Tecniche di Nostradamus

mercoledì 2 luglio 2014

Graal: storia e mito (7)

La Gematria è una tecnica cabalistica che, secondo una definizione un po’ “strapazzata” ma semplice, studia le relazioni tra le parole e i corrispondenti valori numerici.
Ci sono diverse forme di associazione (cfr. “Nostradamus: la Cabala, i Templari, il Graal”), una delle quali fa corrispondere a ciascuna lettera il suo numero di posizione nell’alfabeto, eventualmente ricondotto a un’unica cifra attraverso la somma dei suoi elementi; ad esempio il numero 16 (lettera “R”) diventa 7 (1+6).
Scopriamo così che alla parola G-R-A-L corrisponde il numero 7-7-1-1 (per il seguito 77-11), mentre alla parola G-R-A-A-L corrisponde il numero 7-7-1-1-1 (per il seguito 77-111).
Nella Cabala, ma anche nella numerologia ordinaria, ogni numero ha un proprio significato; tale significato ne esce rafforzato se il numero è doppio, intendendo per doppio non la moltiplicazione per due ma la rappresentazione con due cifre uguali (11, 22, 33 etc.).
Naturalmente c’è gente che riversa una grande fede nel ruolo mistico dei numeri, mentre altri considerano questo atteggiamento come espressione di grande superstizione. Non lasciamoci vincere dalla tentazione di schierarci; a noi non importa credere o meno, ma semplicemente sapere che esiste questo tipo di tradizione e che in essa potremmo trovare la fonte delle parole “Gral” e “Graal”. Andiamo perciò a scoprire il significato dei numeri 7 e 1 sia nella loro forma semplice che nelle forme 77, 11 e 111.
Il sette è un numero mistico che si ritrova in tutte le culture e tradizioni religiose. Secondo Agrippa, noto esoterista e cabalista vissuto a cavallo del 1500 (Nostradamus lo cita in due quartine, sempre fraintese: VI,4 e VI,91), il sette è il numero che rappresenta l’uomo perfetto, inteso come corpo e anima; per questa ragione, viene considerato come numero dell’introspezione e della completezza. E’ il numero della via che l’uomo deve percorrere per raggiungere la piena consapevolezza di sé. Il 77, il 7 raddoppiato, rafforza il concetto.
In chiave di lettura cristiana, che sostituisce alla realizzazione autonoma ed autosufficiente una salvezza cristocentrica, il 77 diventa il numero dell’espiazione e della purgazione dai peccati. Nel “De consensu evangelistarum” (Libro II, cap. IV, par. 13), S. Agostino scrive :

…si conclude che l’insieme di tutti i peccati raggiunge la somma di settantasette, che è il numero undici moltiplicato per sette. Nell’ambito di questo numero avviene la completa remissione dei peccati.

Se il numero sette rappresenta la via, il percorso di crescita spirituale e di purificazione, il numero uno è l’obiettivo finale: l’integrazione nell’unità trascendente; la fusione con l’Assoluto. L’uno è appunto il numero che non può essere diviso, ma col quale si formano tutti gli altri numeri; è il principio divino, dal quale scaturisce ogni essere ed al quale ogni essere deve tornare.
Il suo “doppio” (l’11) rafforza il significato originario assumendo quello di piena e totale illuminazione, oltre i limiti della comprensione umana.
In chiave di lettura cristiana, lo stesso ruolo viene svolto dal 111, “i tre uno”, la trinità nell’unità: la visione mistica di Dante, erede del graalismo cataro-templare, al termine del suo viaggio.

…segue…

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