Ieri ho visto l'atteso film “Il mistero di
Dante”. Non mi aspettavo chissà quali rivelazioni; però, un’attenzione
particolare al lato misterioso del Poeta, questo sì.
Mi sono trovato di fronte,
invece, a un pessimo polpettone infarcito di nozioni tratte da libri spazzatura
sull’esoterismo.
Un mosaico di vaghi riferimenti
ai Templari, ai Fedeli d’Amore, ai Massoni, ai Rosacruciani e via discorrendo.
Un’insistenza particolare, non priva di inesattezze,
sul Mahabarata, sulla Baghavad Gita, su Krishna e su Ajuna. Insomma, anche se
non esplicitamente detto, un’apologia del Karma Yoga (lo Yoga dell’azione) con
appendici sul Prana Yoga (lo Yoga del respiro). Attenzione: non hanno neppure
avuto la decenza di confessare che stavano parlando di Karma Yoga e Prana Yoga.
Non so cosa possa aver capito un qualsiasi spettatore digiuno di queste cose.
Infine la grande rivelazione:
siamo al termine dell’era del Kali Yuga! C’è mancato poco che venisse indicata
anche la data e l’ora.
Ma Dante… che c’entra con tutto
questo?
E chi lo sa!
Per rimediare, ecco
l’insostituibile Giacobbo, che non ha saputo tirare fuori di meglio della
favoletta di Dante e l’Islanda, che a me hanno raccontato il primo anno di
asilo.
Ogni tanto, la recita di qualche
terzina della Divina Commedia dava una spolveratina al percorso iniziatico di
Dante; in fondo, bisognava pur parlarne, visto il titolo del film.
Ciliegina sulla torta, un’altra
insospettabile rivelazione (la prima era quella del Kali Yuga): Beatrice non
era la Portinari, ma la figura allegorica della filosofia dantesca. Aaahhh…
Insuperabile la scena
introduttiva: dopo una faticosa camminata attraverso interminabili cunicoli,
gli intervistatori si trovano al cospetto di un gruppo di “iniziati”, i quali
sostengono di essere dotati di poteri paranormali, ai quali attingono
attraverso il ricorso a forze inferiori, che sarebbe però meglio evitare. Se il
buongiorno si vede dal mattino… già per questo sono stato tentato di alzarmi e
andar via.
Il guaio è che, al cinema, mi
sono fatto accompagnare da mia moglie, ex insegnante di lettere e ottima
conoscitrice di Dante, promettendole che avrebbe trovato il film di suo
interesse.
A proiezione ultimata, delusa, mi
ha chiesto se almeno io avessi ricavato qualcosa. “Ma certo!”, ho risposto,
“questi argomenti sono pane per i miei denti”. Come potevo dirle che si era
trattato di una palla mostruosa, di una boiata pazzesca, di uno spettacolino
indegno persino dei principianti nel campo dell’esoterismo?
Se volete provare da soli
l’esperienza, buona visione!
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