Tecniche di Nostradamus

giovedì 15 maggio 2014

Giovanna d'Arco - 3


La conclusione più ovvia è che Giovanna d’Arco, in aggiunta alle presunte voci, abbia beneficiato di alcune “importanti referenze terrene” che, durante lo sviluppo degli eventi, hanno perso il loro “peso”.
Ma, se è così, chi si è avvalso di lei? Cosa si celava dietro? Per conto di chi agiva e per quale scopo?

*  *  *

Sembra storicamente certo che, quando Giovanna d’Arco si recò a Chinon per incontrare il re Carlo VII e comunicargli “la volontà divina”, Renato d’Angiò fosse al suo fianco. Perché? A che titolo? Tenuto conto che lei era una contadinotta, come facevano ad essere intimi al punto da far sospettare a qualcuno che fossero amanti?
Renato d’Angiò era un discendente di Goffredo di Buglione, le cui vicende s’intrecciavano con quelle dei Templari e con il loro segreto. Egli stesso, che collezionava presunte “coppe del Graal”, aveva legami con un ordine di derivazione Templare, che avrebbe voluto sottrarre il trono di Francia ai Valois (della dinastia dei capetingi) per restituirlo ai Lorena, che si proclamavano legittimi discendenti del sacro sangue carolingio o addirittura merovingio.
Qual è il nesso tra la storia personale di Renato d’Angiò e il misterioso coinvolgimento di Giovanna?
La questione, storicamente confusa, non può essere certo risolta in questo breve brano, nel quale ogni ipotesi di risposta ci porterebbe molto lontano.

Non si può però non  condividere il punto di vista del trio Baigent-Leigh-Lincoln che, nel libro “Il Santo Graal”, si meraviglia come “la carriera breve e folgorante di Giovanna d’Arco sembrava far pensare a una montatura, come se qualcuno, sfruttando le leggende popolari che parlavano di una vergine di Lorena e giocando abilmente sulla psicologia delle masse, avesse congegnato e orchestrato la cosiddetta missione della Pulzella d’Orléans”.

Oltre un secolo dopo la morte di Giovanna, Nostradamus venne “iniziato” al segreto dei Lorena da Mathias Delvaux, nell’abbazia di Orval. Subito dopo, ha dedicato alla pulzella d’Orléans una quartina: la X,98.
Come al solito, quella di Nostradamus non era una previsione, ma un resoconto. Perché mai l’avrebbe fatto, se non perché quella figura aveva svolto un ruolo ben preciso all’interno della storia che egli ha raccontato nelle sue centurie e che, guarda caso, riguardava proprio il segreto dei Lorena e dei Templari, già custodito da Renato d’Angiò?

La splendeur claire à pucelle joyeuse,
Ne luyra plus, long-temps sera sans sel,
Avec murchans, ruffiens loups odieuse,
Tous pesle mesle monstre universel.

Il limpido splendore della gioiosa pulzella,
Non brillerà più e a lungo senza sapore rimarrà,
Odiosa con mercenari, ruffiani e lupi,
Tutti stupiti dall’universal prodigio.

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