Dopo aver chiesto la devozione
al suo Cuore, la Madonna pronuncia quella che viene generalmente ritenuta una
“indiscutibile” profezia: preannuncia la fine della guerra. Poiché
l’apparizione risale al 13 luglio 1917, è evidente che si sta riferendo alla
prima guerra mondiale.
Lucia fornisce due versioni
molto diverse, che probabilmente le sembrano uguali. Nella terza memoria,
scrive: “La guerra finirà presto”. Nella quarta, invece: “La guerra finirà”.
Faccio notare che entrambe le formulazioni
violano, anzitutto, il primo dei requisiti che dovrebbero caratterizzare
qualsiasi predizione (cfr. Fatima: vere e false profezie). Questa è una predizione post-eventum, in quanto è
solo nel 1941, con ben 23 anni di ritardo, che Lucia la rende nota nelle sue
memorie.
Tutte le sue profezie sono così
e già questo dovrebbe portare a chiudere definitivamente la questione. Stiamo
discutendo del nulla. Tuttavia, giusto per portare avanti il discorso, aggiungo
che ciascuna delle due formulazioni viola anche un altro requisito.
La prima contrasta con il terzo
requisito, relativo alla corrispondenza tra previsione ed evento. Da metà
luglio 1917 a metà novembre 1918 (fine della guerra) passano ben sedici mesi:
non direi che questo si possa definire “presto”. Questo termine, per una guerra
durata quattro anni, sarebbe appropriato per qualche giorno o qualche settimana
o, ad essere generosi, un paio di mesi. Un anno e quattro mesi sono
un’eternità, durante la quale la gente continua a morire a milioni.
La seconda formulazione
contrasta col secondo requisito, relativo alla presenza di deduzioni logiche.
Dire semplicemente che una guerra finirà non è una profezia, è una deduzione
talmente ovvia da non meritare che ci si soffermi sopra.
In ogni caso, la generica
predizione della fine della guerra non viene fatta solo a luglio. Essa viene
rinnovata ad ottobre, al di fuori di ogni vincolo di segreto.
Nella quarta memoria (1941),
Lucia afferma che, il 13 ottobre, la Madonna le avrebbe detto:
“La guerra terminerà e i
militari torneranno tra breve alle loro case”.
Se questa formulazione fosse
corretta, ci ritroveremmo alle prese con le stesse obiezioni precedenti. Ma essa
è una falsità, alla quale Lucia è stata costretta da un “incidente” che lei
stessa ammette. Quello stesso “incidente” che risponde alla domanda che
qualcuno sicuramente si sarà posto:
“Visto che Lucia scrive nel
1941, perché mai non fa una predizione più accurata?”
Semplicemente perché, nelle
dichiarazioni immediatamente successive alla visione di ottobre 1917, aveva
affermato ripetutamente che, secondo la rivelazione ricevuta, la guerra sarebbe
terminata “oggi”, con riferimento al giorno dell’apparizione (13 ottobre 1917).
Queste sono le sue parole, come
risultano dall’interrogatorio condotto, lo stesso 13 ottobre 1917, dal Visconte
di Montelo, pseudonimo del sacerdote Manuel Nunes Formigao, professore di
Teologia e canonico nel seminario patriarcale di Lisbona:
Disse che ci emendassimo e non
offendessimo il Signore che veniva già molto offeso; che recitassimo il rosario
e chiedessimo perdono dei nostri peccati; che la guerra finirebbe oggi
e che aspettassimo i nostri soldati fra non molto.
Identica dichiarazione viene
resa nell’interrogatorio del 16 ottobre, quando Lucia riferisce al parroco del
paese le parole della Madonna:
- Voglio dirti che non
offendano più Nostro Signore… La guerra finisce oggi; aspettino
qua i loro soldati tra breve.
E, nuovamente,
nell’interrogatorio del 19 ottobre del sacerdote Formigao:
Formigao: Quali parole usò
Nostra Signora?
Lucia: Ha detto così: La
guerra finisce oggi, aspettino qua i loro soldati tra breve.
Formigao: Ma vedi, la guerra
continua ancora. Come si spiega questo, se Nostra Signora ha detto che la
guerra era finita in quel giorno?
Lucia: Non lo so. So
soltanto che l’ho sentita dire che la guerra finiva il giorno 13.
Non so altro.
Divenuta adulta e resasi conto dell’insostenibilità delle sue
originarie dichiarazioni, Lucia modifica le presunte parole della Madonna nella
quarta memoria:
“La guerra terminerà e i
militari torneranno tra breve alle loro case”.
Per giustificare la nuova
versione dei fatti, così scrive al padre superiore nella lettera del 18 maggio
1941:
L’idea
che io conservo del modo in cui la Madonna si espresse a proposito della guerra
è la seguente: “La guerra terminerà e i soldati torneranno tra poco. Ma ciò che
forse spiega che io non compresi perfettamente in quel momento dev’essere stata
la preoccupazione per tutte le richieste che mi avevano incaricato di fare;
volli in quel momento ricordarmene e perciò distrassi un po’ l’attenzione; in
seguito, preoccupata di farle, quasi interruppi quello che la Madonna stava
dicendo; la sua risposta fu che avrebbe concesso alcune di queste grazie in
capo ad un anno ed altre no.
Giacinta credo che non
mi avvertì dell’errore in quell’occasione, perché il
popolo ci tirò una di qua e una di là e non so nemmeno se quel giorno ci si
rivide; mi avvertì alla prima occasione in cui mi udì parlare, forse
addirittura alcuni giorni dopo, perché in quei tre giorni era tanta la gente
che voleva parlarci, che restavano da un giorno all’altro, in attesa del turno,
e lei parlava ad alcuni e io ad altri, ognuna a casa sua.
Io non dicevo: “La
guerra è finita”. Io dicevo: “La guerra terminerà”. E quando mi domandavano:
“Quando, oggi?”, io per liberarmi da tante domande e senza dargli grande
importanza, e senza riflettere nemmeno un po’ a quello che la Madonna aveva detto,
rispondevo “Sì, oggi”.
Se avete avuto la pazienza di
leggere il brano con attenzione, avete colto perfettamente l’inutile tentativo
di Lucia di giustificare l’errore. Umanamente questo è comprensibile, ma qui
stiamo parlando di “profezie” e di “rivelazioni celesti”. Ogni parola è un
macigno, che depone a favore o contro la sincerità delle dichiarazioni.
Se non crediamo alle
apparizioni di Fatima, la questione si risolve da sola; ma se vogliamo credere,
allora la giustificazione di Lucia è inaccettabile e priva di attenuanti. Se,
nell’immediatezza della visione, potrebbe forse valere l’alibi della pressione
subìta, questo non vale per i numerosi interrogatori, nel corso dei quali ha
“ostinatamente” confermato la sua versione:
Formigao: Ma vedi, la guerra
continua ancora. Come si spiega questo, se Nostra Signora ha detto che la
guerra era finita in quel giorno?
Lucia: Non lo so. So
soltanto che l’ho sentita dire che la guerra finiva il giorno 13.
Non so altro.
Inutile anche il tentativo di
coinvolgere la cugina Giacinta, che l’avvertì in ritardo dell’errore. Oltre che
puerile esso è una bugia, visto che Giacinta aveva fornito due volte al
sacerdote Formigao una versione uguale a quella di Lucia:
13 ottobre: [La Madonna] ha
detto di recitare il rosario tutti i giorni e che la guerra finiva oggi.
2 novembre: [La Madonna] disse
anche che aspettassero qua i loro militari tra breve e che finiva la guerra
in quel giorno.
Lista
aggiornata delle incongruenze, che cominciano ad essere un po’ tantine:
1) Miracolo del sole: formulazione in contrasto con le facoltà profetiche di Maria.
2) Profezia
della guarigione dei malati: manca la relazione tra predizione ed evento.
3) Profezia
della morte di Francesco e Giacinta –
predizione post eventum.
4) Profezia
della vita residua di Lucia – errata relazione tra predizione ed evento.
5) Visione
puerile e vetero-catechistica dell’inferno, spacciata per segreto.
6) Improbabile
visione di un angelo, che impegna i tre pastorelli sul profondo mistero della
SS. Trinità.
7) Devozione al Cuore Immacolato di Maria: non è
profezia, ma richiesta pasticciata.
8) Profezia della fine della prima guerra mondiale:
predizione post eventum o errata.
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