Riferendomi al post precedente, vediamo di fare una sintesi
del processo di riordinamento delle quartine, nei limiti di quanto già reso
noto in questo blog e nei miei libri. Trattandosi di sintesi, non riproporrò i
dettagli di ciascuna affermazione, nei casi in cui questi siano stati già
forniti. Sarò invece più preciso in presenza di elementi nuovi.
Ribadisco ancora una volta che il tentativo di leggere
quartine isolate, svincolato dal corretto processo di decifrazione impostato da
Nostradamus, conduce inevitabilmente al fallimento; sia perché non si comprende
la vera natura dei versi, considerati pregiudizialmente profetici, e sia perché
solo la successione ordinata delle quartine può fornire un quadro chiaro del
contesto in cui esse sono inquadrate. Quando affronteremo l’esempio delle
quartine I,51 e II,79 ci renderemo pienamente conto di quanto abissale sia la
distanza tra le letture fatte finora e ciò che, invece, quelle quartine
realmente significano.
Ricordo che Nostradamus scrive delle Centurie composte da un
totale di 942 quartine. Alcuni studiosi
ipotizzano quantitativi diversi, ma nei miei libri ho dimostrato
abbondantemente come questa cifra sia stata fornita dallo stesso veggente tante
di quelle volte e sotto tante di quelle forme da non lasciare adito a dubbi.
A ciascuna quartina viene associata una lettera dell’alfabeto
di 22 lettere: si tratta delle 21 lettere dell’alfabeto italiano con l’aggiunta
della X e della Y e con l’esclusione della Z. La fonte di questo principio è il Sepher Yetzirah, testo ebraico nel quale viene detto che Dio creò il mondo attraverso l'emanazione e la permutazione di 22 lettere.
Analogamente, con il ricorso a 22 caratteri alfabetici, Nostradamus forma delle frasi in latino di
complessive 942 lettere, alle quali vengono associate le 942 quartine (il suo "mondo"), precedentemente passate attraverso un processo di permutazione rispetto all'ordine di stesura. In realtà, le lettere che compongono le frasi latine sono
molto più numerose. Tuttavia, alcune di queste sono “fasulle”, nel senso che
vanno escluse sin dall’inizio in quanto non rispettano il principio
“dell’inclinazione” spiegato nei miei libri. Restano così in gioco solo 1242
lettere (tutte formalmente valide), dalle quali ne vanno però individuate e
tolte 300, in modo da lasciare in piedi solo le 942 corrispondenti al totale
delle quartine.
Nel prossimo post faremo un esempio di come le quartine
possano essere gestite attraverso l’etichettatura con le lettere alfabetiche.
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