Tecniche di Nostradamus

sabato 27 ottobre 2012

Le molliche di Pollicino

Nell’ultimo messaggio ho accennato alle “molliche di Pollicino” che Nostradamus dissemina lungo il percorso, per fornire una guida pratica all’interprete che cerca di mettere ordine nelle quartine.
Escluso che si possa arrivare per caso alla corretta ricostruzione del disegno globale, i principi fondamentali ai quali ispirarsi restano “verosimiglianza e coerenza”:

-         verosimiglianza significa che la soluzione di ogni enigma non può basarsi sulla fantasia, ma deve avere una precisa logica crittografica; è difficile, ad esempio, sostenere che la chiave “Caesar Nostradamus Chiren” è frutto di immaginazione, sia per la natura stessa del nome utilizzato e sia perché è preceduta dalle parole “la chiave è il nome…”.
-         coerenza significa che il precedente requisito, da solo, non è sufficiente; occorre che le istruzioni che si ritiene di aver rintracciato all’interno di un linguaggio oscuro non stridano con il contesto.  Ad esempio, la chiave di cui al punto precedente è coerente con l’intera espressione che la racchiude: “la parola chiave che lascio in eredità al mio interprete è etc..”. Coerenza significa anche che le varie istruzioni devono collegarsi armoniosamente tra di loro come i tasselli di un unico grande puzzle. La chiave, ad esempio, non agisce da sola, ma contribuisce assieme ad altre alla costruzione del quadro complessivo delle istruzioni crittografiche.

Nonostante queste premesse, l’interprete corre comunque il rischio di restare in balia di istruzioni pur sempre vaghe, fin quando non vengono inserite in un contesto più completo e dettagliato. E, anche allora, bisogna che sappia inequivocabilmente se, tra tante strade possibili, egli si è inoltrato in quella giusta o se, invece, è arrivato a conclusioni che, pur essendo verosimili e coerenti, non sono quelle impostate da Nostradamus. Proprio qui entrano in ballo le mollichine, con l’indicazione della posizione che alcune quartine devono assumere all’interno del riordinamento complessivo o dei legami che, unendo strettamente due quartine, fanno supporre che esse debbano occupare due posizioni consecutive nella ricostruzione finale. Il corretto algoritmo di riordinamento non può prescindere dal rispetto di questi vincoli.
E’ di quest’ultimo aspetto che ci stiamo per occupare, con un esempio che prevede l’analisi delle quartine I,51 e II,79.

I,51


 II,79

 Sono certissimo che nessuno riesce a vedere il nesso tra le due quartine. Sarei davvero sorpreso del contrario, però vi assicuro che il nesso c’è ed è anche molto stretto.
Per il momento, chi non conosce il francese non si preoccupi per l’assenza di traduzione.

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