Tecniche di Nostradamus

giovedì 2 maggio 2013

Nostradamus al microscopio


Ad essere sincero, non è che ci dessi l’anima. Interrompevo per alcuni mesi… poi riprendevo… interrompevo nuovamente. Mi rendevo conto che, andando per tentativi, le possibilità di arrivare lontano erano limitate. Procedevo svogliatamente, per quanto sempre interessato, finché un giorno mi sono imbattuto nel libro di Carlo Patrian (Nostradamus – Ediz. Mediterranee).
Il suo era un ottimo lavoro: l’autore non dava spunti propri, ma presentava una sintesi dello stato dell’arte, riassumendo per molte quartine i punti di vista di diversi studiosi.

Fu interessante scoprire che, come temevo, le quartine di Nostradamus erano inesplicabili per tutti: lo dimostrava il fatto che ognuno di loro esprimeva un punto di vista diverso e vedeva cose diverse in uno stesso disegno.
Fu il colpo definitivo, che mi convinse a lasciare perdere. Delle due l’una: o Nostradamus era un grande burlone che si era preso gioco dei lettori per tutti i secoli a venire (a che scopo?), oppure esisteva una strada inesplorata, che nessuno aveva preso in considerazione. Scoraggiato, decisi che non era il caso di sprecare ulteriori energie col rischio che, ad essere vera, fosse la prima opzione.

Un giorno del 2003, dopo non so quanto tempo, ripresi le Centurie in mano e comprai un nuovo libro, nel quale l’autore suggeriva di “smontare” i paragrafi dell’epistola a Enrico II e di rimontarli in maniera diversa. Benché le sue conclusioni fossero assurde, l’idea di base mi sembrava buona e decisi di seguirla. Perciò, cominciai a trascrivere i vari brani, tutti di lunghezza molto contenuta, su fogli di carta formato A4. In calce a ogni brano annotavo osservazioni e perplessità.

Quel lavoro, rivelatosi assolutamente inutile ed errato nei termini suggeriti dall’autore del libro (le epistole sono corrette così come sono), risultò invece prezioso per l’esperienza e la sensibilità che mi fece acquisire.  Nonostante fossi ancora convinto che quartine ed epistole avessero sempre dei contenuti profetici, lo sminuzzamento in brevi frasi mi aveva costretto a concentrare l’attenzione sui piccoli dettagli, normalmente trascurati, rafforzando il sospetto che, quantomeno, le profezie convivessero con delle istruzioni. Questa possibilità, se fosse stata accertata, avrebbe dimostrato l’esistenza di un filo di Arianna, logico e obiettivo, idoneo a guidare lo studioso nel labirinto delle quartine.

Trascrivo un esempio di quelle annotazioni, che ho conservato come un cimelio:

Nostradamus (epistola a Enrico II):
…tale sarà la loro potenza, che ciò che si farà per concordia ed unione insuperabile sarà per conquiste belliche…

Annotazioni:
Riferimento alla potenza bellica nazista.
Allegoricamente, unione di numeri per ottenere un risultato in chiaro; o anche l’insieme delle diverse parti dell’opera profetica.
E’ ancora più probabile, visto il contesto nel quale il brano è inserito, che si tratti dell’unione di frasi latine.

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