Tecniche di Nostradamus

mercoledì 17 ottobre 2012

L'alta dottrina


Eccoci giunti all’espressione, presente nell’epistola indirizzata da Nostradamus al figlio Cesare, che gioca un ruolo fondamentale nel processo di riordinamento delle quartine: “per mezzo dei princìpi della causa prima hanno attinto alle profondità della più alta dottrina”.
Essendoci già nota la differenza tra codice e cifratura, vedremo come il codice nascosto in queste parole ci fornisca delle informazioni sul processo di decifrazione.

Così come nel caso della “parola ereditaria”, anche adesso l’espressione si divide in due parti: la prima parte (“per mezzo dei principi della causa prima”) indica le modalità per il raggiungimento dell’obiettivo della seconda parte (“hanno attinto alle profondità della più alta dottrina”).
Se accettiamo che questo sia un messaggio in codice, la seconda parte diviene subito chiara. Qui non si sta parlando di massimi sistemi o di grandi problemi teologici, visto che il contenuto dell’epistola a Cesare, all’interno della quale è inserita l’espressione, tratta la questione dell’interpretazione delle Centurie; pertanto, il riferimento a “dottrine elevate”, qualora fosse inteso nel senso filosofico del termine, sarebbe del tutto incoerente col contesto. Possiamo dedurne che Nostradamus abbia fatto ricorso al consueto simbolismo per dire semplicemente che “i principi della causa prima”, che esamineremo, sono lo strumento per arrivare alla profonda comprensione di ciò che egli scrive (“hanno attinto alle profondità della più alta dottrina”).
Come nel caso della “parola ereditaria”, il simbolismo  è perfettamente logico e si inquadra nel contesto della decodifica delle Centurie. E, come in quel caso, anche adesso bisogna solo dimostrare che non stiamo lavorando di fantasia, trovando una spiegazione obiettiva, valida e coerente per le “modalità” alle quali si allude nella prima metà della frase: “per mezzo dei principi della causa prima”.
Tengo a sottolineare che tutte le tecniche di decrittazione illustrate nei recenti post si fondano su principi consolidati di crittografia che, a parte recenti sofisticazioni permesse dall’avvento dei computer, erano già ben noti ai tempi di Nostradamus. Non c’è quindi nulla di straordinario nel fatto che egli vi abbia fatto ricorso; la straordinarietà, semmai, va rintracciata nella generalizzata inazione di coloro che, finora, hanno preteso di scoprire Nostradamus solo sulla base di una lettura superficiale di ciò che egli ci ha lasciato.

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