Il leitmotif di tutta la storia dei Templari è rappresentato da un misterioso tesoro portato in Europa da quei cavalieri. Sia gli autori del "Santo Graal" che Dan Brown ritengono che quel tesoro fosse costituito dalla documentazione relativa al segreto della dinastia di Gesù Cristo.
Le quartine di Nostradamus sono ricche di simboli e riferimenti che sembrano presi pari pari dalla leggenda dei Templari. Oltre ai temi comuni già esaminati, un altro tema ricorrente nelle quartine è quello di un misterioso tesoro del quale Nostradamus sostiene di conoscere l'ubicazione.
Ciò non sarebbe affatto sorprendente se è vero, come sembra, che Nostradamus sia stato Gran Maestro del Priorato di Sion (custode del segreto della sacra discendenza) dal 1556 al 1566. La successione riportata dai tre autori del "Santo Graal", che vede come Gran Maestro dal 1527 al 1575 Ferdinando di Gonzaga, è errata, in quanto quest'ultimo è morto nel 1556.
E' del tutto naturale che, in qualità di Gran Maestro, Nostradamus abbia tramandato il segreto tramite ciò che sapeva fare meglio: le profezie. Il tema del "tesoro" sembra essere il fine ultimo delle quartine; esse sarebbero, al loro terzo livello interpretativo, la narrazione di una storia segreta che culmina con la mappa del luogo (una tomba) nel quale sarebbe nascosto questo misteriorso "tesoro". Un epilogo coincidente, alla lettera, col racconto di Dan Brown che si conclude con la scoperta della tomba di Maria Maddalena, il Santo Graal, il tesoro dei Templari.
Tra le tante, mi limito a citare la quartina I,27:
Dessouz de chaine Guien du ciel frappé,
Non loing de la est caché le tresor:
Qui par longs siecles auoit esté grappé,
Trouué mourra, l'oeil creué de ressort.
Sotto la catena Guienna dal ciel colpito,
Non lontano da lì è nascosto il tesoro:
Che da molti secoli era stato accumulato,
Trovato morirà, l'occhio dalla forza accecato.
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