Tecniche di Nostradamus

sabato 18 luglio 2015

La lapide di Domus Morozzo


Questa volta vorrei parlare della lapide della “Domus Morozzo”, nota a molti cultori di Nostradamus.
La leggenda vuole che Nostradamus, in visita a Torino, abbia soggiornato nella villa “La Vittoria”, successivamente denominata “Domus Morozzo”.

Per prevenire eventuali obiezioni, chiariamo subito che per me non esiste alcun nesso tra le iniziali di “Domus Morozzo” e la “scritta D.M.” della quartina VIII,66. Quest’ultima ha un significato cabalistico, trattato nel libro “Nostradamus: la Cabala, i Templari, il Graal”. In ogni caso, una scritta “D.M.” sta anche in cima all’epitaffio predisposto per il padre da Cesare Nostradamus. Non mi è perciò chiaro come si possa sostenere che sia stata proprio la “Domus Morozzo” a dare origine alla quartina VIII,66 senza giustificare questa affermazione con la spiegazione della quartina stessa; spiegazione che, a parte me, non risulta sia mai stata data da alcuno. Chiusa parentesi.

In memoria della visita a Torino, sarebbe stata appesa a un muro una lapide con una iscrizione sibillina e con l’indicazione dell’anno 1556 (?). In pratica, dicono alcuni, dovrebbe trattarsi di un crittogramma, cioè di una scrittura in codice, predisposto dallo stesso Nostradamus..


 1556 – Nostradamus ha alloggiato qui, dove c’è il paradiso, l’inferno, il purgatorio. Io mi chiamo la Vittoria. Chi mi onora avrà la gloria, chi mi disprezza avrà la rovina intera.


Le notizie su questa lapide sono assai incerte, tenuto anche conto che sarebbe stata vista per l’ultima volta negli anni ‘70; poi è sparita. Esiste, comunque, una foto del 1922, riprodotta sopra. Da quel che leggo, Renucio Boscolo, studioso di Nostradamus, sostiene di custodirla a casa sua.
Per completezza di informazione bisogna aggiungere che, da qualche parte, esiste anche una falsa lapide la cui foto, spacciata per originale, presenta qualche differenza rispetto a quella del 1922. Il buon senso esige che, quando si studiano oggetti antichi, bisogna andare sempre coi piedi di piombo. Lo dico perché, in linea di principio, non è corretto vedere lo zampino di Nostradamus in un oggetto che semplicemente lo menzioni. Chi ha letto il libro "L'ultima chiave" sa bene le ricerche che ho dovuto effettuare e gli indizi che ho dovuto trovare prima di proclamare l'autenticità dell'equatorium del Museo delle Scienze di Oxford.

Premetto che, di fatto, la faccenda della lapide mi interessa solo marginalmente, perché essa non fa parte degli strumenti di decifrazione che Nostradamus ha indicato uno per uno sotto forma di enigmi (differenti edizioni delle centurie, epistole, equatorium, tavola di Bourc, etc.). Ammesso che un eventuale riferimento alla lapide possa essermi sfuggito, sulla base della mia esperienza col “codice Nostradamus” mi sento di sostenere che tale riferimento dovrebbe essere di scarsa rilevanza, oltre che trovarsi in qualche opera minore non adeguatamente esaminata. Di conseguenza, posso fare due ipotesi:

- la lapide è una burla, contiene cioè un falso codice, e sarebbe sciocco sprecare del tempo per studiarla (è l’ipotesi che privilegio anche se, per il seguito, ci muoveremo sulla base dell’ipotesi di autenticità); 
- la lapide è autentica, ma il suo contenuto non offre alcun valore aggiunto rispetto alle altre chiavi; semmai, sarebbe espressione dell’abitudine di Nostradamus a duplicare informazioni già fornite altrove. Di fatto non mi serve e non ho alcun interesse, al di fuori di quella che potrebbe essere una sfida intellettuale, a spenderci settimane o mesi per tentare di decifrarla, senza peraltro alcuna garanzia di risultato. Per usare un famoso detto, secondo me “il gioco non vale la candela”.

E’ importante sottolineare che, benché la lapide presenti alcune caratteristiche compatibili con lo stile degli enigmi di Nostradamus, non è affatto difficile scovare enigmi rinascimentali con similitudini strutturali tra di loro. A quell’epoca, i crittologi si rincorrevano l’un l’altro e le loro strade si assomigliavano tutte: ad esempio, Tritemio, John Dee e Nostradamus usano dei sistemi largamente sovrapponibili; le tecniche cabalistiche di Cornelio Agrippa e quelle di Nostradamus sono identiche; il nomenclatore di Nostradamus è strutturato come quello di Lavinde; la crittografia di Leon Battista Alberti costituisce la base per i successivi sistemi di cifratura; e così via.

Premesse dunque le mie perplessità sull’origine della lapide, fornirò alcune indicazioni su come bisognerebbe procedere per cimentarsi nell’impresa di aggressione al presunto codice. E’ evidente che l’indisponibilità di una corretta soluzione non mi impedisce di considerare invalide, per la loro superficialità e per i macroscopici errori concettuali, le improvvisate soluzioni delle quali si legge in giro. La crittografia è sempre stata una scienza esatta, che non ammette alcuna forma di semplificazione o approssimazione. Le soluzioni corrette si riconoscono subito; per esclusione, si riconoscono anche quelle sbagliate…

11 commenti:

  1. la mia prima impressione è che queste frasi siano state riportate successivamente.
    prese e messe li in modo disordinato, e lo si evince dalle rime.
    Quindi se c'è un codice prima va riordinata la punteggiatura e poi va applicata la decifrazione sulla nuova sintassi.

    In ogni caso pare o volontariamente o meno appaiono scritte in modo disordinato

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  2. ISS6 potrebbe nascondere il codice di decifrazione, cioè l'ordine delle parole o delle lettere che compogono il messaggio eventualmente mimetizzato.

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    1. Più o meno questa è la mia posizione, che chiarirò negli articoli che seguiranno.

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  3. o forse, stupidata, chiarisco subito...
    ISS6 = data nella quale c'è il bivio tra una strada e l'altra, tra la gloria e la rovina.
    6 = 2016?
    IS= ISIS?

    so che è una stupidaggine, anche perchè c'è un conflitto di interessi con il nostro vivere comune quotidiano, che non dovrebbe esserci quando si tenta di tradurre per non esserne influenzati.

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  4. Tre sono le strade, paradiso, inferno, purgatorio.
    Nostradamous si chiama vittoria, per chi lo onora(paradiso), mentre chi lo disprezza avrà la rovina(inferno)

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  5. Ulteriore stupidaggine :
    questo messaggio è fatto con parole che provengono anche dal dialetto provenzale, e se queste parole non fossero state scritte a caso?

    Cioè tra le stesse in provenzale e quelle in lingua francese potrebbero esserci delle differenze, chessò una lettera in piu ad esempio, è tipo come nella settimana enigmistica che salta fuori una o due parole dopo aver cerchiato le varie combinazioni.

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    1. Può darsi che lei abbia ragione. Anche quello delle lettere è un tema che affronterò nei prossimi articoli. Se davvero abbiamo a che fare con un crittogramma, il problema va osservato sotto ogni angolazione.

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  6. Altra stupidaggine :
    chi onora questa scritta(cioè chi la risolve) avrà la vittoria

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  7. Il sesto senso mi dice che

    "IE MA PELLE" va spostato due righe sopra, cioè all'inizio e diventerebbe :
    IE MA PELLE NOSTRE DAMVS

    "OVRA" va spostato anch'esso due righe sopra sostituendo "IE MA PELLE" e si leggerebbe :
    "OVRA LA LA VICTOIRE"

    Ma anche queste probabilmente sono stupidate

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  8. Un tipo su un sito ha scritto questo :
    ""Era l’anno posto in alto al centro della lapide il codice d’entrata. Così come era inciso permetteva di estrapolare le lettere e gli spazi in maniera ritmata e cadenzata. Personalmente non mi sono mai chiesto, e non lo saprò mai, se anche l’autore del libro fosse arrivato alla stessa soluzione. Fatto sta che uscirono un insieme di lettere apparentemente confuse e incomprensibili: era un lungo anagramma di senso compiuto ma con un significato oscuro.

    Ecco il testo:

    “ESAMINA PRESTO RIMA CHIUSA NELL’ISOLA DEL DRAGO,COLLIRIO, GERLE, PERGAMENA”.

    - See more at: http://appuntiitaliani.com/nostradamus-ed-anagrammi/#sthash.2AZRKye6.dpuf""

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  9. la lettera "S" sulla data potrebbe significare anche :

    70 ---> S (raro) septuaginta (è raro in quanto piu comune era LXX)

    Oppure :
    Codex Sinaiticus (S) ---> un codice dei settanta

    Probabilmente sono le solite stupidate.

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