Escluso che si possa arrivare per
caso alla corretta ricostruzione del disegno globale, i principi fondamentali
ai quali ispirarsi restano “verosimiglianza e coerenza”:
-
verosimiglianza significa che la soluzione di ogni enigma non
può basarsi sulla fantasia, ma deve avere una precisa logica crittografica; è
difficile, ad esempio, sostenere che la chiave “Caesar Nostradamus Chiren” è
frutto di immaginazione, sia per la natura stessa del nome utilizzato e sia
perché è preceduta dalle parole “la chiave è il nome…”.
-
coerenza significa che il precedente requisito, da solo, non
è sufficiente; occorre che le istruzioni che si ritiene di aver rintracciato
all’interno di un linguaggio oscuro non stridano con il contesto. Ad esempio, la chiave di cui al punto
precedente è coerente con l’intera espressione che la racchiude: “la parola
chiave che lascio in eredità al mio interprete è etc..”. Coerenza significa
anche che le varie istruzioni devono collegarsi armoniosamente tra di loro come
i tasselli di un unico grande puzzle. La chiave, ad esempio, non agisce da
sola, ma contribuisce assieme ad altre alla costruzione del quadro complessivo
delle istruzioni crittografiche.
Nonostante queste premesse,
l’interprete corre comunque il rischio di restare in balia di istruzioni pur
sempre vaghe, fin quando non vengono inserite in un contesto più completo e
dettagliato. E, anche allora, bisogna che sappia inequivocabilmente se, tra
tante strade possibili, egli si è inoltrato in quella giusta o se, invece, è
arrivato a conclusioni che, pur essendo verosimili e coerenti, non sono quelle
impostate da Nostradamus. Proprio qui entrano in ballo le mollichine, con
l’indicazione della posizione che alcune quartine devono assumere all’interno
del riordinamento complessivo o dei legami che, unendo strettamente due
quartine, fanno supporre che esse debbano occupare due posizioni consecutive
nella ricostruzione finale. Il corretto algoritmo di riordinamento non può
prescindere dal rispetto di questi vincoli.
E’ di quest’ultimo aspetto che ci
stiamo per occupare, con un esempio che prevede l’analisi delle quartine I,51 e
II,79.
I,51
II,79
Sono certissimo che nessuno riesce
a vedere il nesso tra le due quartine. Sarei davvero sorpreso del contrario,
però vi assicuro che il nesso c’è ed è anche molto stretto.
Per il momento, chi non
conosce il francese non si preoccupi per l’assenza di traduzione.
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