Tecniche di Nostradamus

domenica 6 aprile 2014

Segreti millenari

E’ nota la mia opinione sulle tante profezie medioevali e rinascimentali, il cui apogeo coincide con le famosissime “centurie di Nostradamus”; direi che, di volta in volta, ci troviamo al cospetto di una delle seguenti possibilità:

. allucinazioni di mistici e visionari, che pretendono di disporre di rivelazioni divine;
- tradizioni e leggende esoteriche e simboliche;
. pure e semplici esibizioni di codici cifrati.

Non sempre la classificazione è così netta dal momento che, a volte, i vari aspetti si mescolano, dando luogo a quegli “effetti speciali” che così tanto affascinano gli amanti del mistero. In ogni caso, l’attribuzione della qualifica di “profezie” era solo una moda dei tempi, dalla quale i “veri” addetti ai lavori non si facevano ingannare.

La negazione della natura predittiva, che a prima vista può apparire deludente, non compromette l’ingegnosità e la qualità delle pseudo-profezie del secondo e terzo punto; al contrario, le sottrae all’ambito della fede acritica per trasferirle a un settore “scientifico” o a quello della trasmissione di segreti antichi, spesso molto più interessanti e avvincenti delle pure e semplici profezie che, alla fine, riconducono regolarmente alle solite guerre, terremoti, anticristi e fine del mondo. Si potrebbe dire che letta una, lette tutte.

Può sembrare assurdo l’uso del termine “scientifico” in un campo come questo: ma come potrebbero essere diversamente qualificati i testi “magici” di Tritemio e John Dee che, lungi dall’essere veramente magici, costituiscono le prime complesse opere di crittografia moderna? Come potrebbe essere qualificata la descrizione dell’astrolabio di Nostradamus, oggetto principale del mio libro “L’ultima chiave”, se non come la descrizione del primo computer della storia?

E, per passare alla trasmissione dei segreti, lo stesso Nostradamus, nelle sue centurie, racconta in forma di profezie la storia della Francia, dei Lorena, depositari di un segreto antico, e dell’attesa di un loro discendente che dovrebbe ricostituire il Sacro romano impero: per chi sa leggere, tutto è chiaro ed è più appassionante di qualsiasi profezia.
E le profezie di Malachia? Altro che successione dei papi! Una semplice copertura della “pietra filosofale” degli alchimisti, come ho dimostrato nel mio ultimo libro.

Potrei proseguire con Dante Alighieri e il suo mistico Graal, visto che ormai anche il suo “codice” sta venendo inequivocabilmente alla luce; con la leggenda del Grande Monarca, sul quale verterà uno dei miei prossimi lavori; con i codici cabalistici della Bibbia e dei Vangeli, qualcuno dei quali è stato già rivelato in questo stesso blog; con la realtà del 13° apostolo, relegato al ruolo di personaggio da leggenda; con i miti greci ed egizi, non esattamente delle favole, che nascondono tradizioni millenarie.

Stamattina mi sono svegliato con un turbinio di idee e non so da dove cominciare. Penso che, dopo una premessa sui mistici ed i visionari,  inizierò presto con una brevissima sintesi riepilogativa su Nostradamus, per poi passare ai “vaticinia” (o libro perduto) che gli sono stati erroneamente attribuiti e, un po’ alla volta, ai vari argomenti sopra citati. Vivessi cent’anni, credo che il tempo non sarebbe sufficiente, ma farò del mio meglio.


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