Prima di proseguire con la
terza parte del segreto (che per comodità chiamerò anche terzo segreto),
dobbiamo fare una riflessione.
Se siamo convinti, alla luce
delle considerazioni portate avanti finora, di trovarci di fronte ad un
gigantesco imbroglio, è evidente che in questa stessa luce va visto anche ciò
che stiamo per trattare. Questa stessa convinzione ci permette di supporre che
proprio la consapevolezza della truffa abbia ispirato l’atteggiamento di
distacco, al limite della sconfessione, tenuto da quasi tutti i pontefici nei
confronti di suor Lucia. Il prolungato rifiuto di rendere pubblico il segreto
avrebbe trovato la sua ragione nella necessità di non conferire un implicito
avallo alla truffa di Fatima fin quando, nel 2000, è stata trovata una formula
che ha permesso di chiudere la vicenda, prendendone contemporaneamente le
distanze (e vedremo come).
Se, invece, volessimo credere
alle vicende di Fatima ed ai connessi segreti, allora bisognerebbe anzitutto
sanare le incongruenze mostrate finora. Contemporaneamente, bisognerebbe
spiegare come sia stato possibile che tutta una lunga serie di pontefici abbia
trovato necessario ed opportuno disobbedire alle istruzioni della Madonna in
materia di consacrazione della Russia e di rivelazione del terzo segreto. E,
ancora di più, bisognerebbe accettare l’idea che la Madonna, che rivela a Lucia
la propria volontà di intervenire nelle vicende di tutto il mondo, garantendo
una pace mai sopraggiunta, non manifesti la medesima volontà di intervenire (o
non sia in grado di intervenire) sulla sensibilità di almeno un singolo
pontefice, ispirandogli obbedienza. Una Madonna che fa profezie a gogò, ma non
sa prevedere che nessun papa la prenderà sul serio. Una Madonna che sa fare la
giocoliera nientemeno che con il sole ma che, alla prova dei fatti, non sa
valutare l’inutilità di affidare le sue volontà a una fanciulla che non verrà
mai presa sul serio dalle più alte cariche della Chiesa.
Per la verità è la stessa
fanciulla a essere inaffidabile, la prima a disubbidire alle richieste della
Madonna, alla quale dichiara ipocritamente di essere devota. Infatti, stando
alle memorie del 1941, già dal 1927 aveva ricevuto ordine dalla Madonna di
rivelare le prime due parti del segreto. Eppure ha continuato a tacere fino al
1941. Scegliete voi: disubbidiente o bugiarda! Nell’uno o nell’altro caso,
Lucia non è certamente quel modello di sottomissione a Maria che pretende di
essere.
Se, nonostante tutto, volessimo
credere, allora dovremmo risolvere il problema del culto della Dea Madre di
Lucia, che non solo presenta pochi tratti in comune con una genuina devozione
cristiana alla vera Maria, ma prende perfino il sopravvento sul culto di quel
Dio attorno al quale ruota tutta la predicazione di Cristo.
Ci resterebbe anche da
dimostrare gli effetti dei grandiosi annunci di suor Lucia. A cosa è servita la
visione dell’inferno? Che fine hanno fatto la devozione dei primi sabati e la
consacrazione della Russia? Che effetto ha prodotto la rivelazione del terzo
segreto?
La visione dell’inferno è
servita solo a spaventare i tre pastorelli. La devozione dei primi sabati non è
stata divulgata. Si discute ancora se tra le varie consacrazioni della Russia
effettuate nel tempo ce ne sia stata una valida; in ogni caso, la pace nel
mondo, assicurata come contropartita, non esiste. A oggi, in molti credono che
il terzo segreto rivelato non sia quello autentico. Insomma, è sotto gli occhi
di tutti l’inutilità assoluta di ciò che Lucia ha attribuito alla Madonna.
Per finire, se credessimo a
Lucia, sorgerebbe anche l’irrisolvibile problema di stabilire come si fa a
distinguere un vero messaggero divino da un impostore, quando qualcuno si
sveglia una mattina con la pretesa di avere visioni e rivelazioni celesti. Quel
problema del quale, finalmente, la Chiesa d’oggi inizia a prendere coscienza,
come dimostra la cautela finora manifestata nei confronti di Medjugorje, oltre
che di eventi minori.
Di recente, lo stesso papa
Bergoglio ha detto che “la Madonna non manda emissari”, senza essere nuovo a
dichiarazioni di questo tipo. Già nell’omelia del 7 settembre 2013, aveva
criticato i “cristiani senza Cristo: quelli che cercano cose un po’
rare, un po’ speciali, che vanno dietro a delle rivelazioni private, mentre la
rivelazione si è conclusa con il Nuovo testamento”.
Cristiani senza Cristo! Ovvero,
cristiani da mercatino rionale che, anziché ispirarsi al Vangelo, pensano di
poter scegliere tra gli scaffali ciò che li affascina di più, in base al potere
di persuasione del visionario di turno!
Purtroppo, sebbene Papa
Francesco sia stato preceduto nel suo scetticismo da una lunga serie di altri
pontefici, tutti sappiamo che, dovendo scegliere tra la loro opinione e le
parole di alcuni allucinati visionari, quando non proprio imbroglioni, milioni
di persone vengono attratte da questi ultimi, attribuendo i cauti comportamenti
della Chiesa a chissà quali complotti.
Personalmente non so come
spiegare tutte queste assurdità, se non imputandole alla propaganda di alcuni
fanatici esaltati di pagana religiosità che, sostituendo un Dio (o una Madonna)
prestigiatore a un Cristo crocifisso, diffondono come vere le affermazioni
deliranti di sciagurati visionari, senza la minima capacità di inquadrarle
nell’ambiente storico e geografico che le produce e di confrontarle con un
contesto teologicamente e cristianamente corretto.
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