Andiamo al secondo verso della
quartina:
Al capo dell’anno farà elezione
Che grandioso abbaglio! Non
riesco a capire come possa essere venuta fuori una lettura[1]
del genere, perfino da parte degli studiosi di madrelingua francese.
Il verbo del secondo verso è
“feras”, cioè “farai”, e non può essere reso con “farà”. Eppure, condizionati
dall’idea che il soggetto possa essere il “Clero romano” del primo verso, tutti
gli interpreti hanno sempre considerato quel “feras” come “farà”. Inconcepibile!
Inspiegable! Non ho parole!
Basterebbe questo solo indizio
per capire che Nostradamus sta dando delle istruzioni al suo interlocutore, al
quale si rivolge con il “tu”: tu farai.
Elezione: altra svista! Non si
tratta di un’elezione mediante votazione, come si è sempre ritenuto (elezione
di un Papa). “Eleggere” (da cui “élection”) viene dal latino “eligere”; il
vocabolario latino traduce “eligere” con “strappar fuori, levare, togliere”
oltre che con “scegliere” o, infine, con “eleggere” nel senso oggi
maggiormente ricorrente.
Giusto per fare qualche esempio,
non c’è riferimento ad alcuna votazione quando si parla di “popolo eletto” o di
“elezione di domicilio”, ma solo espressione di una scelta.
Perciò, Nostradamus si sta
rivolgendo al suo interprete dicendogli che egli dovrà “selezionare e togliere”
(farai elezione) una quartina che si
trova all’estremità (au chef = al capo) di una centuria; tale è la
“Legis cantio”, l’ultima della sesta centuria:
All’estremità tu
sceglierai/toglierai
Che c’entra l’anno, allora? Ho
già anticipato che la quartina X,91, che stiamo analizzando, è una quartina
sofisticata, destinata solo a chi è avvezzo al “dizionario” di Nostradamus.
Il 4 marzo 2011, ben due anni fa,
ho scritto che la parola “anno”, per Nostradamus, non significa realmente
“anno” (cfr. “Anno 1792”). Per l’esattezza, ho scritto:
quando
Nostradamus cita la parola "anno", questa va normalmente ignorata.
Contrariamente a quello che si crede, le opere di Nostradamus non riportano
alcuna data. Ogni apparente data nasconde qualcos'altro.
La parola “anno” è una specie di
jolly, buono per tutte le stagioni.
Fino a poco tempo fa ritenevo che
Nostradamus avesse creato un proprio dizionario, attribuendo ad alcune parole
un significato diverso da quello letterale, creando delle parole “jolly”,
utilizzando parole superflue. E’ un metodo ricorrente nei suoi scritti e ne ho
dato spesso degli esempi.
Di recente ho scoperto che, dopo
lo scisma di Avignone, Papa Clemente VII affidò a Gabriele Lavinde il compito
di unificare i sistemi di cifratura. Nell’ambito del suo lavoro
riorganizzativo, questo crittografo ha ideato il primo nomenclatore del quale
si ha notizia, nel quale alcune parole vengono sostituite con quelle convenute,
mentre altre hanno valore nullo.
Il manuale di Lavinde risale al
1379; questo autorizza a pensare che ad esso Nostradamus si sia ispirato nella
predisposizione di quello che io ho sempre chiamato il suo “dizionario”.
Sintetizziamo gli ultimi 3 versi
della quartina X,91:
Prendi la quartina all’estremità
(di una centuria). E’ una quartina a doppia valenza, che va individuata e
tolta dall’insieme (per essere aggregata alle frasi in latino). Nessuna
quartina contiene tanti trucchi come questa.
All’estremità
farai la tua scelta
Di un grigio e
nero uscito dalla Compagnia,
Giammai ci fu uno
così astuto
[1]
Uso il termine “lettura” per comprendere sia la traduzione dal francese che
l’interpretazione in lingua originale.
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