Il mio ragionamento precedente,
che non considero inattaccabile ma che, per alcuni aspetti, considero qualcosa
di più di una semplice congettura, altrimenti non l’avrei formulato, presenta
una serie di aspetti deboli:
-
presuppone che la lettura/scrittura delle frasi latine (sul
cartoncino-maschera) avvenga in orizzontale; chi ci garantisce che invece non
debbano essere lette/scritte verticalmente?
-
presuppone, senza alcuna apparente motivazione valida, che tale
lettura/scrittura scorra da sinistra verso destra; se la prima frase non
potesse essere scritta anche al contrario, come abbiamo visto nell’ultimo post,
avrei meno dubbi, perché deve iniziare con una “A”; e, invece, poiché la riga
non solo inizia ma anche termina con la lettera “A”, il dilemma rimane nella
sua interezza;
-
punto più importante, i numeri di quartina scoperchiati devono
puntare alla numerazione attuale della loro disposizione; cioè, se buco la
quarta casella e vi trovo il numero 603, vuol dire che in quella posizione va
collocata la quartina VII, 3, la terza dopo la fine della sesta centuria. Però
noi sappiamo già da tempo che anche le centurie hanno subito uno stravolgimento
nella loro interezza; cioè, sono state mescolate indipendentemente dal
rimescolamento delle singole quartine. Di conseguenza, la quartina VII, 3 non è
affatto la terza dell’attuale settima centuria, ma è la terza quartina di
un’altra centuria da identificare. E potrebbe perfino non essere così…
-
Il mio ragionamento non prevede se le quartine vadano disposte
in orizzontale, in verticale o in altra maniera, come ad esempio sta
sperimentando Flip-Mauro (La catena di Nostradamus). L’unica condizione prescritta è che la 600 si
trovi al primo posto.
-
infine, se è vero che la quartina 600 deve trovarsi al primo
posto già prima del riordinamento, coma fa a trovarsi lì? Non la si può
certamente spostare senza un preciso criterio. Sui motivi che suggeriscono
questa posizione della Legis Cantio, vi invito a leggere i post passati nei
quali, almeno in parte, vengono spiegate le ragioni che, nel frattempo, mi
hanno convinto sempre di più. Le indicazioni in proposito da parte di
Nostradamus sono così tante da non lasciare molti margini di errore. Resta
perciò il problema di una ricollocazione che sia effetto di una
ristrutturazione logica complessiva provvisoria, ancor prima di quella definitiva. E’
chiaro che il soddisfacimento di questa esigenza, non confinato alla quartina
specifica, getta inaspettata luce su tutto il processo di decodifica, paradossalmente restringendo il campo d’indagine anziché ampliarlo. Anzi, più correttamente, la 600 finisce al
primo posto in maniera del tutto naturale, dopo aver riorganizzato la disposizione
delle 10 centurie.
Come si capisce facilmente, la
combinazione di tutte queste condizioni lascia campo aperto ad una serie
infinita di soluzioni, che evidentemente non possono essere trovate per
tentativi, ma seguendo gli indizi che Nostradamus ci ha lasciato. Per trovare
le risposte a questi interrogativi dobbiamo necessariamente cercare il filo di
Arianna nelle quartine e nelle epistole. Nonostante tutte le ambiguità nelle
quali ci imbattiamo e gli abbagli che rischiamo di prendere in piena faccia,
non abbiamo altra strada da percorrere. E’ consolante sapere che, se questa è
la strada che ci è stata indicata, è evidente che, nonostante tutto, si può
sperare che conduca a risultati concreti. Ricordiamoci che non stiamo
decodificando un testo che è stato reso illeggibile per impedire in via
definitiva che venisse compreso. Che senso avrebbe? Stiamo leggendo un testo
criptato che, più o meno velatamente, intende offrire la chiave che è, sì
nascosta, ma non del tutto. Qualcuno ha voluto giocare con noi e, per farlo,
non può non averci concesso la possibilità di giocare. In questo interminabile
gioco dell’oca, siamo andati molto avanti. La fine non può essere lontana. Solo
un po’ di ludica filosofia, per questa volta. Dal prossimo post svilupperemo
punto per punto.
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