Tecniche di Nostradamus

sabato 6 ottobre 2012

I 300 nemici


Prima di proseguire con la tecnica di decifrazione, bisogna evidenziare un aspetto fondamentale. Nell’esempio da me proposto, le quartine sono 11, tante quante sono le lettere del mio nome e cognome. Nel caso delle quartine vere, invece, ci troviamo di fronte a un numero di lettere (1242) superiore a quello che viene cifrato (942). Bisogna quindi, in via preliminare, toglierne 300.
Lo stesso Nostradamus sottolinea più volte questa necessità.

La più chiara è l’espressione, contenuta nell’epistola a Enrico II, che recita: “Il secondo si spingerà così avanti accompagnato dai Latini, che sarà fatta la seconda via tremante e furibonda al monte Iovis discendendo…"

Per capire bene, bisognerebbe riprendere i concetti cabalistici sviluppati nel mio libro “La Cabala, i Templari, il Graal”. Chi lo ha letto sa che la frase, cabalisticamente rielaborata, significa che “il numero 1242 (il secondo) oltrepassa il numero corretto di 942 (si spingerà così avanti), insieme alle lettere delle frasi in latino (accompagnato dai Latini), e deve percorrere la via di ritorno, in discesa, per essere ridotto a 942, numero equivalente al monte Iovis (che sarà fatta la seconda via tremante e furibonda al monte Iovis discendendo).

Sull’eccedenza di 300 lettere Nostradamus si esprime anche altrove; ad esempio, nei frontespizi delle edizioni Du Rosne e Rigaud delle Centurie e in alcune quartine, tra le quali la VII,36.

VII,36
Dieu, le ciel tout le divin verbe à l’unde,
Pourté par rouges sept razes à Bizance:
Contre les oingz trois cens de Trebisconde,
Deux loix mettront, & horreur, puis credence.

Si tratta di una quartina regolarmente ignorata dagli interpreti che, condizionati dal pregiudizio profetico, non trovano riscontro in un evento storico. Quei pochi che vi si sono avvicinati si sono lasciati ingannare dai riferimenti alla Turchia (Bisanzio e Trebisonda) e sono rimasti sul vago.

In realtà, siamo in presenza di versi che contengono indicazioni fondamentali per la corretta rielaborazione delle frasi latine.
Limitiamoci al terzo verso, che ci interessa in questo momento, non senza far rilevare, se qualcuno ha dei dubbi sulla natura crittografica della quartina, come il primo verso faccia riferimento “all’onda” e al “verbo divino”, che ritroviamo anche nella seconda quartina delle Centurie, laddove Nostradamus descrive il suo “metodo di veggenza”.

Dice il terzo verso:

Contro gli unti trecento di Trebisonda

Gli unti sono i consacrati: le 942 lettere. Contro di essi vi sono 300 (avversari)… e che si fa degli avversari? Si eliminano.

Come fare? Lo dice il quarto verso, stupenda sintesi di un processo che viene spiegato dettagliatamente nelle epistole. Fatto ciò che bisogna fare, orrore (meraviglia), “si crederà”.

Anche se non sapessimo come proseguire, il semplice fatto che il corretto numero delle lettere corrisponde a quello delle quartine dimostra deduttivamente che la tecnica di decifrazione si fonda su una relazione biunivoca tra i due insiemi (a ogni elemento dell’uno corrisponde un elemento dell’altro). E’ quindi applicabile il concetto di base dell’esempio proposto, che poneva 11 quartine in relazione con le 11 lettere del mio nome e cognome.
Questo ovviamente non basta, in quanto dobbiamo ancora scoprire la funzione della chiave (“Caesar Nostradamus Chiren”) e il tipo di cifrario adottato (la “causa prima”).

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