Tecniche di Nostradamus

giovedì 18 dicembre 2014

La Fatima antistorica

Nell’apparizione del 13 luglio 1917, la Madonna ha confidato ai pastorelli tre segreti. Soprassediamo, per il momento, al tanto favoleggiato quarto segreto, che può trovare adeguata collocazione solo nei romanzi di fantareligione. In realtà, come la stessa Lucia scrive nella sua terza memoria, si tratta di un unico segreto diviso in tre parti. Ai fini narrativi la sostanza non cambia.
In questa sua terza memoria, scritta nel 1941, Lucia rivela per la prima volta il contenuto delle prime due parti del segreto; la terza parte sarà messa per iscritto nel 1944 e seguirà un percorso particolare. Occhio alla data, 1941, perché nei prossimi articoli sarà importante ricordare che siamo in piena seconda guerra mondiale.

Con l’introduzione dei temi del segreto, Lucia stravolge radicalmente la natura delle sue visioni, che da fenomeno di preghiera e penitenza (Fatima I) diventano fenomeno profetico (Fatima II).
Anni ed anni di clausura e di silenzi l’hanno trasformata nella nemesi divina: minacce di guerre, di annientamento di nazioni, di giudizi severi sono il castigo che, nella sua nuova veste di profetessa, riserva all’umanità, nascondendosi dietro l’immagine di Maria.
Non si rende conto che sta buttando benzina sul fuoco: anche senza le sue minacce, guerre e catastrofi hanno sempre fatto parte dei destini dell’umanità, sin dai suoi esordi sulla faccia della terra. Lei, però, si esalta al punto di credere di poter salvare l’uomo da tutto questo: nascondendosi dietro l’immagine della Madonna, si presenta come l’apocalittica donna vestita di sole che schiaccia la testa del serpente con un rito teoricamente molto semplice: la Consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria. Spalleggiata dal clero anticomunista portoghese e spagnolo[1], le sue convinzioni si rafforzano fino al punto di farle perdere ogni atomo di senso critico; perciò, non viene neanche sfiorata dal sospetto che esista tutto un mondo guerrafondaio, fuori dal continente europeo, che prescinde dai destini della Russia (in realtà Unione Sovietica, ma per Lucia non fa differenza).
Ovviamente, sebbene convinta della sua potenza salvifica, deve fare i conti con una realtà che contraddice le sue aspettative. I vari pontefici non possono accontentarla: quella che lei chiede non è una semplice danza tribale per far cadere la pioggia; essi hanno una diplomazia e un opportunismo politico da assecondare, tenendo anche presente la cautela imposta dalla presenza di vescovi, preti e cattolici al di là della cortina di ferro. Senza contare che hanno un’autorevolezza religiosa vecchia di 2000 anni, che non si può piegare dinnanzi ai diktat di una visionaria fuori controllo che, dal 1917 in avanti, le va sparando sempre più grosse, in un crescendo interminabile e senza freni. Dio dispone; Lucia comanda; il Papa ubbidisce. Non può essere che la Madonna chieda questo, senza rendersi conto che, così facendo, squalifica il Papa e l’intera Chiesa cattolica.
Per questo, le varie Consacrazioni vengono fatte “obtorto collo”, per rispondere alle crescenti pressioni, ma senza rispettare le rigide condizioni imposte dall’incontentabile Lucia, alla quale non sta bene nulla di diverso da quanto esige.

Non le sta bene neanche la consacrazione del mondo intero al Cuore di Maria. No! Per lei non vale il principio per il quale “ubi maior, minor cessat”. E’ necessaria la specifica consacrazione della Russia; al limite, bontà sua, si può accettare la consacrazione del mondo con “speciale menzione” della Russia.

Proprio questa insistenza sulla forma, oltre naturalmente a tutto il resto, conferma l’azione di una regia occulta che sfrutta, nel senso proprio della parola, la sua religiosità superstiziosa e primitiva: ciò che interessa ai registi iberici è un messaggio forte, esplicitamente ed inequivocabilmente anticomunista, che allontani ogni tentazione popolare comunista, avversa ai governi dittatoriali di Salazar in Portogallo e di Franco in Spagna. Perciò, a Lucia non sta bene neanche la formula della “consacrazione del popolo russo”; è necessario che sia chiara la volontà di condanna proprio dell’ideologia comunista. Che significa, se non questo, che “La Russia diffonde i suoi errori nel mondo”?

Non si tratta perciò di una faccenda di anime, ma di una faccenda squisitamente politica. Tanto è vero che non una parola viene pronunciata anche contro le atrocità del regime nazista, che ha condotto il mondo alla catastrofe. E’ probabile che la Madonna di Lucia non veda “errori” nel nazismo, così come evidentemente non li vedono la Chiesa portoghese e quella spagnola; la prima apertamente schierata con il governo conservatore di Salazar, che ha perfino indetto il lutto nazionale per la morte di Hitler, e la seconda apertamente schierata con il governo fascista di Franco.

Insomma, se Fatima I presenta delle incongruenze, Fatima II non ha alcun senso sotto il profilo religioso, storico, sociale, mistico. Ne ha molto, invece, sotto il profilo politico.
Rivelandosi molto abili, la Chiesa locale portoghese e quella spagnola hanno saputo opportunamente soffiare sul fuoco della credulità popolare, mettendo la Chiesa di Roma di fronte alla inevitabile conseguenza di dover fare buon viso a cattivo gioco; ciò spiega perché, pubblicamente, il Vaticano abbia dovuto riconoscere Fatima mentre, privatamente, abbia opposto sempre resistenza alle richieste di Lucia. L’unico ad averle accordato fiducia è stato Giovanni Paolo II, da sempre profondamente devoto a Maria.
La lezione è servita al Vaticano che, forte di questa esperienza, sta adesso cercando in tutti i modi di non farsi coinvolgere nelle apparizioni di Medjugordje, nonostante le crescenti pressioni popolari. Da questo atteggiamento nascono le parole di Papa Francesco, che riporto ancora una volta:

La Madonna è madre e ci ama tutti. Ma non è un capoufficio della posta, per inviare messaggi tutti i giorni. Queste novità allontanano dal Vangelo, allontanano dallo Spirito Santo, allontanano dalla pace e dalla sapienza, dalla gloria di Dio, dalla bellezza di Dio. Gesù dice che il regno di Dio non viene in modo da attirare l’attenzione”.

Definito il contesto, possiamo passare alle varie parti del segreto. Non eessendo variato nulla, non aggiorno l’elenco delle incongruenze.



[1] Lucia muove i primi passi “mistici” in Portogallo e poi viene rinchiusa in un convento spagnolo.


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