Abbiamo accennato a quella
bella gente che popola l’Università di Parigi ai tempi del nostro racconto.
Bene! Che fa questa gente?
Decide che Bonifacio IX (papa romano) è stato eletto da cardinali illegittimi,
nominati da un papa illegittimo, che non potevano indire un conclave legittimo.
Perciò, Bonifacio IX deve
andare via. Per non far torto a nessuno, e per dimostrare che loro stessi,
nonostante la loro umile saggezza, sono al di sopra della Chiesa, i teologi parigini decidono che
anche Clemente VII (papa avignonese) deve andar via. Si faccia poi un nuovo
concilio e si elegga un nuovo papa.
La decisione viene comunicata
al giovane re pazzo Carlo VI, che dapprima la respinge e poi, convinto dal
tutore Filippo l’Ardito, la ratifica. Una delegazione si presenta a Clemente
VII che strilla, minaccia, dà di testa, rifiuta di lasciare. Lui è il vicario
di Cristo! Come ci si permette di mandarlo a casa?
E’ consentito perfino
crocifiggere Cristo, ma il suo vicario non si tocca, parbleu (perbacco)! Una
cosa inaudita! Di lì a poco, divorato
dalla collera, Clemente VII rende l’anima a Dio. A dire il vero, a chi abbia
reso l’anima non lo so per certo.
Fuori uno, direte! Adesso tocca
a Bonifacio IX. Eh no! Troppo facile! Non è così che funzionano le vicende
umane. Se non hanno un papa da contrapporgli, come faranno i teologi francesi a
costringere Bonifacio IX ad abdicare? Le loro menti già machiavelliche, anche
se Machiavelli non è ancora nato, hanno bisogno di una merce di scambio: un
papa da eleggere, a condizione che sin dal momento dell’accettazione si impegni
ad abdicare quando glielo si chiederà.
Così, mani congiunte e anello
bene in vista, in cantilenante corteo, rigorosamente rispettosi delle formule
di rito, i cardinali si chiudono in conclave.
Qui la faccio breve, per non
annoiare con i bizantinismi ai quali si è fatto ricorso per arrivare a una
decisione. Per dirne una, si è pensato perfino di eleggere Bonifacio IX,
legittimando di fatto la sua posizione romana. Si è però concluso che, perché
egli potesse essere eletto, bisognava che un papa gli togliesse la scomunica
che gli era stata lanciata da Clemente VII. Quindi, per eleggere Bonifacio IX,
bisognava comunque eleggere prima il successore di Clemente VII, che togliesse
la scomunica a Bonifacio IX e che poi si dimettesse per consentire di
rieleggere lo stesso Bonifacio IX. Elementare, Watson!
Alla fine, la scelta cade
sull’ambizioso Pedro de Luna, cardinale di Aragona, che assume il nome di
Benedetto XIII e giura sul Vangelo in merito alla sua disponibilità a
rinunciare. Invece, nessuno riuscirà mai a togliergli il seggio, ad eccezione
di sorella Morte, sopraggiunta alla veneranda età di 99 anni (del papa, non
della morte), dopo 29 anni di pontificato. Non riesce a sloggiarlo la
sottrazione di obbedienza pubblicata dal re nel 1398, a seguito della decisione
del sinodo francese; non riesce a sloggiarlo l’assedio militare del suo palazzo
di Avignone; non lo sloggia la decisione del concilio di Costanza, la cui
autorità non verrà mai riconosciuta da Benedetto XIII.
… segue…
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