Cosa c’è di vero in Fatima? Chi
ha letto i precedenti articoli potrebbe pensare che io voglia ricondurre tutto
alle fantasie psicopatologiche di suor Lucia. Questo è errato.
Diciamo che possono esserci tre
possibilità:
- la più semplice è quella di
negare tutto; questa soluzione si va a scontrare con alcuni dati di fatto
obiettivi che non possono essere ignorati;
- la più ingenua è quella di
accettare tutto, ignorando gravi contraddizioni narrative, storiche e
teologiche;
- la più ragionevole è quella
di distinguere, come alcuni autori hanno fatto, tra una Fatima I e una Fatima
II.
La storia di Fatima I è
costituita dalle testimonianze e dagli scritti che si concludono con le due
memorie di Lucia, rispettivamente del 1935 e del 1937. La prima è sostanzialmente
un ritratto della cugina Giacinta, che viene esaltata soprattutto per il suo
particolare spirito di preghiera e di sacrificio. La seconda, invece, è una
sommaria descrizione delle apparizioni della Madonna e delle loro ripercussioni
sull’ambiente familiare e sociale dei tre veggenti.
A parte qualche vago accenno a
un segreto, nessun riferimento viene fatto ai messaggi ricevuti nel corso delle
apparizioni o a quelle profezie alle quali, in seguito, sarebbe stato
indissolubilmente legato il mistero di Fatima.
La terza e la quarta memoria di
Lucia, scritte nel 1941, aprono le porte a uno scenario del tutto nuovo, Fatima
II, creando sconcerto e disorientamento tra i credenti. Non più generici inviti
alla preghiera e alla penitenza, ma introduzione di nuovi temi decisamente
clamorosi, quali la visione dell’inferno, la previsione di una guerra
devastante, l’annientamento di nazioni, l’esaltazione del Cuore Immacolato di
Maria e la richiesta di consacrazione della Russia.
Gli oppositori della buona fede
di Lucia hanno buon gioco: non si capisce quale possa essere lo scopo
dell’annuncio della seconda guerra mondiale, quando essa è già in atto; ci si
interroga sul significato di una visione dell’inferno, che rispecchia delle
rappresentazioni medievali e dantesche, coerenti col catechismo dell’epoca; ci
si domanda se le nuove dirompenti rivelazioni, largamente incompatibili con il
contesto storico e politico mondiale, perfino discutibili sotto il profilo
teologico, non siano il frutto dell’autosuggestione di una monaca che, chiusa
ormai da anni in un convento, non abbia rielaborato a modo suo gli effetti
delle esperienze mistiche infantili.
Non è certamente un caso né
assenza di fervore devozionale se nessun pontefice, finora, abbia voluto effettuare la
consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria nei termini richiesti
da Lucia.
Anziché evocare improponibili
complotti, proviamo a immaginare che effetto avrebbe su di noi la consacrazione
dell’Italia ad Allah da parte di un Paese islamico. Pensate che un Papa, capo
religioso e capo di Stato, in piena guerra fredda, avrebbe potuto consacrare un
paese ateo a Maria, contro la sua volontà? Davvero strano che la Madonna di
Lucia, secondo alcuni capace di profetizzare un presunto quarto segreto ancora
da scoprire, non l’abbia messo in conto.
Benché anche Fatima I includa
eventi quanto meno controversi, la distinzione rispetto a Fatima II è
complessivamente accettabile. Alcune sovrapposizioni derivano dal fatto che le
notizie su Fatima si sono sempre accavallate senza un ordine cronologico; la
stessa Lucia scriveva in maniera confusa e disordinata, e la sua narrazione è
infarcita di sequenze temporali scomposte, ripetizioni di concetti, salti
logici, dimenticanze, titubanze, imprecisioni e precisazioni.
Riepiloghiamo!
In linea di principio qualsiasi
cattolico, a suo agio con una dottrina che contempla a pieno titolo il
protagonismo di santi e veggenti, può accettare tranquillamente i contenuti di
Fatima I, nei limiti dell’invito alla preghiera ed alla penitenza e fatte salve alcune particolarità. Come ha
detto l’allora Card. Ratzinger nel commento teologico al terzo segreto,
nell’anno 2000, il messaggio di Fatima va letto in chiave di rivelazione
privata, di supporto alla fede. La rivelazione di Cristo resta unica e
definitiva.
Fatima II, invece, ruota
intorno a una serie di concetti inaccettabili sotto il profilo storico e
politico, fortemente discutibili sotto il profilo teologico ed evangelico,
tanto da essersi meritati perfino la qualifica di eretici.
Una presunta Fatima III,
relativa a segreti ancora non rivelati, è totalmente incompatibile con le due
precedenti fasi. In proposito, vorrei ricordare le parole di Luca (21,8):
Guardate
di non lasciarvi sedurre, perché molti verranno in nome mio dicendo: “Sono io”
e “Il tempo si avvicina”. Voi non seguiteli.
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