Nell’apparizione del 13 luglio
1917, la Madonna ha confidato ai pastorelli tre segreti. Soprassediamo, per il
momento, al tanto favoleggiato quarto segreto, che può trovare adeguata
collocazione solo nei romanzi di fantareligione. In realtà, come la stessa
Lucia scrive nella sua terza memoria, si tratta di un unico segreto diviso in
tre parti. Ai fini narrativi la sostanza non cambia.
In questa sua terza memoria,
scritta nel 1941, Lucia rivela per la prima volta il contenuto delle prime due
parti del segreto; la terza parte sarà messa per iscritto nel 1944 e seguirà un
percorso particolare. Occhio alla data, 1941, perché nei prossimi articoli sarà
importante ricordare che siamo in piena seconda guerra mondiale.
Con l’introduzione dei temi del
segreto, Lucia stravolge radicalmente la natura delle sue visioni, che da fenomeno
di preghiera e penitenza (Fatima I) diventano fenomeno profetico (Fatima II).
Anni ed anni di clausura e di
silenzi l’hanno trasformata nella nemesi divina: minacce di guerre, di
annientamento di nazioni, di giudizi severi sono il castigo che, nella sua
nuova veste di profetessa, riserva all’umanità, nascondendosi dietro l’immagine
di Maria.
Non si rende conto che sta
buttando benzina sul fuoco: anche senza le sue minacce, guerre e catastrofi
hanno sempre fatto parte dei destini dell’umanità, sin dai suoi esordi sulla
faccia della terra. Lei, però, si esalta al punto di credere di poter salvare
l’uomo da tutto questo: nascondendosi dietro l’immagine della Madonna, si
presenta come l’apocalittica donna vestita di sole che schiaccia la testa del
serpente con un rito teoricamente molto semplice: la Consacrazione della Russia
al Cuore Immacolato di Maria. Spalleggiata dal clero anticomunista portoghese e
spagnolo[1],
le sue convinzioni si rafforzano fino al punto di farle perdere ogni atomo di
senso critico; perciò, non viene neanche sfiorata dal sospetto che esista tutto
un mondo guerrafondaio, fuori dal continente europeo, che prescinde dai destini
della Russia (in realtà Unione Sovietica, ma per Lucia non fa differenza).
Ovviamente, sebbene convinta
della sua potenza salvifica, deve fare i conti con una realtà che contraddice
le sue aspettative. I vari pontefici non possono accontentarla: quella che lei
chiede non è una semplice danza tribale per far cadere la pioggia; essi hanno
una diplomazia e un opportunismo politico da assecondare, tenendo anche presente
la cautela imposta dalla presenza di vescovi, preti e cattolici al di là della
cortina di ferro. Senza contare che hanno un’autorevolezza religiosa vecchia di
2000 anni, che non si può piegare dinnanzi ai diktat di una visionaria fuori
controllo che, dal 1917 in avanti, le va sparando sempre più grosse, in un
crescendo interminabile e senza freni. Dio dispone; Lucia comanda; il Papa
ubbidisce. Non può essere che la Madonna chieda questo, senza rendersi conto
che, così facendo, squalifica il Papa e l’intera Chiesa cattolica.
Per questo, le varie
Consacrazioni vengono fatte “obtorto collo”, per rispondere alle crescenti
pressioni, ma senza rispettare le rigide condizioni imposte dall’incontentabile
Lucia, alla quale non sta bene nulla di diverso da quanto esige.
Non le sta bene neanche la
consacrazione del mondo intero al Cuore di Maria. No! Per lei non vale il
principio per il quale “ubi maior, minor cessat”. E’ necessaria la specifica
consacrazione della Russia; al limite, bontà sua, si può accettare la
consacrazione del mondo con “speciale menzione” della Russia.
Proprio questa insistenza sulla
forma, oltre naturalmente a tutto il resto, conferma l’azione di una regia
occulta che sfrutta, nel senso proprio della parola, la sua religiosità
superstiziosa e primitiva: ciò che interessa ai registi iberici è un messaggio
forte, esplicitamente ed inequivocabilmente anticomunista, che allontani ogni
tentazione popolare comunista, avversa ai governi dittatoriali di Salazar in
Portogallo e di Franco in Spagna. Perciò, a Lucia non sta bene neanche la
formula della “consacrazione del popolo russo”; è necessario che sia chiara la
volontà di condanna proprio dell’ideologia comunista. Che significa, se non
questo, che “La Russia diffonde i suoi errori nel mondo”?
Non si tratta perciò di una
faccenda di anime, ma di una faccenda squisitamente politica. Tanto è vero che
non una parola viene pronunciata anche contro le atrocità del regime nazista,
che ha condotto il mondo alla catastrofe. E’ probabile che la Madonna di Lucia
non veda “errori” nel nazismo, così come evidentemente non li vedono la Chiesa
portoghese e quella spagnola; la prima apertamente schierata con il governo
conservatore di Salazar, che ha perfino indetto il lutto nazionale per la morte
di Hitler, e la seconda apertamente schierata con il governo fascista di
Franco.
Insomma, se Fatima I presenta
delle incongruenze, Fatima II non ha alcun senso sotto il profilo religioso,
storico, sociale, mistico. Ne ha molto, invece, sotto il profilo politico.
Rivelandosi molto abili, la
Chiesa locale portoghese e quella spagnola hanno saputo opportunamente soffiare
sul fuoco della credulità popolare, mettendo la Chiesa di Roma di fronte alla
inevitabile conseguenza di dover fare buon viso a cattivo gioco; ciò spiega
perché, pubblicamente, il Vaticano abbia dovuto riconoscere Fatima mentre,
privatamente, abbia opposto sempre resistenza alle richieste di Lucia. L’unico
ad averle accordato fiducia è stato Giovanni Paolo II, da sempre profondamente
devoto a Maria.
La lezione è servita al
Vaticano che, forte di questa esperienza, sta adesso cercando in tutti i modi
di non farsi coinvolgere nelle apparizioni di Medjugordje, nonostante le
crescenti pressioni popolari. Da questo atteggiamento nascono le parole di Papa
Francesco, che riporto ancora una volta:
“La
Madonna è madre e ci ama tutti. Ma non è un capoufficio della posta, per
inviare messaggi tutti i giorni. Queste novità allontanano dal Vangelo,
allontanano dallo Spirito Santo, allontanano dalla pace e dalla sapienza, dalla
gloria di Dio, dalla bellezza di Dio. Gesù dice che il regno di Dio non viene
in modo da attirare l’attenzione”.
Definito il contesto, possiamo
passare alle varie parti del segreto. Non eessendo variato nulla, non aggiorno
l’elenco delle incongruenze.
[1] Lucia muove
i primi passi “mistici” in Portogallo e poi viene rinchiusa in un convento
spagnolo.
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