Tecniche di Nostradamus

mercoledì 19 giugno 2013

Arcipelago maltese

Passiamo agli ultimi due versi della quartina I,9:

I,9

Dall’oriente verrà punico cuore,
A disturbare Adriano e gli eredi di Romolo:
Accompagnato dalla flotta libica.
Tremano Malta e le vuote isole vicine.

Nostradamus ha uno stile poetico di natura estremamente particolare: riesce ad alternare con grande efficacia espressiva delle minuziose descrizioni letterali, simulando descrizioni simboliche, e vivaci descrizioni simboliche, simulando descrizioni letterali.

L’anno mille seicento e nove, che ha dato spunto a tutto l’argomento,  significa letteralmente 600 e 9, mentre si è sempre ritenuto che fosse una data simbolica o, comunque, da ricavare attraverso chissà quali complicate elaborazioni. Viceversa, le parole “flotta libica” e “arcipelago maltese” generano l’idea di sconvolgimenti bellici nell’area del Mediterraneo, mentre sono metafora di tutt’altro.

Credo sia inutile insistere sulla questione della “Legis cantio” che si aggiunge alle frasi in latino. Chi non si è convinto finora non si convincerà più. Invece, chi accetta l’idea vede ripetersi il concetto della parallela quartina I,7: equivalenza nella diversità.
La “Legis cantio” è un’ulteriore frase latina, ma è diversa dalle precedenti non solo per la sua provenienza (dalle quartine invece che da una epistola), ma anche nella composizione; pur dovendo essere considerata come una singola frase (infatti la I,7 conta 14 frasi, cioè una in più delle 13 dell’epistola a Cesare), essa è composta da 4 versi: una piccola “flotta libica”, un gruppo di navi provenienti “dall’Africa”, cioè dalla prima parte delle Centurie.

Il quarto verso è abbastanza simile al secondo. La “flotta libica” sconvolge l’arcipelago maltese, ovvero il gruppo delle frasi in latino. Come noto, l’arcipelago maltese è composto da isole abitate e isolotti deserti; Nostradamus utilizza l’immagine per rappresentare il gruppo, l’arcipelago delle frasi in latino dell’epistola a Cesare, accanto alle quali (“vicino”) esiste un “vuoto” riservato proprio ai versi della “Legis cantio”.

Ricordo nuovamente che abbiamo iniziato con il clero romano (quartina X,91: il clero romano nell’anno 1609) e stiamo terminando con l’arcipelago Maltese (quartina I,9: tremano Malta e le isole vicine).

Non esistono  dubbi sulla correttezza del legame, confermato da uno simile, presente nell’epistola a Enrico II:

E al Clero sarà fatta totale desolazione, e i Marziali usurperanno ciò che sarà ritornato dalla città del sole di Malta e delle isole Stecadi.

Le quartine vanno lette così come la ha impostate Nostradamus, non come preferiremmo noi.

Iniziando questo argomento, avevo premesso che la questione sarebbe stata piuttosto articolata. L’ho affrontata solo per mostrare che Nostradamus non può essere compreso senza una buona dose di percezione, che vada oltre il livello di pensiero al quale siamo abituati; spesso non può essere spiegato. Direi che siamo su un piano molto simile a quello dei koan dello zen, aforismi che non possono essere dibattuti con la forza della logica.
Non sono contento di quello che ho fatto, anche se riconosco che andava fatto. Frammentare le quartine di Nostradamus significa togliere ad esse ogni bellezza ed ogni poesia: un fiore va apprezzato per quello che è, non staccandone le foglie per osservarle una per una.

Ecco una sintesi delle quartine X,91 e I,9, con buona pace di chiunque voglia continuare a credere alla fandonia della profezia del Papa più malvagio della storia, di estrazione gesuita:

Quartina in latino 600 e quartina 9
La estrarrai dall’estremità di una centuria
E’ una quartina a doppia sfumatura
Che contiene più astuzie di qualsiasi altra

La quartina 600 va letta da destra verso sinistra
La versione a 138 caratteri va inserita tra le frasi in latino
E’ in effetti un insieme di frasi
Che occuperanno il posto ad esse riservato nel gruppo delle analoghe frasi.

Segue…

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