Tecniche di Nostradamus

domenica 14 dicembre 2014

Fatima: ciò che nessuno vi dirà mai!

Una profezia esaltata dagli apologeti di Fatima e contestata dai critici è quella della morte di Francesco e Giacinta, preannunciata nel corso dell’apparizione del 13 giugno 1917. Rivolgendosi a Lucia, la Madonna disse[1]:

Giacinta e Francesco li porterò tra poco. Ma tu resterai qua ancora per un po’.

In effetti, Francesco è morto nel 1919 e Giacinta nel 1920; entrambi per malattia e, presumibilmente, per l’epidemia di spagnola che imperversava in quel periodo. Profezia avverata o profezia truccata?

Obiettivamente non ci si può che schierare dal lato degli scettici, includendo questa “profezia” nel cumulo delle panzane raccontate da suor Lucia, sempre molto brava a sostenere, “dopo” l’evento, che lei sapeva da “prima” ciò che sarebbe successo. Nel nostro caso, l’ha raccontato nel 1927.
Ciò che lascia sbigottiti, però, è la creduloneria con la quale le masse abboccano a questo stratagemma puerile, senza mettere in atto un minimo di senso critico. Probabilmente è l’aura di sacralità, enfatizzata da letture ritenute “autorevoli”, che spinge molti a mettere a tacere dubbi e sospetti, temendo di fare un torto alla loro fede.
Capirei se esistessero riscontri di credibilità su Lucia ma, come abbiamo già avuto modo di vedere negli articoli passati e come vedremo meglio in quelli futuri, l’intero personaggio è discutibile in tutte le sue manifestazioni. Un personaggio talmente immedesimato nel ruolo di portavoce della volontà celeste da non rendersi conto che, in alcune circostanze, arriva perfino ad invertire i ruoli con Maria. Infatti è proprio lei, nella sesta apparizione, a chiedere la conversione dei peccatori, mentre la Madonna fa resistenza:

Lucia: Io avevo molte cose da chiedervi; se guarivate alcuni malati e la conversione di alcuni peccatori.
Madonna: Alcuni sì; altri no; è necessario che si correggano; che domandino perdono dei loro peccati.

Dunque, alla compassionevole misericordia di Lucia, la Madonna risponde con una splendida ovvietà catechistica: la conversione dei peccatori è possibile a patto che chiedano perdono dei loro peccati. Lascio a voi valutare la profonda novità spirituale del sublime messaggio.

E che dire dei malati per i quali Lucia intercede? Alcuni guariranno e altri no. Un’altra indiscutibile profezia divina?

Non pensate che sia io a fare questioni di lana caprina. Non avete idea delle contorsioni alle quali i fatimologi hanno fatto ricorso per conferire un minimo di credibilità interpretativa a questo semplicissimo ed insignificante dialogo.

Nel caso abbiate perso il filo in questa girandola di incongruenze, e vi capisco perfettamente, ricordo che io non sto parlando di Lucia bambina; quella che racconta “i fatti” è Lucia adulta, esiliata in Spagna, imprigionata in un convento senza possibilità di contatti con l'esterno e limitata perfino nei rapporti interni, che si crea un proprio mondo immaginario, quasi certamente “pilotato”, nel quale intreccia esili ed infantili trame sulla malvagità e sui destini del mondo, scaricandone la responsabilità sulla Madonna.
Una Lucia libera in patria sarebbe una mina vagante per l’influenza che potrebbe esercitare sulla credulità popolare. Così strettamente controllata, invece, la portavoce della Madonna si rivela un utile strumento di condizionamento religioso e, dopo la terza e quarta memoria, anche politico e sociale.
Non meravigliatevi se, di tutto questo, non trovate traccia nei noti libri sensazionalistici sui misteri di Fatima. I loro autori si guardano bene dallo scandagliare il clima religioso e psicologico all’interno del quale questi “misteri” hanno avuto la loro genesi.

Scavando a fondo, è talmente anomala la posizione di Lucia adulta, che qualcuno sostiene addirittura che una falsa Lucia abbia sostituito quella vera, morta per cause naturali o assassinata. Personalmente trovo pretestuosi, almeno finora, gli elementi a sostegno di questa tesi. Certo è che, se fosse vera, molti problemi si risolverebbero all’istante.

All’opposto, le stranezze del personaggio vengono invocate da altri come prova della comoda insondabilità della volontà divina, che ha fatto di Lucia la depositaria di un segreto apocalittico; talmente segreto da risultare inutile, perché sequestrato dalla Chiesa e non rivelabile. Quella del Dio delle lacune, alla cui volontà ci si appella per colmare i vuoti logici, è consuetudine storica di indubbio successo; è poco coerente col Dio del Nuovo Testamento, Padre e fratello, ma vallo a far capire.
Gli elementi a sostegno della tesi del segreto non rivelato sono ancora più pretestuosi di quelli della falsa Lucia; se non altro perché, anziché risolvere molti problemi, li accrescerebbero.
Ma la vera stranezza sta nel fatto che coloro che concepiscono questo scenario riconoscono alla Vergine la capacità di prevedere il futuro apocalittico, ma non quella di prevedere l’atteggiamento ostruzionistico della Chiesa.

Mi sono lasciamo prendere la mano! Torniamo a Francesco ed a Giacinta. Il primo è morto nel 1919 e la seconda nel 1920. La “predizione”, però, è stata fatta da Lucia in una lettera scritta a padre José Aparicìo da Silva nel 1927, quando i cadaverini erano ormai decomposti. Una profezia post-eventum, priva di ogni valore profetico sulla base del primo dei requisiti richiesti (cfr. Fatima: vere e false profezie).

Così come per la presunta falsa Lucia, qualcuno ha addirittura suggerito un’ipotesi fantasiosa, che riporto solo per dovere di cronaca, senza condividerla minimamente.
Nel tentativo di accreditare la figura profetica della veggente e di valorizzare la apparizioni di Fatima, viene suggerito (senza prove) che Lucia avesse già fatto trapelare il contenuto della falsa profezia ben prima della morte dei cugini, che sarebbe stata “aiutata”, per entrambi o solo per Giacinta, dal “regista” di tutta “l’operazione Fatima”.

Mettendo da parte queste assurde congetture, rese possibili dalle incoerenze dei racconti di Lucia, va rilevato che, rivolgendosi a lei, la Madonna avrebbe aggiunto: “Tu resterai qua ancora per un po’”.

In realtà, Lucia ha vissuto molto di più che “un po’”, essendo morta nel 2005, all’età di 98 anni. Non credo che ci sia qualcuno disposto a sostenere che la predizione sia corretta. E’ più ragionevole pensare che nel 1927, quando Lucia ha scritto la “profezia”, abbia preso atto di essere ancora in vita ed abbia riservato a se stessa una ragionevole e media aspettativa di vita.

Aggiorniamo il nostro elenco delle incongruenze:

1)       Miracolo del sole: formulazione sconcertante (possibile trucco ancora da svelare). 
2)       Profezia della guarigione dei malati: manca la relazione tra predizione ed evento (requisito n. 3 – cfr: Fatima: vere e false profezie)
3)  Profezia della morte di Francesco e Giacinta – predizione post eventum
4)       Profezia della vita residua di Lucia – errata relazione tra predizione ed evento (requisito n. 3 – cfr:  Fatima: vere e false profezie)






[1] La citazione è presa dalle Memorie di Lucia.

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