Tecniche di Nostradamus

giovedì 24 aprile 2014

"Vaticinia" o "Libro perduto" di Nostradamus

In qualità di studioso di Nostradamus, mi viene spesso richiesto un parere sui cosiddetti “Vaticinia di Nostradamus”, ai quali è stato attribuito il suggestivo nome di “Libro perduto di Nostradamus”.
Si tratta di un antico manoscritto custodito presso la Biblioteca Nazionale di Roma, costituito da alcuni disegni acquarellati che, si dice, conterrebbero previsioni per il futuro: le solite guerre, il solito anticristo, la solita apocalisse. Sebbene fossi già certo che l'attribuzione a Nostradamus fosse una mastodontica "bufala", me ne sono dovuto necessariamente interessare, di recente, in occasione della stesura del libro sulle profezie di Malachia.

Sul carattere profetico di questo manoscritto è stato realizzato un DVD a cura di un noto network televisivo, le cui conclusioni mi preoccuperò di confutare, documentazione alla mano, nel prossimo futuro.

Abituato a tutte le panzane che circondano l’ambiente del mistero, non mi sorprende affatto l’uso sensazionalistico che è stato fatto di un’informazione che, invece, trova una spiegazione assolutamente naturale nell’ambito dell’iconografia medievale.
Mi sorprende, invece, che la Biblioteca Nazionale di Roma, regno della cultura, renda indisponibile al pubblico il manoscritto, mentre ne permette la diffusione al citato network, attraverso la realizzazione di uno scadente prodotto mediatico che non fa certo onore alla cultura stessa.

Sorge spontaneo il confronto con il Museum of the History of Science of Oxford, custode del vero astrolabio di Nostradamus, che, come ben sanno i lettori del libro “L’ultima chiave di Nostradamus”, ha fatto di tutto per minimizzare cautelativamente ogni coinvolgimento con il veggente di Salon.
Seguendo un banale luogo comune, non posso non dire che “siamo in Italia…”, dove perfino la cultura può essere impunemente assassinata.

Su questo tema ci rivediamo presto.


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