Tecniche di Nostradamus

lunedì 6 maggio 2013

Il ritorno dell'anticristo


Da quanto detto fin qui, appare chiaro che la tanto ricercata “chiave” di Nostradamus è in effetti un mazzo di chiavi, ciascuna delle quali è inservibile se non viene usata congiuntamente alle altre.
Trascuriamo le chiavi, già trattate in passato, che definiscono le opere originali, l’estensione delle Centurie e la struttura delle quartine; le do per acquisite. Concentriamoci invece sulle tre chiavi di decifrazione.
Queste ultime si presentano sotto forma di una matrice perlomeno tridimensionale: posizione all’interno delle Centurie, tecniche cabalistiche per la sua traduzione in chiaro, “desimbolizzazione”.

La seconda e la terza chiave non sono meccaniche; esse sono il frutto dell’intuizione, dell’abitudine e della dimestichezza. Sono informazioni che non si possono trasmettere, perché l’esperienza è totalmente personale. Sono addirittura più importanti della prima che, senza le altre due, pone più interrogativi che risposte.

Questo intendevo con la mia affermazione, nel post “Le tre Parche”,  quando ho affermato che “spesso non sono le mie risposte ad essere incomplete o imprecise; di solito è la percezione ad esserlo”.
O anche, nel post “Come tutto è cominciato”,  quando ho sostenuto che “Mettere in ordine le quartine serve a poco, se poi non si riesce a decodificare il vero contenuto”.

Nel mio primo libro, “Il vero codice di Nostradamus”, ho scritto:

Poiché, però, molti studiosi seri hanno speso anni della loro vita per amore di Nostradamus, penso sia giusto condividere parte delle mie scoperte. Queste persone non resteranno deluse. E' una promessa e un impegno. Devo però precisare che il compito che mi sono assunto non è quello di rivelare il messaggio, ma di fare quanto basta per restituire il discredito a chi lo ha gettato su Nostradamus; ovviamente sarà mia preoccupazione badare a che quel "quanto basta" sia più che sufficiente per dare credibilità alla mia posizione, al di là di ogni dubbio.

Ho già mantenuto ampiamente questo impegno: ho indicato esattamente dove andare a cercare i “mattoni” per il riordinamento delle quartine; ho fornito numerosi esempi di “dizionario”, così che chiunque possa essere in grado di proseguire da solo; ho dedicato metà del terzo libro (“Nostradamus: la Cabala, i Templari, il Graal”) alle tecniche cabalistiche. Ho mostrato soprattutto, con degli esempi, “come” si leggono le quartine.

Il problema, adesso, non è più l’informazione, ma la sua rielaborazione. Senza questa rielaborazione, neanche la più completa delle spiegazioni appare sufficiente; anzi, si vedranno sempre nelle spiegazioni “dall’alto” delle incompletezze e delle forzature.

Dimentichiamoci le interpretazioni semplificate e sintetiche che si leggono nei numerosi libri su Nostradamus, ma che non spiegano un bel nulla. Si fa presto a dire che la quartina I,76 parla di Napoleone. Si potrebbe affermare altrettanto efficacemente che parla dell’orco cattivo. Questo succede perché i dettagli diventano orpelli inutili e qualsiasi generico personaggio malefico si adatta a questi versi, la cui lettura è influenzata dall’idea preconcetta che abbiamo delle “profezie” di Nostradamus.
  

  Con un tale nome feroce sarà chiamato,
Il nome che le tre sorelle avranno per fato:
Poi grande popolo per lingua e fatto “…durrà” (condurrà o sedurrà),
Più di ogni altro avrà fama e rinomanza.

La “vera” comprensione della quartina richiede una serie di presupposti che approfondiremo nel prossimo post; intanto verifichiamo quali sono:

-         conoscenza del terzo anticristo;
-         conoscenza delle tecniche di Notarikon e Gematriah;
-         conoscenza del ruolo delle frasi in latino.

Se questi presupposti sono acquisiti, la spiegazione apparirà semplice, lineare e completa; se sono assenti, apparirà contorta, forzata e incompleta.
Come dicevo… tutto dipenderà non da me, ma dalla vostra percezione.

Ancora più complessa apparirà la spiegazione della quartina X,91 (“uscito dalla compagnia”). 


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