AI
LETTORI
Sono
stato a lungo indeciso prima di dare alle stampe questo libro e, in
particolare, la sua parte finale. Mi sono trovato spiacevolmente combattuto tra
l’inopportunità di sollevare un lembo del velo che ricopre segreti millenari
che non mi appartengono e la spinta che sentivo come una “missione”; quasi un
dovere di divulgare il risultato delle mie ricerche, non solo a beneficio di
chiunque sia interessato a Nostradamus, ma soprattutto a beneficio di coloro
che hanno “diritto” di sapere, i veri titolari di un segreto perduto.
Mi chiedevo se, nel trattare le connessioni tra le
Centurie e la Cabala, fosse giusto coinvolgere i destinatari del lavoro di
Nostradamus e di rivelare la natura del loro segreto.
Qualora avessi omesso di parlarne, tenendo per me
gli aspetti più qualificanti, avrei presentato un lavoro monco, riducendo a un
semplice gioco enigmistico gli aspetti cabalistici della codifica. Perciò, ho
optato per la trasparenza, tacendo soltanto su alcuni dettagli che non possono
essere adeguatamente documentati e che, comunque, non spetta a me tirare fuori
dall’ombra.
In ogni caso, le mie ricerche non hanno ricevuto
alcuna collaborazione altrui, ho fatto tutto da solo e non sono soggetto ad
alcun vincolo di riservatezza che non voglia impormi io stesso.
Potrebbe sembrare che stia tentando di far
aleggiare un clima di complotto su un argomento il cui contenuto è sempre stato
considerato definito e definitivo. In effetti, contrariamente a quanto
comunemente si crede, Nostradamus non ha probabilmente agito da solo e il suo
messaggio è vivo, dinamico e attuale.
Piobb[1]
ritiene addirittura che egli non sia mai esistito o che sia stato soltanto un
prestanome. Le “profezie” non sarebbero state scritte da lui, ma da un collegio
di iniziati, per essere tramandate a degli adepti futuri.
Su una simile lunghezza d’onda si pone G.
Beltikhine in un saggio del 1956[2].
Per R. Cambier[3],
avremmo di fronte un volgare ladro, che si è appropriato di una preesistente
opera templare.
La verità è che Nostradamus è stato quasi
certamente un elemento di spicco all’interno di una comunità che ha escogitato
un complicato sistema di sopravvivenza della sua tradizione, della sua
organizzazione e dei suoi obiettivi. Ancora oggi questa comunità sta lavorando
attivamente.
Agli amanti delle profezie confermo quanto già
scritto nei miei precedenti libri: il nucleo delle Centurie è costituito da un
messaggio rivolto a un personaggio specifico, il realizzatore finale di un
piano predisposto da molto tempo. Non ci sono profezie per i curiosi e, nei
casi in cui delle profezie sono presenti, esse sono formulate unicamente per i
destinatari designati, a testimonianza della credibilità di Nostradamus.
Proprio per impedirne una comprensione generalizzata, sono scritte in un
linguaggio inaccessibile a chi non possieda la corretta chiave di lettura.
Non bisogna restare delusi di fronte a una tale
affermazione. Del resto, non mi pare che secoli di tentativi orientati a una
interpretazione delle quartine abbiano condotto a risultati concludenti. In
compenso, la vera natura del messaggio occulto è così affascinante e suggestiva
da lasciare a anni luce di distanza l’interesse che potrebbe suscitare
qualsiasi risvolto profetico.
Sono certo che il lettore interessato ai misteri,
che non sia un semplice curioso, desideroso di scrutare le vicende future, si
lascerà coinvolgere dagli spunti proposti, al punto da iniziare per conto proprio
ad approfondire i temi trattati, mettendo da parte gli aspetti fuorvianti che
finora lo avevano attratto.
Gli altri, coloro per i quali Nostradamus ha
scritto le Centurie, troveranno nell’esito delle mie ricerche le indicazioni
necessarie per completare il mosaico che, nei secoli, hanno tentato di
ricostruire.
Esistono infatti, e ne ho evidenza assolutamente
certa, delle persone che conoscono una parte di ciò che c’è da sapere. Non
sanno tutto, però, avendo smarrito in qualche maniera il filo della
comunicazione originaria; perciò sondano il terreno con dei libri all’interno
dei quali appaiono, qua e là, dei frammenti che solo chi possiede un’altra
parte del codice è in grado di leggere. Con le loro pubblicazioni,
apparentemente innocue agli occhi di un pubblico inconsapevole, si propongono di stimolare delle
reazioni e, da quello che scrivono, si
capisce chiaramente che non si tratta di ciarlatani o di intrusi, ma di adepti
in possesso di notizie di prima mano. Il desiderio di poter contribuire alla
realizzazione dei loro obiettivi è stato uno dei fattori che mi hanno indotto,
in qualche caso, ad essere più esplicito di quanto fosse necessario.
Sia chiaro: non so fino a che punto quello che
Nostradamus dice sia attendibile. Ma, poiché mi baso sui suoi lavori, trasmetto
quello che leggo, come un cronista che racconta i fatti così come li vede;
fatti che, peraltro, sono coerenti con alcuni resoconti storici e, proprio per
questo, rivestono un elevato grado di affidabilità. Può essere che, in qualche caso,
abbia commesso errori interpretativi ma, nel complesso, sono certo di aver
colto la vera essenza del messaggio delle Centurie. Ritengo in sostanza di
poter affermare che, pur potendomi essere sbagliato in qualche dettaglio, non
mi sono allontanato troppo da una visione corretta del quadro nel suo insieme.
Questo libro si differenzia nettamente dai due
precedenti: “Il vero codice di Nostradamus” e “L’Anticristo di Nostradamus”.
Il primo aveva un obiettivo divulgativo di un
nuovo modo di guardare alle Centurie. Pur senza scendere in una descrizione
organica, forniva degli spunti idonei a documentare la presenza di un codice
sottostante alle presunte profezie. Non potevo dire subito tutto; non per
cattiva volontà o per reticenza, ma semplicemente perché è la stessa
straordinarietà del processo a richiedere un approccio graduale.
Il secondo si proponeva l’obiettivo di sgombrare
il campo dalle diffuse interpretazioni apocalittiche, che non solo assimilavano
Nostradamus ai tanti ciarlatani che infestano la faccia della terra, ma
distorcevano la visione corretta del suo messaggio. Prima di entrare nel merito
e nella sostanza di quel messaggio, era necessario abituarsi al suo vero metodo
di lavoro e alle sue tecniche di codifica.
Il terzo libro, questo, si addentra finalmente
nella descrizione della chiave di decifrazione delle Centurie e, soprattutto,
getta una prima luce, niente affatto marginale, sulla natura del messaggio di
Nostradamus e sull’identità dei suoi destinatari.
Mettendo insieme i pezzi che sono riuscito a
ricostruire, mi sono formato un’idea piuttosto precisa dell’intera “storia”.
Una storia talmente straordinaria e incredibile da apparire assolutamente
fantasiosa. Forse andrebbe raccontata nella forma di romanzo, per risultare
accettabile. Ma io non sono un romanziere e, perciò, devo necessariamente
attendere di essere in possesso di ulteriori elementi di prova, prima di
renderla interamente disponibile.
Può essere che questo non sia necessario se, come
spero, ci sarà chi mi precederà a pieno titolo. Il compimento del piano
raccontato da Nostradamus porterebbe un po’ di ordine in un mondo ormai
sull’orlo dell’abisso sotto ogni aspetto: umano, ambientale, economico,
militare, religioso.
Il “Monarca universale”, al quale le Centurie sono
dirette, non è un personaggio di fantasia o un individuo soprannaturale. E’ un
uomo qualsiasi, come tutti noi, che crede nei principi di fratellanza e di
solidarietà; un individuo dai principi “cavallereschi”, nel senso più nobile
del termine; il protagonista dei nostri sogni, quando evochiamo un leader che
incarni la giustizia e l’equità; un realizzatore di una unione tra popoli che
non sia basata, come sta avvenendo adesso, sulle convenienze economiche e sui
“complotti” tra poteri forti, più o meno occulti; uno spirito libero da
personali egoismi, che dovrà agire secondo un disegno al cui completamento
alcuni uomini particolarmente illuminati si sono preparati nel corso di molti
secoli. Una organizzazione sinarchica è al centro della sua visione della
struttura sociale.
I tempi sono maturi; troppo a lungo è durata
l’attesa, ma le condizioni che ne impedivano l’arrivo sono ora venute meno.
Così, almeno, risulta dal “vero racconto” delle Centurie per chi ha orecchie
disposte ad ascoltare.
Nell’attesa, buona lettura.
Natale Lanza
Ciao Natale. Sono Roberto Lippi. Ti ho scritto qualche mese fa dopo aver letto il tuo primo libro: ero rimasto parzialmente deluso, non tanto per il ridimensionamento del valore profetico delle singole quartine, quanto per il fatto di non riuscire a scorgere il disegno complessivo dell'Opera. Temevo di trovarmi difronte ad un genio della crittografia rinascimentale che ha costruito un monumento a sè stesso ed alla propria vanità. Poi ho letto il tuo secondo libro e, grazie a te,mi è apparso chiaro il profondo collegamento con tutto il pensiero esoterico (non trovo altro termine per definirlo). Adesso la stima per te è mutata in ammirazione : hai una mente geniale con una straordinaria capacità di analisi. Anche io non so se, oltre alle sue indubbie qualità profetiche, Nostradamus riuscirà a raggiungere il suo scopo salvifico, ma lo spero tanto. per me, per i miei cari e per tutti quanti. Pur senza conoscerci, ti saluto con affetto.
RispondiEliminaGrazie per quanto hai scritto.
RispondiEliminaNon ti perdere il prossimo libro.
A differenza dei precedenti, può essere letto su diversi livelli di comprensione, perché è diretto a diverse "categorie" di lettori.
Un caro saluto.
Natale
Sarebbe interessante da leggere se si potesse comprare, non si trova né in formato ebook né in formato cartaceo. Dove posso comprarlo? Grazie per la risposta. Uno dei livelli
RispondiEliminaMi dispiace, ma ormai è fuori commercio. Grazie per l'interesse dimostrato.
EliminaPosso acquistare una copia anche in formato elettronico (tipo pdf o simili) direttamente da lei? Grazie per la risposta. Cordiali saluti.
RispondiEliminaMi dispiace ma non è possibile. Cordialità.
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