Ne sotterra tanti, Benedetto
XIII. Morto nel 1404 Bonifacio IX (immagine 20 dei “Vaticinia di Nostradamus”),
vengono eletti, in successione, Innocenzo VII (immagine 21 dei vaticinia) e
Gregorio XII (immagine 22 dei vaticinia). In effetti, in quanto eletti da
cardinali illegittimi, nominati a catena dai successori illegittimi
dell’illegittimo Urbano VI, questi papi dovrebbero essere antipapi, mentre
l’antipapa spergiuro Benedetto XIII, l’immortale, dovrebbe essere il vero papa.
La storia, però, ha deciso al contrario.
La matassa è ormai così
intricata che nessuno riesce a scioglierla. Benedetto XIII non può più contare
su nessuno. Comincia a vagare di porto in porto in cerca di alleanze. Le galere
(le navi, non le prigioni) diventano la sua casa: lo chiamano “il papa del
mare”.
Per fare un po’ di
pulizia, nel 1409 un autoconvocato
concilio di Pisa destituisce sia Benedetto XIII che Gregorio XII. E’ solo un
atto di forza, accompagnato da qualche borsa piena di monete d’oro per ungere
qualche coscienza, visto che in effetti nessuno ci capisce più niente.
Subito dopo, si riunisce un
conclave dal quale esce papa Alessandro V, oggi considerato antipapa. Eminenza
grigia di tutta la congiura è il cardinale Baldassarre Cossa, il futuro
Giovanni XXIII, che non è né prete e né, tanto meno, vescovo. Intanto comincia
a preparare il terreno per se stesso.
Naturalmente, nessuno accetta la decisione del concilio e, così, i
papi e gli antipapi diventano tre (Benedetto XIII, Gregorio XII e Alessandro
V). Dov’è l’asso… dov’è l’asso? Sono sicuro che proprio allora nacque il gioco
delle tre carte.
Il vignettista dei vaticinia di
Nostradamus li ricorda così (immagine 23):
Poiché il senso della misura
non è da tutti, History Channel e Ottavio Cesare Ramotti (the highly
speculative italian writer Ottavio Cesare Ramotti, per dirla con Wikipedia,
versione inglese) ci “spiegano” che Nostradamus, ossessionato dalle “visioni”
della futura rivoluzione francese (adesso capisco perché era sempre così
irritabile con la moglie Anne) con questa immagine avrebbe inteso rappresentare
l’uso della ghigliottina (la lama impugnata da una mano) per la decapitazione
del re Luigi XVI e della regina Maria Antonietta. Personalmente non vedo bene
la regina, mentre mi sembra di vedere, al centro, il busto di un monaco;
bisogna che mi rassegni a inforcare gli occhiali che l’oculista mi ha
prescritto.
Vedo però che quest’altra
immagine, dalla quale il vignettista dei vaticinia di Nostradamus potrebbe aver
copiato senza probabilmente capire, dà la rappresentazione autentica.
La lama non è una lama, ma una
luna, simbolo del cognome di Benedetto XIII (Pedro de Luna). E uno.
La scritta in alto dice:
“Dominus Petrus de Candia [cognome di Alessandro V] deinde Alexander V papa”.
Alessandro V, che proviene dall’ordine dei francescani, è la figura del monaco
che sta in mezzo. Meno male, non è la mia cattiva vista che mi fa vedere un
frate anziché la regina di Francia. E due.
L’ultimo è Gregorio XII, il
papa “romano”, il papa-re (con la corona), in opposizione al papa di Avignone.
E tre.
…segue…
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