Dal precedente post:
La conclusione più ovvia è che
Giovanna d’Arco, in aggiunta alle presunte voci, abbia beneficiato di alcune
“importanti referenze terrene” che, durante lo sviluppo degli eventi, hanno
perso il loro “peso”.
Ma, se è così, chi si è
avvalso di lei? Cosa si celava dietro? Per conto di chi agiva e per quale
scopo?
* * *
Sembra storicamente certo che,
quando Giovanna d’Arco si recò a Chinon per incontrare il re Carlo VII e
comunicargli “la volontà divina”, Renato d’Angiò fosse al suo fianco. Perché? A
che titolo? Tenuto conto che lei era una contadinotta, come facevano ad essere
intimi al punto da far sospettare a qualcuno che fossero amanti?
Renato d’Angiò era un
discendente di Goffredo di Buglione, le cui vicende s’intrecciavano con quelle
dei Templari e con il loro segreto. Egli stesso, che collezionava presunte
“coppe del Graal”, aveva legami con un ordine di derivazione Templare, che
avrebbe voluto sottrarre il trono di Francia ai Valois (della dinastia dei
capetingi) per restituirlo ai Lorena, che si proclamavano legittimi discendenti
del sacro sangue carolingio o addirittura merovingio.
Qual è il nesso tra la storia
personale di Renato d’Angiò e il misterioso coinvolgimento di Giovanna?
La questione, storicamente
confusa, non può essere certo risolta in questo breve brano, nel quale ogni
ipotesi di risposta ci porterebbe molto lontano.
Non si può però non condividere il punto di vista del trio
Baigent-Leigh-Lincoln che, nel libro “Il Santo Graal”, si meraviglia come “la
carriera breve e folgorante di Giovanna d’Arco sembrava far pensare a una
montatura, come se qualcuno, sfruttando le leggende popolari che parlavano di
una vergine di Lorena e giocando abilmente sulla psicologia delle masse, avesse
congegnato e orchestrato la cosiddetta missione della Pulzella d’Orléans”.
Oltre un secolo dopo la morte
di Giovanna, Nostradamus venne “iniziato” al segreto dei Lorena da Mathias
Delvaux, nell’abbazia di Orval. Subito dopo, ha dedicato alla pulzella
d’Orléans una quartina: la X,98.
Come al solito, quella di
Nostradamus non era una previsione, ma un resoconto. Perché mai l’avrebbe
fatto, se non perché quella figura aveva svolto un ruolo ben preciso
all’interno della storia che egli ha raccontato nelle sue centurie e che, guarda
caso, riguardava proprio il segreto dei Lorena e dei Templari, già custodito da
Renato d’Angiò?
La splendeur claire à pucelle joyeuse,
Ne luyra plus, long-temps sera sans sel,
Avec murchans, ruffiens loups odieuse,
Tous pesle mesle monstre universel.
Il
limpido splendore della gioiosa pulzella,
Non brillerà più e a lungo senza sapore rimarrà,
Odiosa
con mercenari, ruffiani e lupi,
Tutti
stupiti dall’universal prodigio.
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