Tecniche di Nostradamus

giovedì 20 novembre 2014

Quante Fatima?

Cosa c’è di vero in Fatima? Chi ha letto i precedenti articoli potrebbe pensare che io voglia ricondurre tutto alle fantasie psicopatologiche di suor Lucia. Questo è errato.

Diciamo che possono esserci tre possibilità:

- la più semplice è quella di negare tutto; questa soluzione si va a scontrare con alcuni dati di fatto obiettivi che non possono essere ignorati;
- la più ingenua è quella di accettare tutto, ignorando gravi contraddizioni narrative, storiche e teologiche;
- la più ragionevole è quella di distinguere, come alcuni autori hanno fatto, tra una Fatima I e una Fatima II.

La storia di Fatima I è costituita dalle testimonianze e dagli scritti che si concludono con le due memorie di Lucia, rispettivamente del 1935 e del 1937. La prima è sostanzialmente un ritratto della cugina Giacinta, che viene esaltata soprattutto per il suo particolare spirito di preghiera e di sacrificio. La seconda, invece, è una sommaria descrizione delle apparizioni della Madonna e delle loro ripercussioni sull’ambiente familiare e sociale dei tre veggenti.
A parte qualche vago accenno a un segreto, nessun riferimento viene fatto ai messaggi ricevuti nel corso delle apparizioni o a quelle profezie alle quali, in seguito, sarebbe stato indissolubilmente legato il mistero di Fatima.

La terza e la quarta memoria di Lucia, scritte nel 1941, aprono le porte a uno scenario del tutto nuovo, Fatima II, creando sconcerto e disorientamento tra i credenti. Non più generici inviti alla preghiera e alla penitenza, ma introduzione di nuovi temi decisamente clamorosi, quali la visione dell’inferno, la previsione di una guerra devastante, l’annientamento di nazioni, l’esaltazione del Cuore Immacolato di Maria e la richiesta di consacrazione della Russia.
Gli oppositori della buona fede di Lucia hanno buon gioco: non si capisce quale possa essere lo scopo dell’annuncio della seconda guerra mondiale, quando essa è già in atto; ci si interroga sul significato di una visione dell’inferno, che rispecchia delle rappresentazioni medievali e dantesche, coerenti col catechismo dell’epoca; ci si domanda se le nuove dirompenti rivelazioni, largamente incompatibili con il contesto storico e politico mondiale, perfino discutibili sotto il profilo teologico, non siano il frutto dell’autosuggestione di una monaca che, chiusa ormai da anni in un convento, non abbia rielaborato a modo suo gli effetti delle esperienze mistiche infantili.
Non è certamente un caso né assenza di fervore devozionale se nessun pontefice, finora, abbia voluto effettuare la consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria nei termini richiesti da Lucia.
Anziché evocare improponibili complotti, proviamo a immaginare che effetto avrebbe su di noi la consacrazione dell’Italia ad Allah da parte di un Paese islamico. Pensate che un Papa, capo religioso e capo di Stato, in piena guerra fredda, avrebbe potuto consacrare un paese ateo a Maria, contro la sua volontà? Davvero strano che la Madonna di Lucia, secondo alcuni capace di profetizzare un presunto quarto segreto ancora da scoprire, non l’abbia messo in conto.

Benché anche Fatima I includa eventi quanto meno controversi, la distinzione rispetto a Fatima II è complessivamente accettabile. Alcune sovrapposizioni derivano dal fatto che le notizie su Fatima si sono sempre accavallate senza un ordine cronologico; la stessa Lucia scriveva in maniera confusa e disordinata, e la sua narrazione è infarcita di sequenze temporali scomposte, ripetizioni di concetti, salti logici, dimenticanze, titubanze, imprecisioni e precisazioni.

Riepiloghiamo!

In linea di principio qualsiasi cattolico, a suo agio con una dottrina che contempla a pieno titolo il protagonismo di santi e veggenti, può accettare tranquillamente i contenuti di Fatima I, nei limiti dell’invito alla preghiera ed alla penitenza e fatte salve alcune particolarità. Come ha detto l’allora Card. Ratzinger nel commento teologico al terzo segreto, nell’anno 2000, il messaggio di Fatima va letto in chiave di rivelazione privata, di supporto alla fede. La rivelazione di Cristo resta unica e definitiva.

Fatima II, invece, ruota intorno a una serie di concetti inaccettabili sotto il profilo storico e politico, fortemente discutibili sotto il profilo teologico ed evangelico, tanto da essersi meritati perfino la qualifica di eretici.

Una presunta Fatima III, relativa a segreti ancora non rivelati, è totalmente incompatibile con le due precedenti fasi. In proposito, vorrei ricordare le parole di Luca (21,8):

Guardate di non lasciarvi sedurre, perché molti verranno in nome mio dicendo: “Sono io” e “Il tempo si avvicina”. Voi non seguiteli.

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