Tecniche di Nostradamus

lunedì 3 giugno 2013

Il senso delle parole

Andiamo al secondo verso della quartina:

Al capo dell’anno farà elezione

Che grandioso abbaglio! Non riesco a capire come possa essere venuta fuori una lettura[1] del genere, perfino da parte degli studiosi di madrelingua francese.


Il verbo del secondo verso è “feras”, cioè “farai”, e non può essere reso con “farà”. Eppure, condizionati dall’idea che il soggetto possa essere il “Clero romano” del primo verso, tutti gli interpreti hanno sempre considerato quel “feras” come “farà”. Inconcepibile! Inspiegable! Non ho parole!
Basterebbe questo solo indizio per capire che Nostradamus sta dando delle istruzioni al suo interlocutore, al quale si rivolge con il “tu”: tu farai.

Elezione: altra svista! Non si tratta di un’elezione mediante votazione, come si è sempre ritenuto (elezione di un Papa). “Eleggere” (da cui “élection”) viene dal latino “eligere”; il vocabolario latino traduce “eligere” con “strappar fuori, levare, togliere” oltre che con “scegliere” o, infine, con “eleggere” nel senso oggi maggiormente ricorrente.
Giusto per fare qualche esempio, non c’è riferimento ad alcuna votazione quando si parla di “popolo eletto” o di “elezione di domicilio”, ma solo espressione di una scelta.

Perciò, Nostradamus si sta rivolgendo al suo interprete dicendogli che egli dovrà “selezionare e togliere” (farai elezione) una quartina che si  trova all’estremità (au chef = al capo) di una centuria; tale è la “Legis cantio”, l’ultima della sesta centuria:

All’estremità tu sceglierai/toglierai

Che c’entra l’anno, allora? Ho già anticipato che la quartina X,91, che stiamo analizzando, è una quartina sofisticata, destinata solo a chi è avvezzo al “dizionario” di Nostradamus.

Il 4 marzo 2011, ben due anni fa, ho scritto che la parola “anno”, per Nostradamus, non significa realmente “anno” (cfr. “Anno 1792”). Per l’esattezza, ho scritto:

quando Nostradamus cita la parola "anno", questa va normalmente ignorata. Contrariamente a quello che si crede, le opere di Nostradamus non riportano alcuna data. Ogni apparente data nasconde qualcos'altro.

La parola “anno” è una specie di jolly, buono per tutte le stagioni.
Fino a poco tempo fa ritenevo che Nostradamus avesse creato un proprio dizionario, attribuendo ad alcune parole un significato diverso da quello letterale, creando delle parole “jolly”, utilizzando parole superflue. E’ un metodo ricorrente nei suoi scritti e ne ho dato spesso degli esempi.

Di recente ho scoperto che, dopo lo scisma di Avignone, Papa Clemente VII affidò a Gabriele Lavinde il compito di unificare i sistemi di cifratura. Nell’ambito del suo lavoro riorganizzativo, questo crittografo ha ideato il primo nomenclatore del quale si ha notizia, nel quale alcune parole vengono sostituite con quelle convenute, mentre altre hanno valore nullo.
Il manuale di Lavinde risale al 1379; questo autorizza a pensare che ad esso Nostradamus si sia ispirato nella predisposizione di quello che io ho sempre chiamato il suo “dizionario”.

Sintetizziamo gli ultimi 3 versi della quartina X,91:

Prendi la quartina all’estremità (di una centuria). E’ una quartina a doppia valenza, che va individuata e tolta dall’insieme (per essere aggregata alle frasi in latino). Nessuna quartina contiene tanti trucchi come questa.

All’estremità farai la tua scelta
Di un grigio e nero uscito dalla Compagnia,
Giammai ci fu uno così astuto



[1] Uso il termine “lettura” per comprendere sia la traduzione dal francese che l’interpretazione in lingua originale.

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