Nessuno sa che le “profezie” di Nostradamus sono un “inno ai
Templari”.
Qualcuno, per la verità, ha intuito in passato l’esistenza
di qualche nesso tra le Centurie e l’epopea dei Templari. Tuttavia, senza la
comprensione del codice di cifratura, non è andato lontano o è arrivato a
conclusioni sbagliate.
Ho già scritto qualcosa in merito alle tecniche
cabbalistiche adottate da Nostradamus. Una di queste, derivata dalla Ghematria,
consiste nella sostituzione delle lettere coi numeri corrispondenti.
Ebbene, Nostradamus ha scritto 10 Centurie, composte da 942
quartine. Proviamo a sostituire il numero 942 con le lettere corrispondenti:
9 = I oppure J (le due lettere erano sostituibili
nell’alfabeto latino adottato da Nostradamus, risultante dalle sue frasi in latino inserite nelle epistole a Cesare e a Enrico II)
4 = D
2 = M (cioè 11 = 1+1)
942 = JDM = Jacques de Molay (Gran Maestro dei Cavalieri
Templari)
Se qualcuno pensa che questa sia una forzatura, si sbaglia.
Il metodo utilizzato nell’esempio è una costante negli scritti di
Nostradamus; un vero e proprio modello che rispetta le regole della
ripetibilità scientifica.
Peraltro, perché mai, se non per un motivo ben preciso, Nostradamus avrebbe optato per 942 quartine?
Nell’epistola a Enrico II, che introduce le ultime 3
Centurie, è perfino celato un bellissimo enigma che porta alla data del 1314,
anno in cui il Gran Maestro è finito sul rogo. Di questo, forse, parleremo al momento opportuno.
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