Tecniche di Nostradamus

sabato 7 febbraio 2015

Fatima e il bianconiglio

Prima di proseguire con l’esame del segreto, vediamo di fare una sintesi della situazione con una serie di quattro o cinque articoli ricchi di nuove ed insospettabili sorprese. Sveleremo, con l’occasione, “come” è stata riconosciuta ed approvata l’autenticità di Fatima: un processo canonico spudoratamente manipolato, che perfino un convinto fatimologo, padre Alonso, ha definito “vergognoso”.

La necessità di una pausa è imposta dal fatto di avere finora affrontato così tante di quelle incongruenze di dettaglio, da correre il rischio di perdere di vista il quadro d’insieme. Fondamentalmente è quest’ultimo che certifica il carattere di montatura del fenomeno di Fatima (con la consueta riserva sulle prime apparizioni), che non può essere circoscritto ad alcune strampalate profezie. Abbiamo a che fare con dei bugiardi matricolati o, nel migliore dei casi, con degli sciocchi ingenui. Bugiardi e sciocchi dilettanti, che lasciano dappertutto le tracce della loro dabbenaggine, anche perché figli di un’epoca di ignoranza e superstizione non del tutto tramontata. Mi piace pensare che la demolizione dei singoli fatti, dei quali ci siamo occupati finora, possa servire solo come controprova ad abundantiam di una mistificazione che emerge già da una semplice occhiata alla globalità del fenomeno.

Un Angelo, il cui ruolo è rimasto oscuro, simile a un giovane avvolto in un lenzuolo; la Madonna che appare su una nuvoletta; la sfilata, accanto al sole, di tre Madonne (del Rosario, del Carmine, dell’Addolorata), di  due Gesù (bambino e adulto), e di San Giuseppe; un inferno dantesco con fiamme e animali mostruosi; il sole che cade sulle teste della gente per poi tornare al suo posto; l’immancabile sorgente d’acqua miracolosa (anzi due, per mantenere la megalomania della storia di Fatima); false profezie rivelate dopo che gli eventi profetizzati si sono verificati; una pioggia di fiori che si sciolgono al tatto, nel giorno d’inaugurazione del santuario di Fatima; colombe che si piazzano stabilmente ai piedi della statua della Madonna per tutta la durata della  sua peregrinazione per il mondo; riti propiziatori fondati su formule da rispettare capricciosamente alla lettera e guai a non farlo; promesse e minacce negoziate e rinegoziate da una misericordiosa Lucia con una divinità sbadata ma feroce, alla perenne ricerca di motivi per scatenare guerre e persecuzioni; libero accesso ai salotti buoni del cielo, ogni volta che la pia Lucia ha voglia di parlare con Gesù o con la Madonna; tutte queste cose insieme e altre simili costituiscono il miracolo di Fatima. Mancano solo lo stregatto e il bianconiglio.

Mai un invito all’amore per il prossimo e alla carità; mai un invito a porre Cristo al centro della propria vita; mai una promessa di perdono; mai una parola di speranza. A parte gli effetti speciali di tipo cinematografico per colpire l’immaginazione dei fedeli, piovono sempre e solo minacce di distruzione e annientamento, con garanzia perpetua di finire all’inferno. Così, tolta la scenografia ad effetto, ciò che resta è lo spaventoso predominio del terrore sull’amore.

Non intendo scaricare su Lucia tutta la diffidenza che emerge dalle mie parole. Lei è solo un povera sciocca, vittima dell’ignoranza del suo tempo e delle trame oscure di coloro che l’hanno sequestrata, plagiata e strumentalizzata. Non so se questo la trasforma automaticamente in una santa; so, però, che più vado avanti nell’indagine e meno riesco a nascondere l’indignazione e  la rabbia di chi vede la propria religione trasformata in un fenomeno da baraccone, proprio da parte di chi dovrebbe custodirla.

Ancora più doloroso è constatare che, a prescindere dalle conclusioni, nessuno si chiede cosa sia stata veramente Fatima e cosa dovrebbe aver rappresentato. Se domandate al primo che passa, vi verrà risposto semplicemente che Fatima è il luogo nel quale la Madonna ha confidato a tre innocenti pastorelli un segreto apocalittico, che sette perfidi e maneggioni pontefici, disubbidendo agli ordini celesti, hanno deciso di tenere nascosto perché contrario ai loro interessi.
Decisamente una Madonna ingenua e sprovveduta, colei che si mette in questa imbarazzante situazione, ed ancora più ingenue e sprovvedute sono tutte quelle persone che parlano di segreti trascendenti, senza rendersi conto del contesto che li ha prodotti. Quelle stesse persone che, dopo aver letto qualche dilettantesco saggetto d’assalto, si credono illuminate e, prive di ogni senso della misura, trovano più facile dubitare di ben sette pontefici, piuttosto che di una suora ignorante ed esaltata e di qualche scrittore paranoico, intriso di retorica cattolica medioevale. Non si rendono conto che, così facendo, offendono in primo luogo proprio quella Madre Celeste alla quale giurano la loro devozione.

…continua…

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