Tecniche di Nostradamus

sabato 14 giugno 2014

Graal: storia e mito (4)

Il mito del Graal, abbiamo detto, è un mito molto antico che, nel corso dei millenni, ha perso la sua identità, diventando molte cose ed assumendo le forme più disparate. Soprattutto, si è cristianizzato. La stessa metamorfosi della parola “Gral” in “Graal” non è quasi certamente casuale. Prima di studiarla, cerchiamo di capire come possa essere avvenuta questa cristianizzazione, un fenomeno che sembra in qualche modo legato alle vicende dei Cavalieri Templari, adoratori di Baphomet.

In Terra Santa, questi monaci guerrieri vengono a contatto con la cultura islamica e si accorgono di non avere a che fare con rozzi beduini, ma con gente illuminata, alle cui conoscenze l’occidente deve moltissimo. Il Sufismo, in particolare, altro non è se non quella via di ricerca interiore che, al di là delle sue specificità culturali e locali, costituisce fattore comune di tutte le forme di autorealizzazione spirituale: esattamente quel millenario segreto noto anche in Estremo Oriente e che, in occidente, prenderà il nome di Graal.
Contemporaneamente, i Templari prendono contatto con la cabala ebraica che custodisce il medesimo segreto e che, con il suo albero della vita, rende più accessibile alla mentalità occidentale lo spirito della ricerca interiore. Il fatto stesso che questo albero coi suoi sette livelli (Malkuth, Yesod, Hod e Netzach, Tiphareth, Geburah e Chesed, Binah e Chokmah, Kether) possa essere disegnato rende in qualche modo visibile e comprensibile il percorso di crescita. Non sfugge certamente il parallelo con il corpo spirituale indù e i suoi sette chakra. Forse è proprio l’albero della vita, e non i chakra, che Arnoldo Wion ha in mente quando dà alle stampe la sua profezia dei Papi, attribuendola a Malachia; non lo sapremo mai, ma il risultato non cambia (cfr. Malachia: la profezia dei papi).
Imbevuti di queste dottrine, i Templari diventano adoratori della conoscenza e, rispettando i rituali crittografici di tutte le scienze occulte, le cambiano nome, chiamandola “Baphomet”.
Il “segreto” è spiegato nel mio libro “Nostradamus: la Cabala, i Templari, il Graal”. Lo riepilogo sinteticamente.
Un’antica tecnica cabalistica (Atbash) prevede la sostituzione della prima lettera dell’alfabeto ebraico con l’ultima, della seconda con la penultima e così via.
Ricordando che la scrittura ebraica procede da destra verso sinistra, la parola "Baphomet" viene scritta come:

tav mem vav pe beit
T    M    O    Ph    B
(B Ph O M T = Baphomet)

L’applicazione del cifrario Atbash richiede la sostituzione della lettera “tav” con la lettera “aleph”, della “mem” con la “yod”, della “vav” con la “pe”, della “pe” con la “vav”, della “beit” con la “shin”. In tal modo, sempre da destra verso sinistra, si ottiene:

aleph yod pe vav shin
A    I    Ph    O    Sh
(Sh O Ph I A = Sophia)

I Templari, quindi, sarebbero stati degli gnostici, adoratori della “Sophia”, cioè della “Sapienza”.

…segue…

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