Tecniche di Nostradamus

lunedì 2 febbraio 2015

Fatima: Lucia - suora ignorante e presuntuosa!

Nell’ultimo articolo, ci siamo interrogati sul motivo per il quale Lucia abbia inserito, nellle memorie del 1941, dei vincoli a proprio danno, come quelli della luce sconosciuta e del pontificato di Pio XI, che avrebbero dovuto costituire dei riferimenti temporali invalicabili per lo scoppio della seconda guerra mondiale.
Spesso, la spiegazione più semplice è quella valida: ignoranza accompagnata da presunzione! Una miscela esplosiva! Per quanto riguarda l’aurora boreale, Lucia ha probabilmente tratto ispirazione dalla credenza popolare che vede nei fenomeni atmosferici straordinari un presagio di sventura. Ricordo che, come al solito, ha parlato della luce sconosciuta solo “dopo” che l’aurora boreale si era verificata.
Si pensi quel che si vuole, le contraddizioni esistono e non si può che prenderne atto. Bisogna semmai confrontarsi con l’alternativa tra una veggente bugiarda e un messaggio celeste sbagliato. La scelta è ovviamente scontata: non potendo dubitare della Madre celeste, dobbiamo dedurre che il segreto è stato totalmente o parzialmente inventato; personalmente, sono propenso per il “totalmente”. Mi riferisco al solo segreto, ma è chiaro che questa conclusione getta un’ombra anche su Fatima I. Come è possibile che la Madonna abbia affidato un messaggio di preghiera e penitenza a una pastorella che, nel tempo, si sarebbe trasformata in uno strumento d’inganno per i fedeli?

Quello che posso dire è che, stante il carattere spiccatamente anticomunista del messaggio di Fatima, è verosimile ritenere che l’iniziale intenzione fosse quella di far ricadere sulla Russia la responsabilità del secondo conflitto mondiale, collocandone l’embrione, con la lettera a padre Goncalves del 1940, nella guerra civile spagnola tra nazionalisti cattolici e repubblicani marxisti. Quando questa tesi è diventata insostenibile, sia sotto il profilo storico che sotto il peso delle contraddizioni di Lucia, si è preferito ripiegare sulla soluzione dell’occupazione dell’Austria che, tra tutte, rispettava almeno il requisito della collocazione temporale.

Se le cose stanno veramente così, e molti indizi confluiscono su questa conclusione, si rafforza ulteriormente la tesi di una regia occulta, di matrice politico-religiosa, che ha strumentalizzato e influenzato le rivelazioni di Lucia, persona tanto facilmente suggestionabile quanto difficilmente controllabile, per propagandare una presunta condanna celeste della Russia comunista, anticristo dei nostri tempi e feroce avversaria della Chiesa; questa condanna ha trovato nel secondo segreto la sua più formale espressione.
Pur di contrastare la diffusione nel mondo dell’ideologia comunista, non si è esitato a chiudere un occhio, o entrambi gli occhi, di fronte alle dittature di stampo fascista con le quali non sono mancate le collusioni e le reciproche simpatie. Perfino le atrocità naziste sono state viste come qualcosa di irrilevante rispetto al pericolo marxista, tanto da non meritare neanche il più piccolo accenno tra le minacce che la Madonna di Lucia ha riservato ai destinatari del suo messaggio.

Abbiamo sottolineato più volte la scarsa credibilità di un’apparizione celeste interessata alle questioni politiche che, nonostante i loro importanti effetti sulle vicende dei popoli, sarebbero una novità assoluta nello spirito evangelico. Possiamo invece contare su 2000 anni di papi e prelati politicamente attivi.
Questo è un motivo in più per ritenere che, se è solo probabile che Fatima I (fenomeno locale) sia stata progettata, o quanto meno appoggiata, per favorire la presa del potere da parte della destra nazionale portoghese, sia invece praticamente certa una Fatima II (fenomeno universale) costruita a tavolino in chiave anticomunista e antirussa.
Bisogna aggiungere che, al tempo delle apparizioni, il comunismo non aveva ancora preso il potere in Russia, che era una nazione profondamente cristiana. Perciò, piuttosto che credere in entità celesti che lanciano anatemi contro i futuri sconvolgimenti bolscevichi, direi che si possa accettare tranquillamente la tesi che, all’epoca di Fatima I, non erano ancora note le esigenze che avrebbero ispirato Fatima II negli anni successivi; proprio nel drastico mutamento di scenario sarebbe da ricercare l’abisso metodologico e di contenuti che separa le due rivelazioni. Il puerile tentativo di unificazione delle due Fatima, fondato sulla retrodatazione al 1917 del segreto reso noto nel 1941, mostra subito i suoi limiti a chiunque non voglia cascare nella trappola della strumentalizzazione politica di un genuino sentimento religioso.


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