Riprendo il concetto della
relazione tra “Legis cantio” e chiave di ordinamento dei Presagi. Vista la
complessità dell’argomento che stiamo affrontando, penso sia meglio qualche
ridondanza piuttosto che qualche lacuna.
Come ho già scritto, il numero
esatto dei Presagi è 138. Non è che io vi sia arrivato per caso, ma
semplicemente seguendo le indicazioni dello stesso Nostradamus: un paio di esse
sono indicate nei libri “Il vero codice di Nostradamus” e “Nostradamus: la
Cabala, i Templari, il Graal”.
Se i Presagi sono 138, ci serve una chiave di ordinamento
di uguale dimensione numerica. La “Legis cantio” è questa chiave, essendo in
latino, come le altre chiavi di ordinamento, ed essendo stampata in corsivo, in
contrapposizione a un titolo a caratteri normali: sono le stesse regole delle
frasi in latino dell’epistola a Cesare. Una delle due versioni della “Legis
cantio” è composta proprio da 138 caratteri.
Ricordate cosa ho scritto nel
libro “Nostradamus: la Cabala, i Templari, il Graal”?
Il secondo si spingerà così
avanti accompagnato dai Latini, che sarà fatta la seconda via tremante e
furibonda al monte Iovis discendendo per salire ai Pirenei…
Per le ragioni lì esposte, questa
frase, estratta dall’epistola a Enrico II di Francia, significava: salire a 1242
(lettere totali delle frasi in latino), scendere a 942 e risalire a 1080 (942
quartine delle Centurie + 138 Presagi).
La “Legis cantio” è una quartina
delle Centurie: la VI,100 o 600. Nella sua funzione di chiave, deve essere “prelevata dal gruppo” delle
Centurie o, per usare le parole di Nostradamus, “esce dalla compagnia”.
Del resto, è proprio in questo
senso che lo stesso Nostradamus usa il termine “compagnia” nella sua
“Prognostication pour 1555”:
Nel ventre dell’animale
saranno trovati i caratteri, le lettere missive di colui le cui cospirazioni
saranno così oscure, che non ci si capirà nulla… la malizia della sua volontà
non si potrà spiegare; tra i magistrati e altri superiori vi saranno
chiacchiere… la grande
compagnia sarà scoperta.
E’ piuttosto chiaro che si sta
parlando dei “caratteri” alfabetici legati alle quartine oscure e
incomprensibili, che danno luogo a discussioni interminabili tra gli
interpreti. La compagnia, cioè l’insieme delle quartine, verrà alla fine
portata alla luce nella sua vera natura.
Riepilogando:
Come le frasi in latino delle
epistole forniscono le lettere necessarie a riordinare le quartine delle
Centurie, le 138 lettere della “Legis cantio” sono la base di partenza del
riordinamento delle quartine dei Presagi.
La “Legis cantio” è la
quattordicesima frase in latino, in quanto fa seguito alle 13 frasi
dell’epistola a Cesare (delle quali segue le caratteristiche grafiche) e viene
prima delle frasi dell’epistola a Enrico II. Ricordiamoci la sua posizione,
quattordicesima, perché quest’informazione ci servirà.
La “Legis cantio” è una quartina
diversa dalle altre; proprio a questo profilo di diversità fa riferimento
l’anomalia della X,91 (assenza di rima).
Si tratta di una quartina a due
sfumature (d’un gris & noir) sia nella composizione (137 e 138
caratteri) che nelle funzioni (sia quartina che chiave di ordinamento).
Nessun’altra quartina contiene
tante “astuzie” (qui onc ne fut si maling) come la “Legis cantio”.
La “Legis cantio” esce dal gruppo
delle quartine (de la compagnie issu) per andare a ingrossare il gruppo
delle frasi latine.
Di un grigio e
nero uscito dalla Compagnia,
Giammai ci fu uno
così astuto
I pezzi stanno andando a posto,
l’uno dopo l’altro.
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