Lasciamo per adesso Nostradamus a Orval e torniamo ai suoi ispiratori.
Dopo Tritemio, un altro personaggio che ci interessa è Richard Roussat: un astrologo che, rifacendosi anche ad altri che lo hanno preceduto, individua diversi tipi di ciclicità che caratterizzano le epoche del mondo.
Come al solito, non mi avvio a una noiosa descrizione storico-biografica, ma solo agli aspetti che hanno influenzato lo stile profetico di Nostradamus. Infatti, così come Tritemio ci ha offerto l'opportunità di parlare delle "parole luminose", Roussat ci introdurrà alla cronologia adottata dal veggente.
Roussat prende in considerazione delle ciclicità di 7000 anni, di 354 anni e 4 mesi, di 240 anni e di 300 anni.
Sicuramente Nostradamus riprende i concetti di 7000 anni o 7 millenni, quello di 354 anni e 4 mesi e quello di 240 anni. Non ho trovato alcun riferimento ai cicli di 300 anni.
Se ricordate il punto di partenza, Fonti e ispirazioni di Nostradamus, ho fatto notare come i detrattori traggano spunto da queste cose per denunciare il "plagio" da parte di Nostradamus e contestare la validità dei suoi scritti.
Ho aggiunto: "Potrà sembrare, per quanto sto per scrivere, che io voglia fare una difesa di parte, ma posso assicurare che le cose non stanno come sembrano".
In effetti, Nostradamus si prende gioco di quelli che poi saranno i suoi detrattori. Li trascina nel pantano e li lascia affondare. Persone ridicole e presuntuose che non si sono mai chieste come mai un uomo geniale, perché tale è colui che sa mettere in piedi un'opera capace di resistere per secoli all'assalto delle menti più raffinate, abbia bisogno di scopiazzare dei concetti altrui.
Nel caso in esame, il trucco sta nell'uso, da parte di Nostradamus, dei riferimenti temporali di Roussat per finalità che di temporale non hanno assolutamente nulla.
Nessun commento:
Posta un commento