Abbiamo visto che l'epistola a Cesare contiene la seguente espressione, connessa alla relazione codice/profezia, sul cui significato gli interpreti si sono interrogati a lungo:
Mais moiennant quelque indiuisible eternité par comitiale agitation Hiraclienne, les causes par la celeste mouuement sont congnues.
Ma per mezzo di qualche indivisibile eternità per epilettica agitazione Hiracliana, le cause sono conosciute tramite il celeste movimento.
Fermo restando che nessuno ha mai saputo spiegare il significato della parola "Hiraclienne", la formulazione apparente sembrerebbe indicare che la profezia si manifesta tramite un'epilettica agitazione (le parole latine "comitialis morbus" designano l'epilessia).
Questo ha portato gli interpreti a ritenere che le visioni di Nostradamus avvenissero nel corso di attacchi epilettici. Niente di più lontano dalla verità!
Se, come io sostengo e come ho già spiegato, la "conoscenza della causa" è riservata all'interprete (che dalla "causa" deduce "l'effetto", cioè la profezia), allora bisogna trarre le dovute conseguenze anche in relazione alla prima parte dell'espressione: bisogna, cioè, prendere atto che l'intera espressione è riferita all'interprete piuttosto che al veggente, come si è finora ritenuto.
Siamo comunque in presenza di un pasticcio dal quale bisogna estrapolare un senso compiuto, senza trascurare la parola "Hiraclienne" che, visto che c'è, deve avere evidentemente un suo scopo.
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