Tecniche di Nostradamus

mercoledì 11 giugno 2014

Papi e vaticinia (seguito)

Ho l’impressione di essermi ficcato nella parentesi della parentesi della parentesi di non so quante parentesi. Ma gli intrecci sono tanti e una cosa tira l’altra.
Da quando studio le profezie e fatto salvo ciò che segue, non ne ho mai trovata una, dicasi una, neanche biblica, che possa essere oggettivamente considerata veritiera: o è sbagliata, o è incomprensibile, o è adattata, o è stata redatta post eventum.

Pierre d’Ailly (1350-1420) è stato autore di un’enciclopedia geografica, la “Imago Mundi”, studiata da Cristoforo Colombo in preparazione della sua impresa.
A me il personaggio interessa in modo particolare perché ha scritto le uniche profezie alla cui precisione non riesco a dare una spiegazione convincente, se non attribuendole al caso. E questo non mi piace, perché il rifugio nel “caso” è l’ultima chance per giustificare, senza spiegare, quello che non si capisce. Tra l’altro, una sua profezia è poi stata ripresa papale papale da Richard Roussat e, un po’ modificata, da Nostradamus, che era bravissimo, geniale, lo ammiro per alcuni aspetti ai quali sto dedicando gran parte della mia vita, ma di suo non prevedeva neanche il tempo da lì a un’ora.
Nella "Concordantia astronomie cum theologia", d'Ailly ha previsto per il 1789 "numerose e straordinarie alterazioni e mutazioni nel mondo, soprattutto per quanto riguarda le leggi e le sette".
Sappiamo bene che uno degli eventi più notevoli che la storia ricordi si è verificato proprio nel 1789, anno della presa della Bastiglia e dell'inizio della Rivoluzione francese. Si può sicuramente convenire che si sia trattato di una svolta epocale non solo per la Francia ma, per i suoi effetti, anche per l'intera umanità. Troppo precisa la data e troppo precisi gli eventi, previsti 400 anni prima!
Sicuramente è stato un caso, però resta il fatto che nel 1418, nel “De persecutionibus ecclesiae”, si è ripetuto: “è probabile che, prima che siano trascorsi cento anni da ora, si produca una grande alterazione nelle leggi e nelle sette, particolarmente riguardo alla legge della Chiesa di Gesù Cristo”. Ebbene nel 1517, 99 anni dopo, giusto un anno «prima che fossero trascorsi cent'anni», Lutero dava inizio alla Riforma protestante; una rivoluzione rivolta in particolare alle leggi della Chiesa.

Chiusa parentesi…. Anzi no, aspettate un attimo.

Tra gli eminenti parrucconi dell’Università di Parigi, con tonache nere, enormi colletti bianchi e cappelli ridicoli, fronte unta di materia grigia che trasuda da tutti i pori, c’è anche Pierre Cauchon che, qualche anno dopo, sarà a capo del processo che condurrà al rogo Giovanna d’Arco.
Insomma, tutta gente semplice, umile, timorata di Dio, che non conosce la parola “ipocrisia”. Avete presente, ancora una volta, i nostri politicanti? Ecco… possiamo fare un confronto giusto per avere un’idea, tenendo conto che i nostri, oggi, sono perfino peggio.
Chiusa la parentesi. Davvero, questa volta!

…segue…

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