Una profezia esaltata dagli
apologeti di Fatima e contestata dai critici è quella della morte di Francesco
e Giacinta, preannunciata nel corso dell’apparizione del 13 giugno 1917.
Rivolgendosi a Lucia, la Madonna disse[1]:
Giacinta e Francesco li
porterò tra poco. Ma tu resterai qua ancora per un po’.
In effetti, Francesco è morto
nel 1919 e Giacinta nel 1920; entrambi per malattia e, presumibilmente, per
l’epidemia di spagnola che imperversava in quel periodo. Profezia avverata o
profezia truccata?
Obiettivamente non ci si può
che schierare dal lato degli scettici, includendo questa “profezia” nel cumulo
delle panzane raccontate da suor Lucia, sempre molto brava a sostenere, “dopo”
l’evento, che lei sapeva da “prima” ciò che sarebbe successo. Nel nostro caso,
l’ha raccontato nel 1927.
Ciò che lascia sbigottiti,
però, è la creduloneria con la quale le masse abboccano a questo stratagemma
puerile, senza mettere in atto un minimo di senso critico. Probabilmente è
l’aura di sacralità, enfatizzata da letture ritenute “autorevoli”, che spinge
molti a mettere a tacere dubbi e sospetti, temendo di fare un torto alla loro
fede.
Capirei se esistessero
riscontri di credibilità su Lucia ma, come abbiamo già avuto modo di vedere
negli articoli passati e come vedremo meglio in quelli futuri, l’intero
personaggio è discutibile in tutte le sue manifestazioni. Un personaggio
talmente immedesimato nel ruolo di portavoce della volontà celeste da non
rendersi conto che, in alcune circostanze, arriva perfino ad invertire i ruoli
con Maria. Infatti è proprio lei, nella sesta apparizione, a chiedere la
conversione dei peccatori, mentre la Madonna fa resistenza:
Lucia: Io
avevo molte cose da chiedervi; se guarivate alcuni malati e la conversione di
alcuni peccatori.
Madonna: Alcuni sì; altri no; è necessario che si correggano; che
domandino perdono dei loro peccati.
Dunque,
alla compassionevole misericordia di Lucia, la Madonna risponde con una
splendida ovvietà catechistica: la conversione dei peccatori è possibile a
patto che chiedano perdono dei loro peccati. Lascio a voi valutare la profonda
novità spirituale del sublime messaggio.
E che
dire dei malati per i quali Lucia intercede? Alcuni guariranno e altri no.
Un’altra indiscutibile profezia divina?
Non
pensate che sia io a fare questioni di lana caprina. Non avete idea delle
contorsioni alle quali i fatimologi hanno fatto ricorso per conferire un minimo
di credibilità interpretativa a questo semplicissimo ed insignificante dialogo.
Nel
caso abbiate perso il filo in questa girandola di incongruenze, e vi capisco
perfettamente, ricordo che io non sto parlando di Lucia bambina; quella che
racconta “i fatti” è Lucia adulta, esiliata in Spagna, imprigionata in un
convento senza possibilità di contatti con l'esterno e limitata perfino nei
rapporti interni, che si crea un proprio mondo immaginario, quasi certamente
“pilotato”, nel quale intreccia esili ed infantili trame sulla malvagità e sui
destini del mondo, scaricandone la responsabilità sulla Madonna.
Una
Lucia libera in patria sarebbe una mina vagante per l’influenza che potrebbe
esercitare sulla credulità popolare. Così strettamente controllata, invece, la
portavoce della Madonna si rivela un utile strumento di condizionamento
religioso e, dopo la terza e quarta memoria, anche politico e sociale.
Non
meravigliatevi se, di tutto questo, non trovate traccia nei noti libri
sensazionalistici sui misteri di Fatima. I loro autori si guardano bene dallo
scandagliare il clima religioso e psicologico all’interno del quale questi
“misteri” hanno avuto la loro genesi.
Scavando
a fondo, è talmente anomala la posizione di Lucia adulta, che qualcuno sostiene
addirittura che una falsa Lucia abbia sostituito quella vera, morta per cause
naturali o assassinata. Personalmente trovo pretestuosi, almeno finora, gli
elementi a sostegno di questa tesi. Certo è che, se fosse vera, molti problemi
si risolverebbero all’istante.
All’opposto,
le stranezze del personaggio vengono invocate da altri come prova della comoda
insondabilità della volontà divina, che ha fatto di Lucia la depositaria di un
segreto apocalittico; talmente segreto da risultare inutile, perché sequestrato
dalla Chiesa e non rivelabile. Quella del Dio delle lacune, alla cui volontà ci
si appella per colmare i vuoti logici, è consuetudine storica di indubbio
successo; è poco coerente col Dio del Nuovo Testamento, Padre e fratello, ma
vallo a far capire.
Gli
elementi a sostegno della tesi del segreto non rivelato sono ancora più
pretestuosi di quelli della falsa Lucia; se non altro perché, anziché risolvere
molti problemi, li accrescerebbero.
Ma la
vera stranezza sta nel fatto che coloro che concepiscono questo scenario
riconoscono alla Vergine la capacità di prevedere il futuro apocalittico, ma
non quella di prevedere l’atteggiamento ostruzionistico della Chiesa.
Mi
sono lasciamo prendere la mano! Torniamo a Francesco ed a Giacinta. Il primo è
morto nel 1919 e la seconda nel 1920. La “predizione”, però, è stata fatta da
Lucia in una lettera scritta a padre José Aparicìo da Silva nel 1927, quando i
cadaverini erano ormai decomposti. Una profezia post-eventum, priva di ogni
valore profetico sulla base del primo dei requisiti richiesti (cfr. Fatima: vere e false profezie).
Così
come per la presunta falsa Lucia, qualcuno ha addirittura suggerito un’ipotesi
fantasiosa, che riporto solo per dovere di cronaca, senza condividerla
minimamente.
Nel
tentativo di accreditare la figura profetica della veggente e di valorizzare la
apparizioni di Fatima, viene suggerito (senza prove) che Lucia avesse già fatto
trapelare il contenuto della falsa profezia ben prima della morte dei cugini,
che sarebbe stata “aiutata”, per entrambi o solo per Giacinta, dal “regista” di
tutta “l’operazione Fatima”.
Mettendo
da parte queste assurde congetture, rese possibili dalle incoerenze dei
racconti di Lucia, va rilevato che, rivolgendosi a lei, la Madonna avrebbe
aggiunto: “Tu resterai qua ancora per un po’”.
In
realtà, Lucia ha vissuto molto di più che “un po’”, essendo morta nel 2005,
all’età di 98 anni. Non credo che ci sia qualcuno disposto a sostenere che la
predizione sia corretta. E’ più ragionevole pensare che nel 1927, quando Lucia
ha scritto la “profezia”, abbia preso atto di essere ancora in vita ed abbia riservato a se stessa una ragionevole e media aspettativa di vita.
Aggiorniamo
il nostro elenco delle incongruenze:
1)
Miracolo del sole: formulazione sconcertante (possibile
trucco ancora da svelare).
2) Profezia
della guarigione dei malati: manca la relazione tra predizione ed
evento (requisito n. 3 – cfr: Fatima: vere e false profezie)
3) Profezia
della morte di Francesco e Giacinta – predizione post eventum
4) Profezia
della vita residua di Lucia – errata relazione tra predizione ed evento
(requisito n. 3 – cfr: Fatima: vere e false profezie)
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