Ci risiamo. Il blog non mi accetta la risposta ad un commento del post sottostante, perché troppo lunga. Che ci posso fare se sono prolisso?
La riporto qui.
Allora mi tolga una curiosità: é sua intenzione rivelare
quale sia il messaggio che Nostradamus intendeva far attraversare i secoli e
chi sarebbe il destinatario?
Questo é quello che ho letto in un suo articolo, anche se non ricordo quale.
Non dico che il Nostradamus faceva prima a mettere un papiro in bottiglia però
confesso che mi é difficile capire la necessità di mettere su quell'insieme di
apparente ambaradan che sono le centurie.
Seguo con distaccato interesse il suo blog come quello di un tale che si firma Remox. Siete entrambi due gentlemen con un differente metodo interpretativo a cui vi attenete.
Non esprimo giudizi di merito, però ammetto di essere incuriosito su chi alla fine avrà ben interpretato il Nostradamus.
Seguo con distaccato interesse il suo blog come quello di un tale che si firma Remox. Siete entrambi due gentlemen con un differente metodo interpretativo a cui vi attenete.
Non esprimo giudizi di merito, però ammetto di essere incuriosito su chi alla fine avrà ben interpretato il Nostradamus.
Ammesso e non concesso che sarò
ancora in vita per vederne la fine.
Una cosa alla volta. Cominciamo
col destinatario e col contenuto del messaggio.
Nostradamus non sa chi è il
destinatario. Come potrebbe saperlo? Lui spera che colui che ha “certe”
caratteristiche dinastiche vi si possa riconoscere. Nulla di esoterico,
intendiamoci. Nostradamus ragionava con degli schemi e con dei parametri del
suo tempo.
In un certo senso, alla
trasmissione di questo messaggio è applicabile lo stesso ragionamento che
Umberto Eco fa nel “Pendolo di Foucault”, anche se il ragionamento di Eco non
riguarda Nostradamus.
Io non sono un interprete, anche
se a volte sconfino. Mi limito a decodificare le Centurie. Mi pare di avere già
scritto che ogni quartina richiede studio, ricerche, verifiche. A volte mi ci
occorrono mesi per venirne a capo. Il codice riguarda l’ordinamento delle
quartine, le conversioni cabalistiche, il dizionario di Nostradamus/Lavinde. Questo
non basta, perché poi occorre riferire la “traduzione” a un fatto storico. Per
capire la quartina sulla “Luna crescente” mi sono dovuto studiare tutta la
storia di Renato d’Angiò.
Per capire la quartina sull’astrolabio
di Carpentras ho dovuto convincere noti studiosi di oggetti medioevali a darmi
il loro aiuto.
Per trovare il libro di Avignone ho
chiesto aiuto a un bravo bibliofilo. E così via.
Ho una certa età; non so se
riuscirò mai in una lettura completa delle Centurie. Solo allora potrò dire se
avrò veramente capito il contenuto del messaggio. Per il momento ho solo alcuni
pezzi del mosaico e preferisco tenerli per me.
Punto due: il sistema delle
Centurie ricalca le abitudini di quei tempi. Prendasi Tritemio con la sua
Poligrafia, Malachia con le sue profezie sui Papi, Dante con la Divina
Commedia, John Dee con i suoi Angeli; la stessa letteratura “originale” sul
Graal è una cosa simile. A noi sembra chissà cosa, ma è così che si faceva nel
tardo Medioevo e nel Rinascimento. Un comportamento assolutamente normale.
La sua difficoltà a capire la
necessità di quell’ambaradan si scontra con un dato di fatto, del quale deve
necessariamente prendere atto. Quale che creda sia lo scopo, le Centurie
esistono. In fondo, è lo stesso principio antropico della cosmologia.
Non so chi sia Remox; magari farò
qualche ricerca. Io so solo di essere quel pazzo che va contromano in
autostrada e, in quanto pazzo, credo che ad essere contromano siano gli altri.
Per quel che riguarda me, non ha
bisogno di aspettare la fine. Guardi la soluzione dell’enigma del 14 marzo
1557; quella dell’enigma della cometa; quella della “Chiave corrispondente al
nome Caesar Nostradamus Chiren”; quella del ritrovamento dell’equatorium di
Nostradamus, certificato dal Museo della Scienza di Oxford; quello delle
profezie che terminano nell’anno 7000 o nel 3797; quello delle Centurie che
completano il migliaio; conti le lettere delle frasi latine e veda se corrispondono
al numero 1242 dell’epistola a Enrico II. Legga uno qualsiasi dei miei libri. E
potrei proseguire con le citazioni.
Se, dopo tutto questo, non si
convince che ho ritrovato il codice di Nostradamus, allora non si convincerà
mai più. Nello stesso tempo, non credo che si farà mai convincere da chi
predica profezie delle quali è impossibile verificare “obiettivamente” un
qualsiasi riscontro. Dopo quasi 500 anni, che cosa occorre per decretare il
fallimento di quel metodo?
Per convincerla, potrei perfino mostrarle la “tavola di Bourc” o sciogliere il
falso storico preannunciato nel mio libro “Il vero codice di Nostradamus”. Lo
avrei fatto già da tempo, se avessi riscontrato interesse. In queste
condizioni, però, preferisco non distribuire le famose perle del Vangelo.
Quali sarebbero sarebbero le perle? Se si hanno prove tangibili si parli altrimenti si dica chiaramente che sono supposizioni personali. Tutti quelli che hanno provato a interpretare Nostradamus hanno sempre avuto problemi a mettere delle perle sul tavolo
RispondiEliminaMi pare di non averla mai letta in questo blog. Lasci alle persone la libertà di fare le proprie scelte. Se lei è interessato, ha già a disposizione molti spunti di verifica in quasi tutti i miei post su Nostradamus. Tra l'altro, nell'altro post ho fatto un elenco di alcuni di questi spunti. Perciò, li verifichi, prima di dirmi ciò che devo o non devo fare. Mi dica, sulla base di quegli spunti, se ha bisogno di chiarimenti. Mi dia, lei per primo, la dimostrazione che la sua non è solo curiosità ma vero interesse. Mi dia una motivazione a discutere.
RispondiEliminaQuesto è esattamente ciò che intendevo con" mancanza di interesse".
Se uno è "veramente" interessato, legge, studia, approfondisce, e poi chiede. Insomma, fa anche la sua parte, non le pare?