Tecniche di Nostradamus

domenica 3 maggio 2015

Capire Nostradamus

Sulle chiavi di Nostradamus ho già scritto molto in passato, sia in questo blog che nei miei libri. Nel descriverle, ho quasi sempre dato la prevalenza a quelle che riguardavano l’ordinamento delle quartine piuttosto che il metodo di lettura dei versi. Quest’ultimo è costituito da una serie di tecniche, non molte, spesso usate congiuntamente: la letteralità “parallela”, le conversioni cabalistiche, l’integrazione tra brani diversi e l’uso di un certo numero di parole in codice sono quelle principali.
Non è il caso di perderci in spiegazioni generiche che non sarebbero di alcuna utilità, se viste in astratto. Mi limito perciò a fornire degli esempi, dopo aver fatto notare che, per “letteralità parallela”, intendo una formulazione che assume due significati letterali, uno dei quali sfugge alla comprensione perché “coperto” da un altro di più immediata percezione.

Quando, ad esempio, nella quartina IX,1 Nostradamus scrive che “le lettere verranno trovate sulla tavola”, non vuole dire, come gli interpreti hanno sempre erroneamente inteso, che delle epistole verranno trovate sul tavolo della cucina o del soggiorno o di chissà dove, ma che le lettere dell’alfabeto vanno incrociate con una tavola numerica: per ogni numero della tavola bisogna trovare la lettera corretta tra quelle disponibili (vedremo subito come). Dunque, come in molti altri casi analoghi, è la gente a fraintendere ciò che in effetti Nostradamus dice esplicitamente.
Come sappiamo da tempo, a ciascuna delle lettere alfabetiche di alcune frasi in latino corrisponde una quartina. Queste lettere, e di conseguenza le quartine ad esse associate, vanno riordinate secondo la distribuzione dei numeri della tavola utilizzata per la cifratura. Una tavola che non mi sono inventato io, ma che viene indicata dal nostro amico di Salon in uno dei suoi tanti enigmi.
La quartina IX,1 ha dunque la funzione di far capire al “decifratore” cosa deve fare per mettere nel corretto ordine tutte le quartine delle centurie. La riprendo qui, anche se già analizzata nel libro “L’ultima chiave di Nostradamus”.

Dans la maison du traducteur de Bourc,
Seront les lettres trouvées sur la table,
….
….

Nella casa del traduttore di Bourc,
Le lettere verranno trovate sulla tavola

La traduzione di Bourc, cioè la conversione numerica della parola Bourc, secondo le regole cabalistiche della Gematria, fornisce il numero 24173 (per la tavola di conversione, cfr. “Nostradamus: la Cabala, i Templari, il Graal”: B=2, O=4, etc.).
Il numero 24173 non è un numero qualsiasi. Sappiamo che, nell’epistola a Enrico II, Nostradamus propone l’enigma di due cronologie bibliche, fornendo come soluzione il numero 4173. Quindi, 2 enigmi con unica soluzione 4173, cioè 2-4173.

Non può essere una coincidenza che la conversione di Bourc dia 24173 ma, se qualcuno nutre ancora dei dubbi, ricordo che la citata epistola aggiunge:

E anche con questo calcolo che ho tratto dalle sacre lettere sono circa 4173 anni.

Quindi, così come nella quartina, anche nell’epistola Nostradamus associa le “lettere” al numero 4173.
Purtroppo, come le ciliegie, ogni enigma tira l’altro. Ricordo solo che le “sacre lettere” sono le lettere che compongono le frasi in latino dell’epistola a Cesare e di quella a Enrico II.

Mettendo tutto insieme, è evidente che le lettere che il “traduttore” di Bourc deve trovare sulla tavola (numerica) sono le lettere alfabetiche delle frasi in latino:

Nella casa del traduttore di Bourc,
Le lettere verranno trovate sulla tavola

E’ chiaro a questo punto che, per capire la quartina, ho fatto ricorso 1) alla letteralità dell’espressione “le lettere saranno trovate sulla tavola”, 2) ad una conversione cabalistica della parola “Bourc”, 3) all’integrazione della spiegazione con una frase dell’epistola ad Enrico II di Francia: ben tre delle tecniche citate all’inizio.
Ovviamente, la quartina è solo un tassello di un mosaico assai più ampio, all’interno del quale essa si inserisce perfettamente in maniera organica, esauriente e coerente con tutto il resto delle istruzioni di decifrazione (frasi in latino, cronologie bibliche, etc.) trattate in altre occasioni.
Perciò, la spiegazione fornita risulta non solo adeguata al problema della decifrazione, ma è soprattutto efficace, perché senza questa quartina non avrei mai potuto sospettare che ci fosse una tavola da cercare. Grazie ad essa ho capito, ho cercato, ho trovato. Esattamente come era successo con l’equatorium rintracciato ad Oxford grazie alla parola di partenza “Carpentras”, secondo la narrazione fatta nel libro “L’ultima chiave di Nostradamus”.
Quando a un'ipotesi fa seguito un riscontro, c'è poco da dire se non prendere atto. 


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