Tecniche di Nostradamus

giovedì 18 giugno 2015

Codice o profezie?

Ci risiamo. Il blog non mi accetta la risposta ad un commento del post sottostante, perché troppo lunga. Che ci posso fare se sono prolisso?
La riporto qui.


Allora mi tolga una curiosità: é sua intenzione rivelare quale sia il messaggio che Nostradamus intendeva far attraversare i secoli e chi sarebbe il destinatario?
Questo é quello che ho letto in un suo articolo, anche se non ricordo quale.

Non dico che il Nostradamus faceva prima a mettere un papiro in bottiglia però confesso che mi é difficile capire la necessità di mettere su quell'insieme di apparente ambaradan che sono le centurie.

Seguo con distaccato interesse il suo blog come quello di un tale che si firma Remox. Siete entrambi due gentlemen con un differente metodo interpretativo a cui vi attenete.
Non esprimo giudizi di merito, però ammetto di essere incuriosito su chi alla fine avrà ben interpretato il Nostradamus.
Ammesso e non concesso che sarò ancora in vita per vederne la fine.


Una cosa alla volta. Cominciamo col destinatario e col contenuto del messaggio.
Nostradamus non sa chi è il destinatario. Come potrebbe saperlo? Lui spera che colui che ha “certe” caratteristiche dinastiche vi si possa riconoscere. Nulla di esoterico, intendiamoci. Nostradamus ragionava con degli schemi e con dei parametri del suo tempo.
In un certo senso, alla trasmissione di questo messaggio è applicabile lo stesso ragionamento che Umberto Eco fa nel “Pendolo di Foucault”, anche se il ragionamento di Eco non riguarda Nostradamus.
Io non sono un interprete, anche se a volte sconfino. Mi limito a decodificare le Centurie. Mi pare di avere già scritto che ogni quartina richiede studio, ricerche, verifiche. A volte mi ci occorrono mesi per venirne a capo. Il codice riguarda l’ordinamento delle quartine, le conversioni cabalistiche, il dizionario di Nostradamus/Lavinde. Questo non basta, perché poi occorre riferire la “traduzione” a un fatto storico. Per capire la quartina sulla “Luna crescente” mi sono dovuto studiare tutta la storia di Renato d’Angiò.
Per capire la quartina sull’astrolabio di Carpentras ho dovuto convincere noti studiosi di oggetti medioevali a darmi il loro aiuto.
Per trovare il libro di Avignone ho chiesto aiuto a un bravo bibliofilo. E così via.
Ho una certa età; non so se riuscirò mai in una lettura completa delle Centurie. Solo allora potrò dire se avrò veramente capito il contenuto del messaggio. Per il momento ho solo alcuni pezzi del mosaico e preferisco tenerli per me.

Punto due: il sistema delle Centurie ricalca le abitudini di quei tempi. Prendasi Tritemio con la sua Poligrafia, Malachia con le sue profezie sui Papi, Dante con la Divina Commedia, John Dee con i suoi Angeli; la stessa letteratura “originale” sul Graal è una cosa simile. A noi sembra chissà cosa, ma è così che si faceva nel tardo Medioevo e nel Rinascimento. Un comportamento assolutamente normale.
La sua difficoltà a capire la necessità di quell’ambaradan si scontra con un dato di fatto, del quale deve necessariamente prendere atto. Quale che creda sia lo scopo, le Centurie esistono. In fondo, è lo stesso principio antropico della cosmologia.

Non so chi sia Remox; magari farò qualche ricerca. Io so solo di essere quel pazzo che va contromano in autostrada e, in quanto pazzo, credo che ad essere contromano siano gli altri.
Per quel che riguarda me, non ha bisogno di aspettare la fine. Guardi la soluzione dell’enigma del 14 marzo 1557; quella dell’enigma della cometa; quella della “Chiave corrispondente al nome Caesar Nostradamus Chiren”; quella del ritrovamento dell’equatorium di Nostradamus, certificato dal Museo della Scienza di Oxford; quello delle profezie che terminano nell’anno 7000 o nel 3797; quello delle Centurie che completano il migliaio; conti le lettere delle frasi latine e veda se corrispondono al numero 1242 dell’epistola a Enrico II. Legga uno qualsiasi dei miei libri. E potrei proseguire con le citazioni.
Se, dopo tutto questo, non si convince che ho ritrovato il codice di Nostradamus, allora non si convincerà mai più. Nello stesso tempo, non credo che si farà mai convincere da chi predica profezie delle quali è impossibile verificare “obiettivamente” un qualsiasi riscontro. Dopo quasi 500 anni, che cosa occorre per decretare il fallimento di quel metodo?

Per convincerla, potrei perfino mostrarle la “tavola di Bourc” o sciogliere il falso storico preannunciato nel mio libro “Il vero codice di Nostradamus”. Lo avrei fatto già da tempo, se avessi riscontrato interesse. In queste condizioni, però, preferisco non distribuire le famose perle del Vangelo.

2 commenti:

  1. Quali sarebbero sarebbero le perle? Se si hanno prove tangibili si parli altrimenti si dica chiaramente che sono supposizioni personali. Tutti quelli che hanno provato a interpretare Nostradamus hanno sempre avuto problemi a mettere delle perle sul tavolo

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  2. Mi pare di non averla mai letta in questo blog. Lasci alle persone la libertà di fare le proprie scelte. Se lei è interessato, ha già a disposizione molti spunti di verifica in quasi tutti i miei post su Nostradamus. Tra l'altro, nell'altro post ho fatto un elenco di alcuni di questi spunti. Perciò, li verifichi, prima di dirmi ciò che devo o non devo fare. Mi dica, sulla base di quegli spunti, se ha bisogno di chiarimenti. Mi dia, lei per primo, la dimostrazione che la sua non è solo curiosità ma vero interesse. Mi dia una motivazione a discutere.
    Questo è esattamente ciò che intendevo con" mancanza di interesse".
    Se uno è "veramente" interessato, legge, studia, approfondisce, e poi chiede. Insomma, fa anche la sua parte, non le pare?

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