Tecniche di Nostradamus

domenica 4 maggio 2014

Giovanni XXIII e i "vaticinia di Nostradamus"

Ci siamo chiesti, nel post precedente, come mai il cardinale Roncalli abbia deciso di scegliere un nome, Giovanni XXIII, che era appartenuto a un antipapa.  Abbiamo accennato alla possibilità che tale scelta possa essere messa in correlazione con ambienti esoterici, ma resta comunque il fatto che, diversi secoli fa, un Giovanni XXIII è già stato a capo della Chiesa Cattolica.
E’ possibile che, con la sua decisione, Angelo Roncalli abbia voluto porre la parola fine alla discussa questione di legittimità del suo omonimo predecessore, con l’adozione di un nome e di una numerazione che, automaticamente, lo disconoscevano.

Sebbene chiusa sotto il profilo ecclesiastico, la questione rimane aperta sotto il profilo storico. La riprendo, per introdurre anche lo studio dei “vaticinia di Nostradamus”. Mentre preparo questo lavoro mi accorgo che, nella nuova impostazione che sto per dare, la narrazione non sarà troppo breve: un periodo turbolento e intrigante della Chiesa Cattolica, come quello che ha portato all’elezione del primo Giovanni XXIII, non può essere banalizzato con troppe semplificazioni, soprattutto se vogliamo capirne la connessione coi “vaticinia”, troppo spesso superficialmente spacciati come profezie della “fine del mondo”, invece di essere correttamente visti come rappresentazione artistica di quel periodo storico. Una mistificazione inaccettabile e ingiustificabile, soprattutto sotto il profilo culturale.

Per non lasciare in sospeso fino a data indeterminata il filone (già iniziato, ma piuttosto breve) su Giovanna d’Arco e Gioacchino da Fiore, coi relativi riflessi su Nostradamus, a partire dal prossimo post procederò alternando gli argomenti.

Oggi facciamo presto a dire che Tizio era papa e Caio antipapa: diamo per scontato che, in determinati momenti, si siano fronteggiati usurpatori venuti da chissà dove e pontefici regolarmente eletti. Non è così! Se, per comodità culturale, accettiamo di condividere le etichette apposte dalla storia, questo non deve obbligarci a ignorare che anche gli antipapi potevano spesso vantare delle ragioni che legittimavano la loro posizione, così come certi papi godevano di una legittimazione traballante.

Prima di Giovanni XXIII (Angelo Roncalli), la tradizione non ha mai preso posizione netta sull’omonimo antipapa (Baldassarre Cossa), succeduto a un altro antipapa: Alessandro quinto. Ma, mentre il nome di quest’ultimo è stato implicitamente riconosciuto dal successivo Papa Alessandro VI, che non ne ha duplicato la numerazione, il nome XXIII assunto da Cossa è stato duplicato da Angelo Roncalli. Due pesi e due misure, potremmo dire, anche se il contesto storico è diverso.
Papa Martino V si considerava successore di Giovanni XXIII (Cossa) e non di Gregorio XII che, oggi, viene considerato il suo valido predecessore.
Nella Basilica di S. Paolo Fuori le Mura, il medaglione di Giovanni XXIII (Cossa) è presente unitamente agli altri medaglioni, a dimostrazione del suo riconoscimento.

La verità è che l’elezione di Giovanni XXIII (Cossa) è avvenuta in un periodo storico di incertezza e confusione, durante il quale le regole dell’elezione pontificia venivano disattese, modificate o create a seconda dell’opportunità, anche da chi non aveva l’autorità per farlo.

Per capire, bisogna risalire all’origine di questo gran pasticcio.

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