell’impiego della griglia di Cardano. Possono cambiare dei dettagli, ma il motivo conduttore rimane.
Il messaggio nascosto è “Ripiegare subito sulla posizione di partenza”. Nel caso di Nostradamus, nulla cambia; invece di una espressione letterale, abbiamo semplicemente una successione di quartine abbinate alle lettere: quartina 1 = prima A delle frasi latine; quartina 2 = seconda “A”, etc. etc., proseguendo poi con le “B”, le “C” fino ad esaurimento. Naturalmente, resta sempre il dilemma di capire se la quartina 1 è la prima della prima centuria o quella di un’altra centuria, che occupa il primo posto a seguito di un rimescolamento. Resta inoltre il problema di capire se la prima “A” è quella di “AD Caesarem…”, scritta dritta o  rovescio, o quella di un’altra frase.
Ignoriamo questi risvolti ed atteniamoci alla tecnica di cifratura.
Il messaggio, come potete vedere, è scritto per colonne: tre lettere in altrettante caselle per ogni colonna. Dopodiché, viene trasmesso al ricevente riunendo le lettere per riga: “IZILII etc.”.
Ecco! Noi abbiamo ricevuto le centurie ordinate secondo una disposizione di questo tipo. Naturalmente, questo è possibile solo attraverso l’utilizzo di una tavola ben strutturata, che consente di creare uno schema al di sotto dell’apparente disordine. E' esattamente il motivo dell’utilizzo della tavola di Leowitz che, in un certo senso, delimita il problema e racchiude nella sua stessa composizione l’algoritmo di cifratura. La tavola paradossalmente è un aiuto, in quanto possiede dei binari da seguire nell’opera di decifrazione.
Il problema della griglia dell’esempio, comune a tutte le griglie, è che non sempre il messaggio riempie tutte le caselle. E allora, o  il messaggio viene inviato così come viene fuori, oppure viene complicato ulteriormente con l’aggiunta di lettere casuali che completino lo schema. Ho sempre paragonato le centurie di Nostradamus, sin dai miei primissimi scritti,  a quei disegni enigmistici che si ottengono annerendo solo alcuni pezzi tra tutti quelli disponibili. Senza volerlo, potrei aver centrato il problema sin dall’inizio.
Nostradamus aveva a disposizione 1080 caselle, ma ne ha utilizzate 942. Allora, ha pensato bene di completare il quadro con 138 presagi.
Ho sempre manifestato incertezza  sul ruolo di questi presagi, non riuscendo a capire se essi andavano a completare le centurie o se formavano un corpo a parte. Ormai non ho più dubbi: sono un corpo estraneo. La chiave da cercare è composta da 942 lettere.
Mi restano invece i seguenti dubbi:
-         i presagi formano una separata costruzione, magari messa in piedi per aiutare l’interprete ad “allenarsi” su un insieme più piccolo, oppure non hanno alcuna struttura propria, essendo stati messi lì solo per riempire lo schema? In questo secondo caso, la chiave da 138 caratteri, una delle due Legis Cantio, sarebbe un depistaggio nel depistaggio.
-         Le quartine “utili” da riordinare sono davvero 942, oppure sono un gruppo più ristretto, integrato da altri versi la cui esclusiva funzione è quella di “riempitivo”?


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