Completato questo scorcio della storia dei
pontefici e prima di proseguire su altri aspetti dei “Vaticinia di
Nostradamus”, è doveroso esprimere alcuni riconoscimenti.
Il tono semplice e a volte scanzonato adottato nel
racconto dai papi non tragga in inganno. Infatti, anche se ho tentato (non so
con quale risultato) di rendere leggera e gradevole una storia altrimenti arida
ed ingarbugliata, posso assicurare che le ricerche bibliografiche sono state
scrupolose ed impegnative, essendosi rivelato inadeguato il semplice ricorso
alle fonti della rete internet, soprattutto in relazione agli aspetti
iconografici.
Proprio la difficile reperibilità delle
informazioni iconografiche ha agevolato, in passato, l’infondata e fantasiosa
attribuzione a Nostradamus dei vaticinia, non solo ingiustificata sotto il
profilo storico ed artistico, ma perfino contraddetta dalle stesse indicazioni
contenute nel manoscritto e delle quali parleremo più avanti.
Mi astengo dal riproporre l’ampia bibliografia
sulla vita dei papi, per la quale rimando all’apposita sezione del mio libro
“Malachia: La profezia dei papi”.
Non posso invece far passare sotto silenzio uno
speciale ed esplicito riconoscimento a Jean Raspail, autore del
romanzo-inchiesta “L’anneau du pêcheur”, assolutamente perfetto nella
narrazione storica[1] relativa al
periodo pontificale trattato in questo blog e, in particolare, per le vicende
di Benedetto XIII. Ho scoperto, a testimonianza della stima di cui gode il
Raspail, che anche altri autori di comprovata serietà hanno attinto a piene
mani al suo libro, come a un documento piuttosto che come a un romanzo.
Per quanto riguarda l’iconografia, un grande
apprezzamento va al sintetico ma efficace Robert Lerner (Le origini delle
profezie papali), alla fondamentale Martha Fleming (The late medieval pope
prophecies), all’insuperabile Hélène Millet (Il libro delle immagini dei papi),
alla versatile Paola Guerrini (Propaganda politica e profezie figurate nel
tardo medioevo).
Ricerche accurate sono state effettuate sul
materiale iconografico messo a disposizione per la consultazione on line da
numerose biblioteche di tutto il mondo salvo, con qualche sporadica eccezione,
che da quelle italiane: nessuna meraviglia! Al riguardo, uno speciale e grato
ringraziamento va alla Biblioteca comunale dell’Archiginnasio di Bologna, anche
per aver effettuato per mio conto una ricerca di grande importanza.
Un ultimo ma non
meno sentito grazie va infine all’amico Simone Leoni, che mi ha aiutato ad
affrontare alcune incredibili circostanze presentatesi nel corso delle indagini
sui vaticinia.
Esaurita così la trattazione delle immagini sul
papato, l’argomento proseguirà sotto il più generico benché inappropriato
titolo di “Vaticinia di Nostradamus”, anziché “Papi e vaticinia”.
…segue…
[1] Non altrettanto,
purtroppo, si può dire della traduzione italiana.
Nessun commento:
Posta un commento