Tecniche di Nostradamus

mercoledì 30 aprile 2014

Giovanni XXIII - il papa dei misteri

Dopo aver dedicato un post a Giovanni Paolo II, dobbiamo rendere onore anche a Giovanni XXIII, al secolo Angelo Roncalli, non per una questione di “par condicio”, ma solo perché la sua elezione e la sua figura presentano alcuni aspetti singolari; la stessa scelta del nome appare sorprendente, in quanto ci riporta di alcuni secoli indietro nella storia. Saranno necessari due o tre post per discutere l’argomento; nel frattempo continuiamo a mantenere in sospeso il filone principale, interrotto sulla questione di Giovanna d’Arco.

Cominciamo con l’elezione di questo papa, avvenuta il 28 ottobre 1958. Esiste una teoria, sostenuta da diverse fonti, secondo la quale già il 26 ottobre 1958 era stato eletto Papa il Cardinale Giuseppe Siri, che aveva scelto il nome di Gregorio XVII. Alcuni cardinali, però, riuscirono a convincere Siri a rinunciare, mostrando dei rapporti riservati di FBI e servizi di sicurezza vaticani, dai quali risultava che l’elezione di un pontefice fortemente anticomunista, come era Siri, avrebbe causato parecchi disordini e l’assassinio di diversi vescovi dietro la cortina di ferro.
Vero? Falso?

Non dobbiamo dimenticare che, all’epoca, la guerra fredda era al suo apice, tanto che, qualche anno dopo, la crisi dei missili a Cuba ha portato il mondo sull’orlo della guerra atomica. E’ comunque un dato di fatto che, il 7 marzo 1963, Giovanni XXIII fece un clamoroso gesto di disgelo con l'Unione Sovietica, ricevendo personalmente in Vaticano Alexej Adjubei con la moglie Rada, figlia del leader sovietico Nikita Kruscev.

Ammesso che questa teoria della rinuncia di Siri sia vera, è vero anche il motivo politico che l’avrebbe determinata, o esistono anche altre ragioni più “occulte”, nel senso proprio del termine, per le quali “doveva” essere eletto Roncalli?
Un’altra teoria, infatti, sostiene che fu la massoneria ebraica, tramite propri infiltrati, a pretendere l’elezione di Giovanni XXIII, egli stesso massone o, quantomeno, filo-massone.
Vero? Falso?

Non saprei, però i misteri cominciano a infittirsi intorno a questa figura che, sorprendendo tutti, sceglie perfino il nome di un antico antipapa: Giovanni XXIII. Su questo aspetto torneremo nel prossimo post ma, al momento, non possiamo domandarci perché mai abbia sentito il bisogno di scegliere un nome del genere. Qualcuno sostiene che l’abbia fatto per mettere definitivamente la parola fine alla questione, ancora aperta, dell’illegittimità del precedente Giovanni XXIII, come se il mondo cattolico, a distanza di secoli, non ci dormisse sopra. Qualcun altro, però, suggerisce un riferimento alla chiesa, parallela a quella cristiana, di “Giovanni” (il battista, non l’evangelista) e che, all’interno della fratellanza di appartenenza, era giunto il turno del ventitreesimo.
Vero? Falso?

Sulla base della mia ormai lunga esperienza di ricercatore in questo settore, so molto bene che le teorie occulte, in sé suggestive, sono sempre arricchite con una esagerata dose di fantasia, ma questa non è una buona ragione per scartarle. Del resto, non è neanche corretto che vengano accettate con un atteggiamento acritico. In effetti, finora, nel caso di Giovanni XXIII, di “obiettivamente” strana c’è solo la scelta del nome; tutto il resto, salvo prove concrete, resta confinato al mondo delle chiacchiere.

C’è anche un’altra questione, però, generata da una lettera papale del 31.1.1960, poi richiamata nella lettera del 2.6.1962, che verte sul culto del “preziosissimo sangue di Gesù”, senza alcun riferimento alla resurrezione che, secondo qualcuno, non viene più vista, da Giovanni XXIII, come strumento necessario di salvezza.
Riporto tale questione con grossi dubbi, dal momento che essa, oltre ad essere tirata per i capelli, mi sembra inesatta sotto il profilo dottrinale: infatti, non è la resurrezione ad essere necessaria per la salvezza, ma la morte. La resurrezione non è strumento di salvezza, perché è essa stessa salvezza, essendo rigenerazione nell’uomo nuovo che, per subentrare al vecchio, deve prima passare attraverso la morte (cfr. il mio libro sulle profezie dei papi di Malachia); è quest’ultima quindi, che diventa strumento o ponte di accesso alla vita nuova della “resurrezione”: e ciò vale sia, nel senso reale, per i credenti che, simbolicamente, per i non credenti.

Pur prendendo “cum grano salis” tutto quello che precede, resta il fatto che la figura di Giovanni XXIII si presta, quantomeno, a considerazioni di dubbia chiarezza.
Nel prossimo post parleremo del nome scelto e, poi, del suo collegamento con Nostradamus; anzi, per la precisione, con i cosiddetti “vaticinia di Nostradamus”.




2 commenti:

  1. Il richiamo a Giovanni era palesemente esoterico e resta il dubbio irrisolvibile se il cardinal Roncalli mantenesse importanti contatti con il mondo della Massoneria, avendo lasciato trasparire in passato, durante il suo apostolato, una palese sintonia con “i figli della vedova”… E forse proprio per questo indirizzo fu uno straordinario Pastore et nauta!
    Papa Giovanni XXIII non si spinse a togliere le secolari scomuniche contro la Libera Muratoria, per l’inevitabile reazione che una simile decisione avrebbe generato nell’ambito della Chiesa; ma sicuramente vi fu, sotto il suo pontificato, una forte sintonia con la Massoneria internazionale. Una sintonia conciliante, particolarmente preziosa in anni in cui la “guerra fredda” tra U.S.A. e U.R.S.S. toccò l’apice, con il rischio concreto di un terzo, devastante, conflitto mondiale.

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  2. Grazie per l'interessante contributo in un tema così delicato.

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