Rileggendo i miei scritti più
recenti, nutro il timore di non riuscire del tutto comprensibile a chi non
possieda nozioni di crittografia. Che significa che Nostradamus ha criptato il
suo messaggio? Che vuol dire trovare la chiave? Che senso hanno tutte le mie
argomentazioni sulla direzione della scrittura delle frasi latine?
Mettendo un attimo in pausa il
discorso che stiamo portando avanti, vorrei tentare di fare un po’ di
chiarezza, aiutandomi con un esempio attinto dal “Manuale di crittografia” del
Gen. Luigi Sacco. Si tratta di un testo fondamentale della materia, ben noto
agli addetti al settore di tutto il mondo.
L’esempio riguarda un messaggio
cifrato con una tecnica presumibilmente molto simile a quella utilizzata da
Nostradamus nell’impiego della griglia di Cardano. Possono cambiare dei
dettagli, ma il motivo conduttore rimane.
Il messaggio nascosto è
“Ripiegare subito sulla posizione di partenza”. Nel caso di Nostradamus, nulla
cambia; invece di una espressione letterale, abbiamo semplicemente una
successione di quartine abbinate alle lettere: quartina 1 = prima A delle frasi
latine; quartina 2 = seconda “A”, etc. etc., proseguendo poi con le “B”, le “C”
fino ad esaurimento. Naturalmente, resta sempre il dilemma di capire se la
quartina 1 è la prima della prima centuria o quella di un’altra centuria, che
occupa il primo posto a seguito di un rimescolamento. Resta inoltre il problema
di capire se la prima “A” è quella di “AD Caesarem…”, scritta dritta o rovescio, o quella di un’altra frase.
Ignoriamo questi risvolti ed
atteniamoci alla tecnica di cifratura.
Il messaggio, come potete vedere,
è scritto per colonne: tre lettere in altrettante caselle per ogni colonna.
Dopodiché, viene trasmesso al ricevente riunendo le lettere per riga: “IZILII
etc.”.
Ecco! Noi abbiamo ricevuto le
centurie ordinate secondo una disposizione di questo tipo. Naturalmente, questo
è possibile solo attraverso l’utilizzo di una tavola ben strutturata, che
consente di creare uno schema al di sotto dell’apparente disordine. E' esattamente il
motivo dell’utilizzo della tavola di Leowitz che, in un certo senso, delimita
il problema e racchiude nella sua stessa composizione l’algoritmo di cifratura.
La tavola paradossalmente è un aiuto, in quanto possiede dei binari da seguire
nell’opera di decifrazione.
Il problema della griglia
dell’esempio, comune a tutte le griglie, è che non
sempre il messaggio riempie tutte le caselle. E allora, o il messaggio viene inviato così come viene
fuori, oppure viene complicato ulteriormente con l’aggiunta di lettere casuali
che completino lo schema. Ho sempre paragonato le centurie di Nostradamus, sin
dai miei primissimi scritti, a quei
disegni enigmistici che si ottengono annerendo solo alcuni pezzi tra tutti
quelli disponibili. Senza volerlo, potrei aver centrato il problema sin
dall’inizio.
Nostradamus aveva a disposizione
1080 caselle, ma ne ha utilizzate 942. Allora, ha pensato bene di completare il
quadro con 138 presagi.
Ho sempre manifestato
incertezza sul ruolo di questi presagi,
non riuscendo a capire se essi andavano a completare le centurie o se formavano
un corpo a parte. Ormai non ho più dubbi: sono un corpo estraneo. La chiave da
cercare è composta da 942 lettere.
Mi restano invece i seguenti
dubbi:
-
i presagi formano una separata costruzione, magari messa in
piedi per aiutare l’interprete ad “allenarsi” su un insieme più piccolo, oppure
non hanno alcuna struttura propria, essendo stati messi lì solo per riempire lo
schema? In questo secondo caso, la chiave da 138 caratteri, una delle due Legis
Cantio, sarebbe un depistaggio nel depistaggio.
-
Le quartine “utili” da riordinare sono davvero 942, oppure
sono un gruppo più ristretto, integrato da altri versi la cui esclusiva
funzione è quella di “riempitivo”?
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