Prima di proseguire con l’esame
del segreto, vediamo di fare una sintesi della situazione con una serie di
quattro o cinque articoli ricchi di nuove ed insospettabili sorprese.
Sveleremo, con l’occasione, “come” è stata riconosciuta ed approvata
l’autenticità di Fatima: un processo canonico spudoratamente manipolato, che
perfino un convinto fatimologo, padre Alonso, ha definito “vergognoso”.
La necessità di una pausa è
imposta dal fatto di avere finora affrontato così tante di quelle incongruenze
di dettaglio, da correre il rischio di perdere di vista il quadro d’insieme.
Fondamentalmente è quest’ultimo che certifica il carattere di montatura del
fenomeno di Fatima (con la consueta riserva sulle prime apparizioni), che non
può essere circoscritto ad alcune strampalate profezie. Abbiamo a che fare con
dei bugiardi matricolati o, nel migliore dei casi, con degli sciocchi ingenui.
Bugiardi e sciocchi dilettanti, che lasciano dappertutto le tracce della loro dabbenaggine, anche perché figli di un’epoca di ignoranza e superstizione non
del tutto tramontata. Mi piace pensare che la demolizione dei singoli fatti,
dei quali ci siamo occupati finora, possa servire solo come controprova ad
abundantiam di una mistificazione che emerge già da una semplice occhiata alla
globalità del fenomeno.
Un Angelo, il cui ruolo è
rimasto oscuro, simile a un giovane avvolto in un lenzuolo; la Madonna che
appare su una nuvoletta; la sfilata, accanto al sole, di tre Madonne (del
Rosario, del Carmine, dell’Addolorata), di
due Gesù (bambino e adulto), e di San Giuseppe; un inferno dantesco con
fiamme e animali mostruosi; il sole che cade sulle teste della gente per poi
tornare al suo posto; l’immancabile sorgente d’acqua miracolosa (anzi due, per
mantenere la megalomania della storia di Fatima); false profezie rivelate dopo
che gli eventi profetizzati si sono verificati; una pioggia di fiori che si
sciolgono al tatto, nel giorno d’inaugurazione del santuario di Fatima; colombe
che si piazzano stabilmente ai piedi della statua della Madonna per tutta la
durata della sua peregrinazione per il
mondo; riti propiziatori fondati su formule da rispettare capricciosamente alla
lettera e guai a non farlo; promesse e minacce negoziate e rinegoziate da una
misericordiosa Lucia con una divinità sbadata ma feroce, alla perenne ricerca
di motivi per scatenare guerre e persecuzioni; libero accesso ai salotti buoni
del cielo, ogni volta che la pia Lucia ha voglia di parlare con Gesù o con la
Madonna; tutte queste cose insieme e altre simili costituiscono il miracolo di
Fatima. Mancano solo lo stregatto e il bianconiglio.
Mai un invito all’amore per il
prossimo e alla carità; mai un invito a porre Cristo al centro della propria
vita; mai una promessa di perdono; mai una parola di speranza. A parte gli
effetti speciali di tipo cinematografico per colpire l’immaginazione dei
fedeli, piovono sempre e solo minacce di distruzione e annientamento, con
garanzia perpetua di finire all’inferno. Così, tolta la scenografia ad effetto,
ciò che resta è lo spaventoso predominio del terrore sull’amore.
Non intendo scaricare su Lucia
tutta la diffidenza che emerge dalle mie parole. Lei è solo un povera sciocca,
vittima dell’ignoranza del suo tempo e delle trame oscure di coloro che l’hanno
sequestrata, plagiata e strumentalizzata. Non so se questo la trasforma
automaticamente in una santa; so, però, che più vado avanti nell’indagine e
meno riesco a nascondere l’indignazione e
la rabbia di chi vede la propria religione trasformata in un fenomeno da
baraccone, proprio da parte di chi dovrebbe custodirla.
Ancora più doloroso è
constatare che, a prescindere dalle conclusioni, nessuno si chiede cosa sia
stata veramente Fatima e cosa dovrebbe aver rappresentato. Se domandate al
primo che passa, vi verrà risposto semplicemente che Fatima è il luogo nel
quale la Madonna ha confidato a tre innocenti pastorelli un segreto
apocalittico, che sette perfidi e maneggioni pontefici, disubbidendo agli
ordini celesti, hanno deciso di tenere nascosto perché contrario ai loro
interessi.
Decisamente una Madonna ingenua
e sprovveduta, colei che si mette in questa imbarazzante situazione, ed ancora
più ingenue e sprovvedute sono tutte quelle persone che parlano di segreti
trascendenti, senza rendersi conto del contesto che li ha prodotti. Quelle
stesse persone che, dopo aver letto qualche dilettantesco saggetto d’assalto, si
credono illuminate e, prive di ogni senso della misura, trovano più facile
dubitare di ben sette pontefici, piuttosto che di una suora ignorante ed
esaltata e di qualche scrittore paranoico, intriso di retorica cattolica
medioevale. Non si rendono conto che, così facendo, offendono in primo luogo
proprio quella Madre Celeste alla quale giurano la loro devozione.
Nessun commento:
Posta un commento