Tecniche di Nostradamus

sabato 18 maggio 2013

I 138 Presagi


Prima di tornare alla quartina X,91, devo completare la sintesi sui Presagi, aggiungendo che credo di essere riuscito a individuare singolarmente le 138 quartine, tra tutte quelle disponibili, attraverso  un procedimento empirico.
Temo che questo brano possa essere di scarso interesse generale. Ho però ritenuto di doverlo scrivere lo stesso, per completezza di esposizione.

Va detto anzitutto che, mentre le quartine delle Centurie possono avere sia contenuto profetico che di struttura, i Presagi sono esclusivamente delle quartine di struttura, contengono cioè delle indicazioni per la ricostruzione del codice.

Tenendo conto di questo, nella mia selezione ho escluso quelli che mi sembravano privi di qualsiasi utilità in tal senso. Preciso meglio: se un almanacco non conteneva Presagi con del codice valido, allora lo consideravo falso, salvo le eccezioni che vedremo subito; se, però, alcuni Presagi contenevano del codice, allora consideravo validi tutti quelli contenuti nell’almanacco.
Non è stato un lavoro facile, dal momento che alcune particolarità possono sfuggire a un’analisi così soggettiva. Tra l’altro, il linguaggio dei Presagi, notevolmente più astruso di quello delle quartine delle Centurie, rende ardua anche la strada dei collegamenti logici dei contenuti.

Un grosso aiuto mi è stato dato dall’esame degli stessi almanacchi, nei quali i Presagi sono inseriti. Se questi almanacchi, a prescindere dai Presagi, comprendono frammenti di codice valido, allora anche le relative quartine possono essere considerate autentiche. L’esempio più eclatante è costituito dall’almanacco per l’anno 1566, al cui interno appare un enigma che nessuno al mondo, eccetto Nostradamus, avrebbe potuto concepire: è la riscrittura, in forma diversa ma con uguale soluzione, del famoso enigma delle cronologie bibliche dell’epistola a Enrico II. Grazie a questa soluzione comune, “io so” che non può esistere neanche l’ombra di un dubbio sull’autenticità di quell’almanacco e, di conseguenza, dei suoi Presagi.

Purtroppo, in altri casi, frammenti di codice valido appaiono anche in almanacchi che, per alcune caratteristiche, sono sicuramente apocrifi. Evidentemente i falsari, nel tentativo di emulare stile e contenuti dei veri lavori di Nostradamus, hanno inavvertitamente copiato delle parti di materiale cifrato.
Ripeto, peraltro, che non si può escludere la possibilità che sia stato lo stesso Nostradamus a confondere le acque.

Detto questo, non posso essere certo che la mia ricostruzione sia esente da errori. L’unica cosa certa che mi sento di garantire, checché ne dicano tutti gli altri studiosi, è il numero dei Presagi integrativi delle Centurie: 138. E’ proprio su questo numero, come ho già anticipato, che si fonda la chiave di ordinamento introdotta dalla quartina X,91.

Fortunatamente, i singoli Presagi non sono indispensabili; l’importante è conoscerne il numero, essenziale per un corretto funzionamento delle chiavi di ordinamento.
Nostradamus aveva l’abitudine di proporre ripetutamente i suoi enigmi in forma diversa e su pubblicazioni diverse, evidentemente con l’intenzione di permettere la ricostruzione dell’enorme puzzle, perfino nel caso che qualche pezzo fosse andato perduto. Perciò i Presagi hanno una funzione supplementare e non complementare alla analoghe quartine di struttura delle Centurie o alle stesse epistole a Cesare e a Enrico II. Pur essendo utili a chiarire o facilitare o confermare soluzioni ricavate in altro modo, sono solo una via parallela per raggiungere l’obiettivo.





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