Nel precedente brano, ragionando su
un’espressione apparentemente insignificante, abbiamo capito che, nel processo
di associazione delle lettere alle quartine, Nostradamus ha fatto ricorso al
cifrario utilizzato da Caio Giulio Cesare, il cosiddetto “cifrario di Cesare”.
Si tratta di una tecnica piuttosto
semplice e, al giorno d’oggi, di facilissima decifrabilità, che consiste nella
sostituzione di una lettera con un’altra; in pratica, la si sostituisce con
quella che sta 3 posti più avanti nell’alfabeto: la A diventa D, la B diventa
E, etc.
Così, NATALE LANZA diventa QDZDOH
ODQCD; solo quest’ultima, e non più la prima, è la vera espressione associata
alle 11 quartine dell’esemplificazione fatta nei post precedenti.
Giulio Cesare usava il “passo 3”,
cioè lo spostamento di 3 posti delle lettere dell’alfabeto. Siamo sicuri che
Nostradamus abbia usato lo stesso passo? Nulla è lasciato al caso e, per
farcelo capire, egli ha architettato lo splendido enigma delle “3 Centurie che
formano il migliaio”, spiegato nel mio libro “Il vero codice di Nostradamus”,
nel quale il “passo 3”, sebbene inserito in un contesto diverso dal cifrario di
Cesare, assume un ruolo determinante.
Non sto a ripetermi, data la
complessità dell’enigma, ma è evidente che quell’esempio non avrebbe avuto un
grande significato se fosse stato fine a se stesso o se la sua utilità si fosse
esaurita nel puntare il dito verso il “Monarca Universale”. Senza la finalità
di ribadire l’importanza del “passo 3”, un enigma così bello e così articolato
sarebbe equivalso al tentativo di sparare a una mosca usando un cannone.
Come vedete, uno alla volta, i
tasselli del mosaico vanno al loro posto in maniera coerente.
Nostradamus, ovunque si trovi,
sorride con compatimento alle spalle di quelle migliaia di interpreti che, nei
secoli, sono arrivati a delle presunte conclusioni senza rispettare uno solo di
questi passaggi!
Continuate a seguire.
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