Tecniche di Nostradamus

lunedì 23 giugno 2014

Papi e vaticinia (seguito)

Ne sotterra tanti, Benedetto XIII. Morto nel 1404 Bonifacio IX (immagine 20 dei “Vaticinia di Nostradamus”), vengono eletti, in successione, Innocenzo VII (immagine 21 dei vaticinia) e Gregorio XII (immagine 22 dei vaticinia). In effetti, in quanto eletti da cardinali illegittimi, nominati a catena dai successori illegittimi dell’illegittimo Urbano VI, questi papi dovrebbero essere antipapi, mentre l’antipapa spergiuro Benedetto XIII, l’immortale, dovrebbe essere il vero papa. La storia, però, ha deciso al contrario.

La matassa è ormai così intricata che nessuno riesce a scioglierla. Benedetto XIII non può più contare su nessuno. Comincia a vagare di porto in porto in cerca di alleanze. Le galere (le navi, non le prigioni) diventano la sua casa: lo chiamano “il papa del mare”.

Per fare un po’ di pulizia,  nel 1409 un autoconvocato concilio di Pisa destituisce sia Benedetto XIII che Gregorio XII. E’ solo un atto di forza, accompagnato da qualche borsa piena di monete d’oro per ungere qualche coscienza, visto che in effetti nessuno ci capisce più niente.
Subito dopo, si riunisce un conclave dal quale esce papa Alessandro V, oggi considerato antipapa. Eminenza grigia di tutta la congiura è il cardinale Baldassarre Cossa, il futuro Giovanni XXIII, che non è né prete e né, tanto meno, vescovo. Intanto comincia a preparare il terreno per se stesso.
Naturalmente, nessuno  accetta la decisione del concilio e, così, i papi e gli antipapi diventano tre (Benedetto XIII, Gregorio XII e Alessandro V). Dov’è l’asso… dov’è l’asso? Sono sicuro che proprio allora nacque il gioco delle tre carte.
Il vignettista dei vaticinia di Nostradamus li ricorda così (immagine 23):



Poiché il senso della misura non è da tutti, History Channel e Ottavio Cesare Ramotti (the highly speculative italian writer Ottavio Cesare Ramotti, per dirla con Wikipedia, versione inglese) ci “spiegano” che Nostradamus, ossessionato dalle “visioni” della futura rivoluzione francese (adesso capisco perché era sempre così irritabile con la moglie Anne) con questa immagine avrebbe inteso rappresentare l’uso della ghigliottina (la lama impugnata da una mano) per la decapitazione del re Luigi XVI e della regina Maria Antonietta. Personalmente non vedo bene la regina, mentre mi sembra di vedere, al centro, il busto di un monaco; bisogna che mi rassegni a inforcare gli occhiali che l’oculista mi ha prescritto.

Vedo però che quest’altra immagine, dalla quale il vignettista dei vaticinia di Nostradamus potrebbe aver copiato senza probabilmente capire, dà la rappresentazione autentica.


La lama non è una lama, ma una luna, simbolo del cognome di Benedetto XIII (Pedro de Luna). E uno.
La scritta in alto dice: “Dominus Petrus de Candia [cognome di Alessandro V] deinde Alexander V papa”. Alessandro V, che proviene dall’ordine dei francescani, è la figura del monaco che sta in mezzo. Meno male, non è la mia cattiva vista che mi fa vedere un frate anziché la regina di Francia. E due.
L’ultimo è Gregorio XII, il papa “romano”, il papa-re (con la corona), in opposizione al papa di Avignone. E tre.

…segue…

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