Quando ho affrontato il tema di Fatima mi sono imposto,
come sempre, l’obbligo del rigore obiettivo. Questo significa che mi sono posto
una serie di domande, alle quali mi sono costretto da solo a dare risposta.
La prima di queste domande riguardava la possibilità che
il messaggio di Fatima fosse veramente supernaturale. La risposta è stata “ni”. Da una parte, mi sono convinto
che Lucia abbia visto e sentito qualcosa, su cui si può dibattere. Dall’altra,
mi sono convinto che il racconto che è stato fatto delle sue visioni sia stato
arricchito di fantasie e manipolazioni, per i motivi esposti nei precedenti
articoli.
La seconda domanda che mi sono posto è capire perché i
vari Papi abbiano omesso la pubblicazione della terza parte del segreto. La
risposta è che l’abbiano ritenuta poco credibile, assieme a gran parte
dell’intera vicenda, e abbiano cercato in modo maldestro di uscire
dall’imbarazzante situazione in cui la Chiesa si era sprovvedutamente ficcata
sin dalle prime manifestazioni dell’evento.
Per supportare questa tesi ho condiviso con voi alcune
argomentazioni e considerazioni logiche, che non giustificano in alcuna maniera
la presenza di un segreto apocalittico, da mantenere occulto.
Del resto, se fosse stato ritenuto vero che Lucia avesse
riferito le disposizioni della Madonna, non si spiegherebbe come mai ben otto
papi consecutivi abbiano avuto il coraggio di trasgredire un ordine del
“Principale”, lassù, comunicato da Maria.
Insomma, chi sostiene che esiste un quarto segreto
occulto o una versione apocalittica del terzo, a mio parere è clamorosamente in
errore e si attacca a indifendibili fantasie pur di avallare le sue illazioni.
Leggo, adesso, la testimonianza resa da Monsignor
Capovilla, segretario particolare di Giovanni XXIII, al processo di
canonizzazione di questo papa. In merito al terzo segreto, che Giovanni XXIII
ha voluto archiviare, Capovilla dice:
“Papa Giovanni impose il silenzio per due motivi. 1) Non
sembravagli constare tutto "de supernaturalitate rei”. 2) Non voleva arrischiare
un’interpretazione immediata mentre, nel complesso, il fenomeno Fatima, a
prescindere dalle minute precisazioni, lasciavagli prevedere sviluppi di
autentica pietà religiosa[1].
Traduco con parole mie: "non tutto sembrava soprannaturale
anche se, nel complesso e a prescindere da alcune particolarità, conteneva
elementi di genuina pietà religiosa".
Esattamente quello che vado sostenendo già da prima di
venire a conoscenza di questa testimonianza. Di fronte ad una spiegazione così
logica ed esauriente, perché mai dovremmo ricercare tesi alternative
fantascientifiche? Perché mai Mons. Capovilla dovrebbe aver mentito al processo
di canonizzazione? Perché mai le ipotesi fantareligiose dovrebbero prevalere
sulle verità storiche?
[1] Enrico
Galavotti: Processo a Papa Giovanni – Il Mulino, 2005; Antonio Socci: Il quarto
segreto di Fatima – Rizzoli, 2008.
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