Tecniche di Nostradamus

sabato 2 aprile 2011

Parole luminose

Dando vita a questo blog, non avrei mai immaginato le difficoltà in cui mi sarei imbattuto per seguire un filo logico. Andando avanti, mi rendo sempre più conto che non è possibile restare fermi su un argomento senza trascurare aspetti collaterali importanti.
Mi trovo alle prese con un albero i cui rami si biforcano in maniera frattale, costringendomi continuamente a saltare da una questione all'altra.
Perciò, per descrivere un'altra interessante caratteristica degli anagrammi e delle parole nascoste di Nostradamus, sono costretto ancora una volta ad abbandonare temporaneamente il filone principale di discussione.

Immagino che tutti noi abbiamo visto qualche film nel quale certe "parole" o certe "lettere" sembrano "illuminarsi" in modo da distinguersi nettamente dalle altre del contesto; quasi come se volessero uscire dallo schermo.
Mi viene in mente, ad esempio, quel film stupendo che è "L'ultima legione", nel quale la parola "ESCALIBUR" viene fuori da "CAI* IUL* CAES* ENSIS* CALIBURNUS".
Un altro bel film del genere è "Codice Mercury", un codice militare segretissimo decifrato da un bambino autistico, Simon Lynch, che riesce a "leggere" numeri e lettere nel loro giusto ordine.
"Parole d'amore" è un altro grande film dello stesso filone che esalta la dote speciale di una bambina ebrea, Eliza Naumann, nello scomporre in lettere le parole; tutto il film è pervaso dalla forza delle lettere, tipica del misticismo della Qabbalah.
E che dire del "Codice da Vinci", ricco di situazioni analoghe? Per citarne solo una, basti pensare alla parola "Pope" che richiama insistentemente l'idea del "Papa" ("pope" in inglese), prima che "venga fuori" il suo vero significato: "Alexander POPE". Un effetto simile a quel rudimentale cubo che tutti noi abbiamo disegnato da ragazzi, nel quale uno spigolo interno diventava esterno a seconda della prospettiva di osservazione.

Mi sono dilungato con gli esempi perché temo di non riuscire a rendere bene il concetto; ciò che voglio dire è che le parole "nascoste" di Nostradamus (non solo gli anagrammi, quindi) hanno quasi una loro autonomia, come nei film citati; possiedono la "potenza indipendente" di dare vita a delle composizioni, senza bisogno di alcuna ricerca mirata. Non si scopre un significato perché lo si ricerca, ma solo perché quel significato "decide" di farsi scoprire.

Ricordate "…ge d'or les" (post "Argomenti preliminari" del 23/2)? Non c'è bisogno di alcuno sforzo; si sta parlando di "De Lorges" e viene fuori "ge d'or les". Non si può non vedere!
Come si fa a non estrarre la parola "centvriez" da "…entrez vic…"(post "La quartina IX,97" del 27/2), quando si sta parlando di armate? Armate-eserciti-legioni-centurie!
Come si fa a non scoprire che dalla parola "Branches" (post "la quartina I,2" del 12/3) vengono fuori, da sole, le parole Cesar, Chiren, Henri, una volta che si aggiunge la "I" della "verga" che punta all'interno della parola "Branches" trasformandola in "braniches"?
Ricordate l'enigma della "parolle hereditaire" descritto nel mio libro?
In ognuno di questi casi, la vera questione non è di "come si fa a vedere" ma, piuttosto, di "come si fa a NON vedere"!

Voglio adesso presentare un enigma speciale che ha fatto impazzire mezzo mondo, finendo per trovare regolarmente una soluzione tanto ridicola quanto allucinante. Un altro di quei misteri che hanno resistito agli assalti di cinque secoli di pseudo-decodificatori/interpreti.
Purtroppo, come detto sopra, devo fare una lunga digressione essendo necessario prendere in esame un argomento che, apparentemente, non ha nulla a che fare con la questione: quello del figlio spirituale di Nostradamus, il suo interprete, l'altro protagonista delle Centurie dopo Enrico II di Francia.

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