E’ in
preparazione il mio nuovo libro “Nostradamus: la Cabala, i Templari, il Graal”.
Esso si
differenzia nettamente dai due precedenti: “Il vero codice di Nostradamus” e
“L’Anticristo di Nostradamus”.
Il primo
aveva un obiettivo divulgativo di un nuovo modo di guardare alle Centurie. Pur
senza scendere in una descrizione organica, forniva degli spunti idonei a
documentare la presenza di un codice sottostante alle presunte profezie. Non
potevo dire subito tutto; non per cattiva volontà o per reticenza, ma
semplicemente perché è la stessa straordinarietà del processo a richiedere un
approccio graduale.
Il secondo
si proponeva l’obiettivo di sgombrare il campo dalle diffuse interpretazioni
apocalittiche, che non solo assimilavano Nostradamus ai tanti ciarlatani che
infestano la faccia della terra, ma distorcevano la visione corretta del suo
messaggio. Prima di entrare nel merito e nella sostanza di quel messaggio, era
necessario abituarsi al suo vero metodo di lavoro e alle sue tecniche di
codifica.
Il terzo
libro, questo, si addentra finalmente nella descrizione della chiave di
decifrazione delle Centurie e, soprattutto, getta luce sulla natura del messaggio di Nostradamus e
sull’identità dei suoi destinatari.
Nei
prossimi giorni pubblicherò uno dei capitoli fondamentali del libro, che, sono
sicuro, non mancherà di intrigare gli amanti del mistero. Soprattutto quando
essi scopriranno la vera natura del Graal, che Nostradamus “racconta” nelle sue
Centurie: un segreto inimmaginabile, mai preso in considerazione per quello che
è e che, proprio per la sua natura, rende comprensibile tutta la simbologia
che, nei secoli, è stata costruita intorno a esso. Non è la coppa sacra, non è
il ventre della Maddalena, non è l’arca dell’Alleanza; è molto di più e,
soprattutto, è molto attuale.
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