E’ nota la mia opinione sulle
tante profezie medioevali e rinascimentali, il cui apogeo coincide con le
famosissime “centurie di Nostradamus”; direi che, di volta in volta, ci
troviamo al cospetto di una delle seguenti possibilità:
. allucinazioni di mistici e
visionari, che pretendono di disporre di rivelazioni divine;
- tradizioni e leggende
esoteriche e simboliche;
. pure e semplici esibizioni di
codici cifrati.
Non sempre la classificazione è
così netta dal momento che, a volte, i vari aspetti si mescolano, dando luogo a
quegli “effetti speciali” che così tanto affascinano gli amanti del mistero. In
ogni caso, l’attribuzione della qualifica di “profezie” era solo una moda dei
tempi, dalla quale i “veri” addetti ai lavori non si facevano ingannare.
La negazione della natura
predittiva, che a prima vista può apparire deludente, non compromette
l’ingegnosità e la qualità delle pseudo-profezie del secondo e terzo punto; al
contrario, le sottrae all’ambito della fede acritica per trasferirle a un
settore “scientifico” o a quello della trasmissione di segreti antichi, spesso
molto più interessanti e avvincenti delle pure e semplici profezie che, alla
fine, riconducono regolarmente alle solite guerre, terremoti, anticristi e fine
del mondo. Si potrebbe dire che letta una, lette tutte.
Può sembrare assurdo l’uso del
termine “scientifico” in un campo come questo: ma come potrebbero essere diversamente qualificati i testi “magici” di Tritemio e John Dee che, lungi dall’essere
veramente magici, costituiscono le prime complesse opere di crittografia
moderna? Come potrebbe essere qualificata la descrizione dell’astrolabio di
Nostradamus, oggetto principale del mio libro “L’ultima chiave”, se non come la
descrizione del primo computer della storia?
E, per passare alla trasmissione
dei segreti, lo stesso Nostradamus, nelle sue centurie, racconta in forma di
profezie la storia della Francia, dei Lorena, depositari di un segreto antico,
e dell’attesa di un loro discendente che dovrebbe ricostituire il Sacro romano
impero: per chi sa leggere, tutto è chiaro ed è più appassionante di qualsiasi
profezia.
E le profezie di Malachia?
Altro che successione dei papi! Una semplice copertura della “pietra
filosofale” degli alchimisti, come ho dimostrato nel mio ultimo libro.
Potrei proseguire con Dante
Alighieri e il suo mistico Graal, visto che ormai anche il suo “codice” sta
venendo inequivocabilmente alla luce; con la leggenda del Grande Monarca, sul
quale verterà uno dei miei prossimi lavori; con i codici cabalistici della
Bibbia e dei Vangeli, qualcuno dei quali è stato già rivelato in questo stesso
blog; con la realtà del 13° apostolo, relegato al ruolo di personaggio da
leggenda; con i miti greci ed egizi, non esattamente delle favole, che
nascondono tradizioni millenarie.
Stamattina mi sono svegliato
con un turbinio di idee e non so da dove cominciare. Penso che, dopo una
premessa sui mistici ed i visionari,
inizierò presto con una brevissima sintesi riepilogativa su Nostradamus,
per poi passare ai “vaticinia” (o libro perduto) che gli sono stati erroneamente
attribuiti e, un po’ alla volta, ai vari argomenti sopra citati. Vivessi
cent’anni, credo che il tempo non sarebbe sufficiente, ma farò del mio meglio.
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