Tecniche di Nostradamus

martedì 15 luglio 2014

Graal: storia e mito (9)

Siamo arrivati quasi alla fine del viaggio che ci siamo prefissi, prendendo spunto dalla leggenda di San Lorenzo, sul quale ci dobbiamo ancora soffermare.
Non ho la pretesa di avere svelato il segreto del Graal, il cui fascino sta proprio nella sua ambiguità e nella sua capacità di sollevare dubbi e interrogativi ai quali ognuno può dare le risposte che preferisce.
Secondo la tesi qui sostenuta, il Graal non è certamente un oggetto. E’ invece l’ineffabile esperienza estatica “conquistata” da mistici e santi di ogni epoca e di ogni cultura che, attraverso il fuoco interiore di un impegno incessante, giungono alle radici della loro origine e della loro natura.
Proprio in quel “conquistata” sta la differenza con analoghe esperienze mistiche spontanee, legate più a una visione religiosa dell’esistenza che alle capacità personali di rigenerazione spirituale. Non che il Graal sia necessariamente avulso dalla fede religiosa, ma quest’ultima assume eventualmente il ruolo di contesto, all’interno del quale si svolge l’autonomo processo di crescita. Se vogliamo, il Graal è tutto tranne che “grazia” generosamente concessa dall’Alto. E’ invece il pane (spirituale) che ci si guadagna con il sudore della fronte.
Nello scenario graalico cristiano, il Cristo che salva è un Cristo sofferente (Amfortas, zio di Parzival) che, pur tracciando la via, esige un’attiva partecipazione alla lotta contro il male (le infinite battaglie di Parzival).

In chiave simbolica, il Graal è la visione mistica di Dante, al termine del suo viaggio attraverso gli stati dell’oltretomba; è il segreto dell’immortalità per la cui ricerca l’eroe sumero  Gilgamesh intraprende un lungo ed avventuroso viaggio; è l’espiazione delle proprie colpe da parte di Ercole, attraverso le mitiche dodici fatiche. Secondo Otto Rahn, il Graal è anche il Vello d’oro degli Argonauti la cui nave, al termine dell’impresa, viene portata per incantesimo tra gli astri della Via Lattea, dove si rivela la natura luminosa del Dio eterno.

Riletta in questa chiave, l’avventura di Parzival, cavaliere del Graal, trova un perfetto parallelismo nell’esperienza allegorica di Arjuna che, nella Baghavad Gita, il dio Krishna incita al combattimento. Più in generale, trova un contesto appropriato nel Karma yoga, o via dell’azione degli yogi indù, e nella via del Tao dei saggi cinesi.

…segue…

Nessun commento:

Posta un commento